“Now and Then” dei The Beatles è tradotta in meneghino: esce “Dent per Dent”

Prodotta dal gruppo brianzolo I Saltamartin, sarà gratuitamente disponibile in rete giovedì 7 dicembre, festa di Sant’Ambrogio.
A distanza di poco più di trenta giorni dal lancio di “Now and Then”, l’ultima gemma rara dei Fab4, sono i musicisti brianzoli conosciuti come “Saltamartin” a compiere un omaggio al mitico quartetto di Liverpool attraverso una cover di questo capolavoro eseguita nella lingua meneghina. Titolo e testo sono stati accuratamente adattati al dialetto milanese, con il coordinamento di Piero Dragan, esperto linguista e coordinatore della Sezione di Cultura Milanese presso il Circolo Filologico Milanese.
Il significato letterale di “Now and Then” in italiano è “Ogni tanto”, e quindi la versione meneghina ha assunto l’incisivo titolo di “Dent per Dent”, un’espressione che conserva lo stesso significato del brano originale dei Beatles nella lingua locale. La traduzione, tuttavia, non si limita a una mera sostituzione delle parole; al contrario, i Saltamartin hanno dedicato grande attenzione alle peculiarità morfologiche, lessicali e sintattiche del meneghino. Il risultato è una cover che trasporta letteralmente John, Paul, George e Ringo dalla Swinging London al Grand Milàn.
Con l’intento di emulare le modalità di uscita dell’originale, I Saltamartin creano un pò di attesa: la pubblicazione della cover “Dent per Dent” sarà disponibile in rete a partire da giovedì 7 dicembre (giorno della festa patronale di Sant’Ambrogio e della Prima alla Scala) e ascoltabile gratuitamente sulla loro Pagina Facebook dalle ore 16:00.

La scelta del duo canoro brianzolo di adottare il nome “Saltamartin” è legata all’attitudine di quel simpatico animaletto a saltare da fiore a fiore. Perché pure i Saltamartin cantano “da fiore a fiore musicale”, omaggiando i capolavori del rock sempre rigorosamente eseguendoli in Lengua. I Saltamartin non sono nuovi a questa celebrazione dell’idioma locale nella festa del Patrono di Milano e in prossimità delle feste natalizie: l’hanno fatto anche negli anni passati con Milan, Milan (cover di “New York, New York” di Frank Sinatra), Mama Mia! (trasposizione dell’omonima canzone degli ABBA) eL’è Natal in Brianza (versione in lengua della lennoniana “Merry Xmas (War is over)”). Se vogliamo, quest’ultima loro versione in meneghino della struggente “Now and Then” aggiunge un di più d’emozione, dato che si lega alla conclusione definitiva dell’avventura del gruppo musicale più celebre e iconico mai esistito: The Beatles.
Sono proprio Lucia Lella e Renato Ornaghi, il duo dei Saltamartin, a confermare questa lettura nostalgica: “Abbiamo all’attivo oltre 70 canzoni dei The Beatles tradotte in meneghino, non potevamo di certo esimerci dal regalare agli abitanti dell’ex-Ducato di Milano un addio al quartetto di Liverpool, con una versione del loro ‘canto del cigno’. Una versione che vogliamo dedicare al ‘nostro’ John Lennon: ovverto Giorgio Camporini, eccelso fisarmonicista di Camnago Volta che ci ha purtroppo lasciati lo scorso anno. Fu proprio lui, dieci anni fa, che ci convinse a portare sul palco i grandi capolavori del Rock (Beatles, Rolling Stones, Bob Dylan, Adele, Elton John, i Queen, i Doors, Bob Marley, i Pink Floyd, solo per citarne alcuni), tradotti nell’idioma di Carlo Porta. Questa nostra ultima canzone dei Beatles in Lengua Mader la vogliamo proprio dedicare a lui, alle sue eccezionali doti artistiche e umane”.
L’operazione dei Saltamartin, dicono Lucia e Renato, è sempre stata e vuole ancora essere innanzitutto linguistica: “Bisogna fare in fretta, c’è da salvare una delle più belle lingue del pianeta: il Lombardo Occidentale, del quale il Meneghino rappresenta la varietà centrale e sicuramente quella con la massima dignità storico-letteraria. Una lingua straordinaria che – se anche non è più tanto parlata – è comunque ancora oggi compresa da almeno tre milioni di persone tra lombardi e svizzeri. Il Lombardo Occidentale non è – come purtroppo troppi ritengono – un dialetto dell’italiano, è un codice linguistico autonomo con una propria grammatica e un lessico peculiare, esso possiede un proprio codice ISO (693-2 LMO), è censito dall’UNESCO come lingua in pericolo e meritevole di tutela ed è tutelato dalla Carta Europea delle Lingue Regionali o Minoritarie del Consiglio d’Europa.
Purtroppo, l’omologazione linguistica in corso negli ultimi decenni lo sta portando a serio rischio di estinzione: potrebbe succedere che – passata anche soltanto una generazione – questa gloriosa lingua (che con la sua vivacità lessicale ben rappresenta il fervore, il fa-nà-i-man, la velocità milanese e lombarda) non la parli davvero più nessuno. Nel nostro piccolo, la nostra Lengua vogliamo aiutarla così, mostrando cantandola che essa è ancora talmente viva e solida da poter interpretare senza complessi di inferiorità o reticenze i più grandi capolavori della musica leggera britannica e americana. Per dirla col Molleggiato, la Lengua Mader è sempre, oggi più che mai, una Lingua Rock.”