Inchiesta presunta corruzione: uno degli indagati torna in libertà. Il vigile del fuoco ancora in carcere

Svolta nell’inchiesta per presunta corruzione che ha coinvolto diverse figure professionali a Monza, tra cui un vigile del fuoco e sua moglie.
Svolta nell’inchiesta per presunta corruzioneche ha coinvolto diverse figure professionali a Monza, tra cui un vigile del fuoco e sua moglie. Uno dei fornitori finito inizialmente agli arresti domiciliari ha visto revocare la misura cautelare dopo un interrogatorio di garanzia tenutosi giovedì. Il GIP del Tribunale di Monza, Andrea Giudici, ha deciso di revocare il provvedimento dopo che l’imputato ha chiarito la sua posizione nel corso dell’interrogatorio. Il suo difensore, l’avvocato Ivan Colciago, ha commentato: “Ha chiarito la sua posizione e sono venute meno le esigenze cautelari.”
Al momento, non sono state presentate istanze di modifica della misura cautelare da parte degli altri coinvolti ovvero del vigile del fuoco e della sua consorte.
LE INDAGINI
Al centro delle indagini un Vigile del Fuoco in servizio presso il Comando Provinciale di Monza e della Brianza che, secondo l’accusa, avrebbe abusato del proprio ruolo e delle proprie mansioni per lucrare indebitamente su commesse riguardanti l’acquisizione di beni e servizi per conto del Corpo di appartenenza. “Il Vigile del Fuoco avrebbe percepito somme di denaro per favorire fornitori compiacenti, due dei quali sono stati colpiti dalla misura cautelare. La moglie del Vigile del Fuoco è stata anch’essa posta agli arresti domiciliari, accusata di riciclaggio dei proventi corruttivi percepiti dal coniuge” spiegano dall’Arma.