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Da Desio al Centrafrica, per dare dignità alle persone

20 dicembre 2023 | 09:34
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Da Desio al Centrafrica, per dare dignità alle persone

Stefania Figini e la mamma Ardelia sono da poco rientrate dal Centrafica dove si recano tutti gli anni per dedicarsi a diversi progetti tra cui una scuola materna e una sartoria. Attraverso l’associazione Talità Kum tanti desiani hanno dato un contributo.

Stefania Figini, insieme alla mamma Ardelia, è rientrata da poco a Desio, dopo i consueti 3 mesi trascorsi in Centrafrica, dove è impegnata in diversi progetti. Un impegno che dura da quasi 30 anni, sostenuto dall’associazione desiana Talità Kum. “Sono cresciuta insieme agli amici del Centrafrica, con cui ho  iniziato a camminare insieme molti anni fa” racconta la desiana. Ogni anno, c’è più di un’iniziativa da portare avanti.  Lo scorso weekend l’associazione ha organizzato a Desio una due giorni di festa, per raccontare i progetti realizzati e i progetti futuri.

La scuola materna

Nel villaggio di Yolè, la scuola materna   frequentata da una settantina di bambini dai 3 ai 6 anni richiede sempre molta attenzione. La generosità dei brianzoli è arrivata fino al piccolo villaggio della Repubblica Centrafricana. Il container spedito da Desio, carico di materiale, è giunto  insieme alle due volontarie, che hanno potuto così distribuire beni e cibo. Ecco, quindi, che i bambini della scuola materna hanno fatto  merenda con la cioccolata donata da un benefattore desiano.  “Sembra un paradosso, ma cioccolata e cacao vengono importati: in Centrafrica, pur essendoci la materia prima,  non ci sono fabbriche per la lavorazione”, spiega Stefania. Una bambina desiana ha deciso di inviare i fondi raccolti in occasione della sua Prima Comunione nel Paese africano. E così l’infermiera della scuola ha potuto  rifornirsi di farmaci.  “La donazione ci ha permesso anche di seguire una ragazza madre fino al parto” spiega Stefania.
E ancora, per la merenda, grazie ad un carico di farina di riso, le cuoche della scuola hanno potuto cucinare il “popoto”,  con farina di riso, latte, arachidi, banane e zucchero di canna. “Per i bambini una vera prelibatezza”.

centrafrica desio

La cappella

Oltre alla scuola, continuano anche i progetti già avviati :  il laboratorio di taglio e cucito, il centro giovanile, la ‘yogurteria’ per la produzione di yogurt. Dopo l’avvio della costruzione della cappella lo scorso anno, questa volta i lavori si sono concentrati sulla sacrestia.  “Anche se non siamo riusciti a finire i lavori,  abbiamo comunque preparato il materiale. Le mattonelle per il pavimento e i mattoni per la sacrestia sono pronte” spiega Stefania, raccontando anche delle difficoltà dovute alla stagione della pioggia.

I documenti d’identità

E poi c’ è l’aspetto più importante, su cui la volontaria desiana ha insistito molto: “Dare dignità alle persone, attraverso l’ottenimento dei documenti d’identità”. La maggior parte delle persone in Centrafrica, infatti, non ha  idocumenti. “Questo significa essere inesistenti. Durante i conflitti, per esempio, come si fa  a sapere quante persone sono morte esattamente, se la maggior parte della popolazione non è registrata? Ci sono enormi buchi da colmare”. Durante la sua permanenza in Centrafrica, la desiana ha lavorato per ottenere i documenti d’identità per i 9 dipendenti della scuola. “Alcuni aspetti noi  li diamo per scontati, ma in Africa non lo sono. Ottenere un documento è veramente molto difficile”.  Solo in questo modo, però,  che le cose si possono cambiare. “In tutti questi anni, ho visto tante persone crescere. Gli abitanti del villaggio oggi prendono molte iniziative, si danno da fare. Noi cerchiamo semplicemente di intervenire quando c’è bisogno. Lavoriamo insieme: questa è la cosa più importante”.