Dio benedica i pensionati che trasformano discariche in giardini

Da Arcore a Brugherio, da Villasanta a Meda, esempi di volontariato a doppio scopo: rendere più belle le periferie e favorire l’aggregazione.
Angoli urbani periferici, privi d’anima, talvolta preda della sporcizia, trasformati in aiuole fiorite e piccoli giardini di quartiere: il trucco per vivere in un “bel posto” è rimboccarsi le maniche. Ecco l’esempio di volontari, cittadini comuni che hanno dedicato tempo ed entusiasmo alla remise en forme di angoli verdi brutti e sporchi. A beneficio di tutta la comunità. Sono numerosi gli esempi di volontariato libero e spontaneo, vedono protagonisti soprattutto i pensionati, non solo perché hanno più tempo a disposizione ma anche perché vengono da un’epoca in cui “il cortile” era considerato “di tutti, anche mio” e non “di nessuno”. Questi esempi arrivano da Arcore, Villasanta, Brugherio, Meda.

Il caso di Brugherio sta spopolando sui social di paese, dove l’aiuola fiorita del signor Gabriele Mazzucco, 73 anni (foto sopra), arredatore in pensione, ha riscosso una pioggia di like. Il suo nome non figura, la maggior parte dei passanti non sa chi sia il mister X che ha trasformato una striscia d’erba sporca tra via Cazzaniga e il parcheggio di via Ghirlanda in un’aiuola un po’ folck, allegra e colorata. Lui non è tipo da seguire i social, ma dice “via messaggio ho già ricevuto una sessantina di messaggi da chi sa che sono stato io e mi ringrazia”. Tutte le mattine prende i due vecchi annaffiatoi e scende in strada per annaffiare le talee piantate a terra: una girandola di piante grasse, crisantemi, pungitopo e altre specie. “Ecco, se posso permettermi, ne approfitto per rivolgere un appello al sindaco – dice – si può avere un allacciamento alla rete idrica qui sul posto per annaffiare”?

Metà dell’aiuola, quella con le piante grasse, è il frutto della pandemia, l’anziano iniziò allora, “molte sono piante che diventavano grosse negli appartamenti e i proprietari non le volevano più – racconta – allora hanno iniziato a portarmele”. Da qualche settimana però l’angolo green si è arricchito con la metà fiorita. Tutto, dopo una bonifica dalle erbacce che ha richiesto un bidone da 600, per contenerle tutte”. Un bell’esempio, dicono in molti, vedere quell’anziano prendersi cura di un luogo che sarebbe altrimenti ignorato e, anzi, “servizio igienico dei cani”. Un esempio che anche le nuove generazioni hanno potuto apprezzare: “quando sono passati i bambini della scuola dell’Infanzia vicina – ha raccontato il volontario – ho regalato a ognuno un bulbo di Iris”.
ARCORE, IL GIARDINO DI QUARTIERE DI VIA LOMBARDIA

Ad Arcore Gian Paolo Ronco e Gianni Casiraghi (foto sopra), ex elettrotecnico e ex impiegato in una litografia, sono due veterani della trasformazione ecologica. E’ già da tempo che hanno creato, con la collaborazione di altri condomini di via Lombardia, un piccolo centro ricreativo a cielo aperto, all’angolo con via Lombardia. Sono amici e amano andare al bar a bere il caffè dopo pranzo. “E’ così che è partita – hanno raccontato – passavamo da questo angolo tutti i giorni, era una discarica, vegetazione incolta piena di rifiuti, vestiti, borse, topi, vetri, pentole. Abbiamo deciso di metterla a posto e abbiamo iniziato a togliere erbacce e boscaglie. Poi sono arrivate le panchine del Comune, materiale di recupero, poi la casetta dei libri da leggere (“per la primavera dobbiamo ristrutturarla”) e i fiori che spuntano anche in questa stagione. E ancora il tavolino di pietra dipinto. “Qui d’estate ci mangiamo l’anguria tutti insieme – spiegano festosi – o facciamo le caldarroste quando è stagione. Il prossimo appuntamento è il panettone”!
D’estate, nel pomeriggio, il giardinetto diventa luogo dove prendere il fresco e dove passare un po’ il tempo per i residenti della zona. La funzione sociale è sotto gli occhi di tutti: in un colpo solo il manipolo di pensionati ha reso più bello l’ambiente e favorito la socializzazione tra persone anziane, “ma non solo anziani – precisano i due amici – ci vengono anche le mamme con i bambini“. In questo caso è servito un pizzico d’aiuto dell’Amministrazione comunale, “l’ex sindaca Colombo ci ha concesso le panchine di recupero e ci ha fatto portare la fontanella”, ma il grosso è olio di gomito. E qualche spesa di tasca propria. A parte per i fiori perché quelli, per una sorta di circolo virtuoso, li portano comuni cittadini che, meravigliati dalla grazia dell’angolino, sono spinti a dare un contributo.
VILLASANTA, IL GIARDINO PARTECIPATO

Un altro esempio arriva da Villasanta, dove però la generi della rifiorita Piazza Canova è stata un po’ diversa. Qui, il Tavolo Ambiente Ecologia, organismo consultivo volontario nato in seno al Comune, ha trasformato una landa brulla tra le case e il centro Commerciale il Gigante in un’area verde ripulita e piantumata. E, il mese scorso, con un progetto partecipato che potete leggere qui, sono state messe a dimora erbe aromatiche che, una volta sviluppate, saranno a disposizione di tutto il quartiere per profumare le ricette. Sebbene qui, la partecipazione dell’ente pubblico, abbia garantito risorse economiche, il punto di forza è stato proprio la partecipazione. I residenti, coinvolti dal Tavolo anche nella progettazione, hanno accolto con entusiasmo l’idea e si sono rimboccati le maniche prendendosi cura durante l’estate delle piantine nuove, annaffiandole, e accorrendo numerosi anche durante la mattina di messa a dimora delle piante aromatiche. Il bello, insomma, contagia e trascina.
Su questo conta l’Associazione Cittadini Quartiere Polo di Meda che nella città brianzola da anni si occupa volontariamente di curare parchetti e angoli verdi di una zona un po’ periferica. Anche in questo caso i protagonisti sono soprattutto anziani e l’ottica è quella di impegnarsi in prima persona per rendere migliore il luogo in cui si vive.