Gli infermieri sul piede di guerra: stato di agitazione a Monza e Brianza

7 novembre 2023 | 12:40
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Gli infermieri sul piede di guerra: stato di agitazione a Monza e Brianza
infermieri

Gli infermieri di Monza e della Brianza si apprestano ad incrociare le braccia.

Gli infermieri di Monza e della Brianza si apprestano ad incrociare le braccia. Il NurSind, il principale sindacato degli infermieri a livello nazionale, ha indetto lo stato di agitazione e minaccia uno sciopero generale se non verrà trovato un accordo con il Ministero del Lavoro. E a scendere in piazza saranno anche gli infermieri che lavorano negli ospedali brianzoli.

La mobilitazione è stata provocata dal ricalcolo delle pensioni retributive previsto nella manovra, che avrà gravi conseguenze sugli infermieri, già alle prese con stipendi molto bassi come loro stessi denunciano. Questa situazione, aggravata negli ultimi anni dalla fuga di personale dalla sanità pubblica verso ospedali stranieri, potrebbe portare a un ulteriore esodo di infermieri in pensione anticipata. Ad esempio, un infermiere assunto nel 1992 potrebbe perdere fino a 6mila euro lordi all’anno di pensione a causa della revisione proposta.

 “Lo spiraglio aperto dal sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, non basta a tranquillizzarci  – dichiara Donato Cosi, segretario territoriale del NurSind e componente della direzione nazionale del  sindacato -. Sono cifre inaccettabili. Inoltre il cambio di regime previdenziale così improvviso non darebbe neppure il tempo di ragionare su una exit strategy”. Con il rischio, sempre più concreto, che ci sarà ben presto un fuggi fuggi con almeno 13 mila infermieri che andranno in prepensionamento, come riferisce la Fnopi.

“Creando così un ulteriore problema che ormai si trascina da anni – conclude Cosi -. La mancanza di infermieri nella sanità pubblica”. Una prima fuga dalle corsie c’era stato durante la pandemia, adesso con il rischio di vedersi tolti 6mila euro lordi all’anno in molti, probabilmente, decideranno di andare in pensione”.

Inoltre, il sindacato denuncia che le risorse stanziare nella Legge di Bilancio per il rinnovo del contratto sono insufficienti, rendendo lo sciopero sempre più probabile.