Fondazione Casa Famiglia San Giuseppe di Vimercate vicina allo stato d’agitazione

2 novembre 2023 | 17:56
Share0
Fondazione Casa Famiglia San Giuseppe di Vimercate vicina allo stato d’agitazione
I sindacalisti Mariacristina Beghin e Simone Cereda in piedi, con due rappresentanti dei lavoratori.

Nella casa di riposo storica di Ruginello, lavoratori contro il nuovo Cda che avrebbe azzerato le relazioni sindacali, interrotto il confronto e tagliato i premi produttività.

Bufera sulla Fondazione Casa Famiglia San Giuseppe di Vimercate. Il cambio di Cda e di direzione di alcuni mesi fa ha portato con sé un nuovo corso nell’organizzazione del lavoro che ha condotto a uno stato di generale insoddisfazione dei lavoratori. Si tratta di 155 persone, 138 dipendenti a larga maggioranza donne, che lamentano una quasi totale assenza di confronto, ritmi di lavoro troppo serrati che si ripercuotono sulla riduzione delle attenzioni verso gli anziani ospiti e, ultima notizia, l’interruzione delle trattative sui premi di risultato. Sia per il 2022 che per il 2023. In questo quadro, le organizzazioni sindacali Fp Cgil Monza Brianza e Fisascat Cisl Monza Brianza Lecco hanno organizzato una conferenza stampa per rendere nota la situazione di una fondazione ultracentenaria, cucita nella storia stessa di Vimercate e nota nei decenni per lo stato di benessere sia degli ospiti che del personale. Almeno fino a pochi mesi fa.

Simone Cereda della Fp Cgil di Monza e Brianza e Mariacristina Beghin della Fisascat Cisl Monza Brianza Lecco, insieme ad alcune rappresentanti dei lavoratori, hanno spiegato: “sul premio produttività per il 2022 era già stato detto che non sarebbe stato erogato. Troppo difficile il bilancio per quell’anno con una perdita comunicata in circa mezzo milione di euro. Ma sul 2023 il dialogo era in corso e anche durante l’ultimo incontro si era parlato di criteri e altre questioni che non hanno minimamente fatto pensare che la comunicazione fosse chiusa”.

MALCONTENTO DIFFUSO TRA IL PERSONALE DELLA FONDAZIONE

La questione economica non irrilevante, in un periodo di difficoltà sociali diffuse in cui anche i 600-800 euro del premio hanno un peso sul budget delle famiglie. Soprattutto considerando che questi operatori sanitari guadagnano stipendi mensili tra i 1000 e i 1200 euro lordi di media. Tuttavia si tratta di salario accessorio e i lavoratori concordano nel dire che questa questione non è la più rilevante. “Il problema è più ampio e riguarda in generale l’organizzazione del lavoro e la comunicazione – hanno concordato i rappresentanti dei lavoratori – le relazioni sindacali sono quasi azzerate; il confronto con i dipendenti da parte della direzione anche. Senza contare la cancellazione recentissima anche delle equipe mensili , ovvero riunioni di confronto a nostro avviso funzionali per il benessere degli ospiti”. Le lavoratrici sono in gran parte affezionate dipendenti della struttura, operative da decenni. Una di loro, 24 anni in fondazione, commenta: “tutto questo si riflette anche sul benessere degli ospiti. Io non lavoro in catena di montaggio, non ho a che fare con oggetti, ma con persone. L’assistenza richiede i suoi tempi, una doccia a un anziano non puoi farla guardando solo un orologio. Devi perdere qualche minuto a parlargli, spiegargli perchè gli stai togliendo la maglietta”. La riduzione dei tempi dell’assistenza da una parte e, dall’altra, c’è una fuoriuscita di personale che ha caratterizzato gli ultimi anni, in questo caso non per volontà della direzione ma comunque rilevante rispetto alla qualità del servizio. Senza contare che “negli ultimi anni è cambiata anche la tipologia dell’utenza – hanno spiegato i rappresentanti dei lavoratori – il livello medio dei casi si è aggravato ma i parametri di Regione Lombardia sull’assistenza sono fermi a 30 anni fa e, purtroppo, a fare fede sono quelli”. A questo punto il personale della Fondazione è pronto a mobilitarsi e i sindacati parlano chiaro: “non escludiamo l’apertura di uno stato di agitazione“.

Per il momento, il tentativo di raggiungere telefonicamente il direttore della rsa non è andato a buon fine.