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Commercio a Desio, come va? L’intervista al presidente dei commercianti Carlo Aliprandi

18 dicembre 2023 | 09:42
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Commercio a Desio, come va? L’intervista al presidente dei commercianti Carlo Aliprandi
Carlo Aliprandi con la moglie Simona Fontana nel suo negozio di abbigliamento di via Garibaldi

Il presidente dei commercianti di Desio Carlo Aliprandi fa il punto della situazione sulle vendite di Natale e non solo. “Ai commercianti chiedo di darsi da fare e al comune di rendere la città più bella, illuminata, attraente. Bene le iniziative di Natale, ma quest’anno sono concentrate in villa Tittoni”

“Le vendite a me stanno andando abbastanza bene”. Carlo Aliprandi è presidente dei commercianti di Desio. Il suo negozio di abbigliamento in via Garibaldi è uno dei più storici della città. Siamo in questa sede dal 1986, ma prima mio papà aveva il negozio poco più avanti,  sempre in via Garibaldi”, racconta, mentre serve i clienti, insieme alla moglie Simona Fontana,  in un pomeriggio di metà settimana. “Noi abbiamo scelto un target ricercato, per cui i clienti vengono apposta da noi a comprare. Le vendite per Natale stanno andando bene. Il lavoro, nonostante tutte le difficoltà, c’è”. 

E gli altri commercianti come vivono questo periodo? Come stanno andando le vendite in città?

“La crisi c’è, inutile nasconderlo. Ma è una situazione che riguarda tutte le città, non solo Desio. Le difficoltà le vivono tutti i commercianti, a Desio come nel resto del territorio”.

In città per il periodo natalizio, come tutti gli anni, sono stati organizzati alcuni eventi. Pensa che possano aiutare a sostenere il commercio locale?

“Non saprei. Si vede poco movimento in giro. Quest’anno per Natale la maggior parte delle iniziative sono state concentrate in villa Tittoni, non in centro. La pista di pattinaggio è stata allestita in piazza don Giussani. Le luminarie sono belle, certo. Ma la gente non c’è”. 

Cosa bisognerebbe fare? 

Vorrei lanciare un messaggio anche ai miei colleghi commercianti: è necessario impegnarsi e collaborare. Per esempio, in occasione di alcune giornate di aperture straordinarie organizzate dal comune durante l’anno credo che sia importante partecipare. So che è impegnativo tenere aperto il negozio la domenica, ma si tratta di poche giornate all’anno”. 

In centro città, intanto, sempre più saracinesche si abbassano. 

“Purtroppo  non è una bella immagine. Tra l’altro, i proprietari dei negozi sfitti dovrebbero almeno tenere pulito lo spazio intorno alle saracinesche. Mi è capitato di vedere rifiuti e sporcizia tra le vetrine e le saracinesche dei negozi chiusi. Tutto questo rende la situazione ancora più desolante: la sensazione è quella di una città abbandonata e sofferente”. 

E all’amministrazione comunale cosa chiedete? 

“In comune ci sono le riunioni una volta al mese: durante gli incontri, presentiamo le nostre esigenze. Per esempio, abbiamo iniziato a parlare delle luminarie natalizie già lo scorso maggio, per chiedere di anticipare i tempi e non arrivare all’ultimo momento, come è capitato. In generale, chiediamo una città più viva e attraente. Se mancano i negozi, le città muoiono. Anche sul fronte dell’illuminazione, bisogna intervenire. Quando esco dal negozio alla sera, nella centralissima via Garibaldi, c’è buio”.