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La mostra di AnnaRè nella chiesetta del Bruno: omaggio al femminile

29 novembre 2023 | 15:59
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La mostra di AnnaRè nella chiesetta del Bruno: omaggio al femminile
L'inaugurazione della mostra di AnnaRè

In esposizione 40 dipinti e una decina di sculture in pietra arenaria, materia che l’artista trova e lavora in uno studio d’arte nelle Marche.

Le sculture di AnnaRè, artista arcorese che ha da poco allestito una personale nella rinnovata chiesetta Del Bruno di Arcore, prendono forma nelle Marche. E’ lì che l’autrice (all’anagrafe Anna Redaelli) trova la pietra arenaria e la trasforma nello studio di un’artista del posto cui si appoggia. La pietra candida, sotto le sue mani, prende la forma di donna, il soggetto principe dei suoi lavori nei quali racconta l’introspezione di se stessa e tutte le sfaccettature del femminile.

mostra annare bruno

Anche di questo si è parlato all’inaugurazione della sua personale “Smarrimento In-cosciente”, presentata lo scorso fine settimana dall’amico artista e fotografo Marco Frigerio alla presenza di appassionati e del sindaco Maurizio Bono.  Lo stesso sindaco si è detto rapito da uno degli ultimi lavori di AnnaRè in mostra alla chiesetta del Bruno, una madonna, “che mi ha dato una sensazione incredibile di serenità, profondità e sacralità”. Si tratta dell’ultima tavola delle quattro stagioni, l’estate, “era da tanto che ci lavoravo – ha spiegato l’artista – e l’ho terminata il giorno prima della mostra. E’ una donna e, come quasi tutti i miei soggetti, rappresenta una parte di me e della mia spasmodica ricerca di ritrovarmi ma anche di lasciarmi”.

mostra annare bruno

Realizzata con tecnica mista, stucchi, acrilici, foglia oro, l’opera è uno dei circa 40 dipinti in mostra insieme a una decina di sculture. La chiesetta del Bruno è stata la cornice perfetta, “una location bellissima nella quale mi sono sentita bene, a mio agio – ha detto l’artista – ache perché il mio stile non è di massa, ma è ideale per dimensioni raccolte e intime”. A dominare le quattro stagioni e molti altri lavori è una ricerca spirituale che parte dall’anima e dal vissuto dell’artista per rinascere su tavole di legni, tele e pietra. “Se l’arte ha un ruolo – ha detto Frigerio in un passaggio della sua presentazione – è quello di sgambettare tutti i segmenti che compongono ciò che è noto, reale. Il matto che dice ‘io sono Napoleone’ va preso molto sul serio perché ci sta manifestando l’insopportabiltà di essere definito culturalmente”.