
Silvio Orlando sarà in scena con “La vita davanti a sé”, spettacolo tratto dal romanzo “La Vie Devant soi” di Romain Gary Emile Ajar.
L’atteso appuntamento che segna l’apertura della Sezione Grande Prosa della stagione 2023/2024 si avvicina. E sarà il noto attore Silvio Orlando ad alzare il sipario del Teatro Manzoni di Monza nei giorni 10, 11 e 12 novembre2023.
In scena “La vita davanti a sé”, lo spettacolo tratto dal romanzo “La Vie Devant soi” di Romain Gary Emile Ajar, che vedrà Silvio Orlando come protagonista e la direzione musicale affidata a Simone Campa. Il palco si animerà grazie all’Ensemble dell’Orchestra Terra Madre, composto da talentuosi musicisti quali Simone Campa alla chitarra battente e alle percussioni, Daniele Mutino alla fisarmonica, Diego Mascherpa al clarinetto e al sax, Kaw Sissoko alla kora e al Djembe.
Gli aspetti visivi dello spettacolo sono curati da Roberto Crea per le scene e Valerio Peroni per il disegno luci, mentre i costumi sono opera di Piera Mura. La riduzione e la regia sono a firma dello stesso Silvio Orlando.
“La vita davanti a sé”, vincitore del prestigioso Premio Le Maschere del Teatro Italiano, è un’opera che affonda le radici nel romanzo pubblicato nel 1975 e adattato per il cinema nel 1977. Il libro ha destato notevole attenzione grazie a una controversa candidatura al Premio Goncourt.

La trama
La trama si snoda attorno a Momò, un bambino arabo di dieci anni che vive nel multietnico quartiere di Belleville, ospitato nella pensione di Madame Rosa, un’anziana ex prostituta ebrea che ora si guadagna da vivere prendendosi cura delle “incidenti sul lavoro” delle sue giovani colleghe. La storia si sviluppa in modo commovente e, pur se ambientata in un contesto diverso, rimane straordinariamente attuale.
Silvio Orlando, con la sua innata leggerezza e ironia, si cala nel ruolo di Momò, offrendo al pubblico una performance straordinaria. L’attore riesce a trasmettere con naturalezza l’essenza di questo bambino in tutta la sua drammaticità.
Il romanzo di Romain Gary anticipò con profonda saggezza il tema della convivenza tra culture, religioni e stili di vita diversi, senza ricorrere a soluzioni ideologiche semplicistiche. In un’epoca in cui la compassione rischia di diventare un lusso per pochi, le parole finali del romanzo di Gary dovrebbero fungere da slogan e bussola per la nostra società: bisogna voler bene.
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Foto Ufficio Stampa Teatro Manzoni