Bufera

Emis Killa scaricato dal comune di Ladispoli: canzoni che istigano alla violenza sulle donne

Il rapper di Vimercate era stato ingaggiato dal Comune di Ladispoli per esibirsi con Gue Pequeno a Capodanno. Ma le polemiche hanno frenato il sindaco che ha annullato.

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Emis Killa, originario di Vimercate.

Emis Killa, il rapper di Vimercate ormai noto a livello nazionale, è stato scaricato dal sindaco di Ladispoli che lo aveva ingaggiato per un concerto nella città laziale per Capodanno: le sue canzoni inneggiano alla violenza sulle donne. Al suo fianco doveva esserci anche Gue Pequegno e il cachet complessivo era di 200mila euro. Una buona occasione per il musicista brianzolo che però è stato tradito da frasi sessiste e violente che si trovano all’interno di alcuni suoi vecchi pezzi. E che nei giorni scorsi sono state riportate alla ribalta dai detrattori con la richiesta all’Amministrazione di Ladispoli di non “investire” su questo genere di artisti. Morale della favola, il sindaco di Ladispoli ha pubblicato via social la decisione: “Nonostante l’Artista si sia già esibito nella nostra città nel 2022, abbiamo deciso, di comune accordo con tutti i soggetti coinvolti, al fine di ristabilire un clima di serenità, di annullare la sua esibizione in programma la sera del 31 dicembre”. E’ questo il passaggio più rilevante del lungo testo di Alessandro Grando, affidato alla sua pagina Facebook ufficiale.

Emis Killa era intervenuto già ieri, in risposta alle polemiche, dando al sua spiegazione e respingendo l’accusa di promuovere la violenza sulle donne: “Nel rap esiste una cosa chiamata storytelling. Significa rappresentare una storia in rima, bella o brutta che sia. Nel pezzo interpreto, invento, racconto fatti che purtroppo per quanto spiacevoli accadono. Nel pezzo non è Emiliano che parla e non penso nemmeno di dover dare troppe giustificazioni a chi non vuole capire”.

Tra i passaggi incriminati, nella canzone “Nei Guai”: “Guarda quella / come mastica la cicca. / Le fischio ogni volta / che passa di qui. / Vorrei prenderla da dietro / come in Assassin’s Creed”.  Tutte frasi che, ha provato a ribadire l’artista, sono l’espressione di personaggi interpretati e non della sua individualità.

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