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Un panettone mondiale, da Bernareggio ecco la storia di Ninni’s Cake…tutta da gustare!

11 dicembre 2023 | 07:53
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Un panettone mondiale, da Bernareggio ecco la storia di Ninni’s Cake…tutta da gustare!

L’alta qualità di questa pasticceria brianzola ha portato Francesca Cingi a vincere negli ultimi due anni la medaglia d’argento iridata con il suo dolce tradizionale. MBNews l’ha intervistata.

Bernareggio. Se i pensieri dolci e positivi sicuramente ci aiutano a vivere meglio, concedersi qualche peccato di gola, ovviamente senza esagerare anche se siamo prossimi al Natale, può darci una mano a gustare con più soddisfazione una quotidianità troppo spesso frenetica e a volte amara. In Brianza c’è chi del preparare dolci succulenti, in particolare panettoni, ne ha fatto un’arte.

È il caso di Ninni’s Cake di Francesca Cingi che dal negozio di Bernareggio in via Risorgimento, 48 è arrivata, grazie al suo panettone tradizionale, a vincere la medaglia d’argento al Campionato mondiale “The Best Panettone of the World 2023”. Un risultato che bissa il secondo posto ottenuto l’anno scorso nella stessa manifestazione. E si aggiunge ad un altro argento, quello conquistato nel 2023 ai Campionati tradizionali della colomba classica.

Noi di MBNews abbiamo voluto scoprire da vicino Ninni’s Cake di Francesca Cingi, una realtà che a furia di puntare su prodotti di qualità e ingredienti selezionati, si sta facendo strada, anche grazie al web e ai social, ben oltre i confini della Brianza. E, infatti, è finita anche in “Natale artigiano”, la mappa digitale delle migliori botteghe artigiane del nostro territorio lanciata nei giorni scorsi da Apa Confartigianato Milano Monza e Brianza.

Ninni's CakeFrancesca Cingi con la medaglia d'argento vinta ai Mondiali nel 2023

L’INTERVISTA

Francesca, la tua passione per la pasticceria è molto precedente alla fondazione di “Ninni’s Cake”. Ci racconti come è nata?

Ho sempre avuto questo amore per la preparazione dei dolci, di cui sono anche golosa. Le mie origini liguri ed emiliane e, in particolare, una nonna a cui ero molto affezionata, mi hanno influenzato sin da piccola. Poi, in realtà, per oltre 20 anni ho svolto la professione di naturopata. Solo poco più di dieci anni fa ho deciso di dare sfogo a 360 gradi alla mia passione per la pasticceria e di renderla un’attività lavorativa.

Allora hai deciso di avviare “Ninni’s Cake”?

In realtà prima di arrivare a quello ho deciso di formarmi professionalmente. Ho frequentato scuole di pasticceria, ho fatto molta pratica nei laboratori e nella docenza. Solo quando mi sono sentita pronta, ho fatto il passo di dare vita ad una realtà commerciale tutta mia. L’ho dedicata a Ninni, che era il nomignolo con cui è sempre stata chiamata mia madre Caterina, scomparsa quasi trenta anni fa, a cui ero molto legata.

Ninni's Cake

I PREMI

Dall’anno scorso, poi, hai cominciato a raccogliere anche riconoscimenti nazionali e internazionali. Come è andata?

I grandi lievitati, panettone e colomba in primis, sono sempre stati la mia passione principale. Nel 2022 ho cominciato a partecipare a competizioni di alto livello e i risultati, con mia grande sorpresa, sono stati subito molto positivi. Sono stata l’unica donna finalista ad un concorso organizzato da Iginio Massari. L’anno scorso la Federazione internazionale pasticceria gelateria cioccolateria mi ha invitato a partecipare al Campionato mondiale nella categoria “panettone tradizionale”. A Fiano Romano, tra più di 400 partecipanti da tutto il mondo,  mi aggiudico l’argento.

Nel 2023, poi, i risultati prestigiosi per te e “Ninni’s Cake” si ripetono. Anzi, raddoppiano. Giusto?

Vengo prima invitata a partecipare ai Campionati nazionali e concorro per la colomba classica. Anche in questo caso ottengo l’argento. Poi di nuovo ai Campionati mondiali a Napoli arrivo seconda con il mio panettone tradizionale, ma questa volta ad un solo punto dal primo, un altro italiano. L’oro, insomma, non è ormai così lontano. Intanto ho spostato il negozio da Bellusco a Bernareggio per avere più spazio e visibilità.

Ninni's Cake

UN LUNGO LAVORO

Beh, Francesca, a questo punto ce lo devi dire. Cosa c’è di così speciale nel tuo panettone tradizionale?

Prima di tutto il panettone e i grandi lievitati sono tipici della pasticceria italiana. Non a caso ai Mondiali i concorrenti vengono soprattutto dal nostro Paese, anche se non mancano partecipanti, ad esempio, dalla Francia, dall’Argentina e dal Giappone. Per quanto riguarda il mio panettone tradizionale, posso dire che è agli agrumi di Sicilia, quindi limone, arancia e cedro. Sull’impasto, invece, ognuno ha i suoi segreti e le sue tecniche. Quindi non svelo nulla. Di sicuro dietro ad un panettone ci sono anni di prove, con alcuni fallimenti e altrettante gioie.

Non vogliamo farti svelare oltre, ma ci dice qual è la filosofia alla base di “Ninni’s Cake”?

Non rinuncio all’alta qualità dei prodotti che uso. Si tratta di una continua ricerca dell’eccellenza che mi porta ad avere contatti con straordinarie piccole e medie imprese italiane. Come il fornitore siciliano da cui acquisto i canditi per il mio panettone o la vaniglia che mi arriva da un importatore italiano in possesso di appezzamenti di terreno in Madagascar. O ancora il burro e la farina assolutamente top.

Ninni's Cake

LE PROSPETTIVE

Il Natale è ormai vicino. Come si concilia la ricerca dell’alta qualità con quella del massimo profitto commerciale?

Non è sempre facile far capire alla clientela che la vera artigianalità ha i suoi costi e i suoi tempi. Per le prossime festività le richieste di panettoni non mi mancano, anche perché la pubblicità ottenuta grazie alle medaglie vinte l’anno scorso e quest’anno mi hanno fatto conoscere ben oltre la Brianza. Per fortuna ho due figli che, pur avendo un altro lavoro, mi aiutano sul versante social e marketing.

Francesca, cosa vedi nel tuo futuro e in quello di “Ninni’s Cake”?

Continuerò a puntare sulla scelta di prodotti di alta qualità, con la speranza che se venderò di più i miei dolci, potrò contrattare un prezzo di acquisto migliore con i miei fornitori. Per il resto ho deciso che quando riuscirò a vincere l’oro ai Mondiali con il mio panettone tradizionale, cambierò categoria e magari passerò al pandoro innovativo.