Rapina e tentata estorsione al centro massaggi: poliziotto si finge amico della vittima e ferma due giovani

5 gennaio 2024 | 13:27
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Rapina e tentata estorsione al centro massaggi: poliziotto si finge amico della vittima e ferma due giovani
Polizia

Caccia alla microcriminalità a Como. 3 arresti in 24 ore. Manette per tre individui coinvolti in furti, rapine e persino una tentata estorsione. 

Caccia alla microcriminalità a Como. 3 arresti in 24 ore. Manette per tre individui coinvolti in furti, rapine e persino una tentata estorsione. Nel pomeriggio di ieri, la Polizia è stata chiamata al supermercato Esselunga di via Carloni dove un uomo di 48 anni è stato fermato dopo aver tentato di portare via merce del valore di circa 150 euro senza pagare. Il 48enne, con diversi precedenti penali, è stato arrestato e trattenuto in attesa del processo di direttissima. Il Questore di Como ha anche emesso un Avviso Orale nei suoi confronti.

Nella tarda serata, una storia più complessa ha coinvolto due giovani pregiudicati, un 18enne algerino residente a Como e un 27enne senegalese senza fissa dimora. I due sono stati accusati di una rapina in un centro massaggi di via Varesina e di tentare di estorcere denaro alla titolare successivamente. 

Tutto ha avuto origine verso le 22.30 circa quando la titolare dell’attività, una cittadina cinese di 44 anni, ha chiamato il 112 NUE riferendo di aver subito una rapina ad opera di due giovani che erano entrati nel negozio suonando il campanello e che, una volta all’interno, con i cocci di una bottiglia di birra avrebbero minacciato sia lei che una collaboratrice, anche lei cinese, di 51 anni. Gli agenti della Squadra Volante, intervenuti immediatamente, hanno ottenuto le descrizioni fisiche e dell’abbigliamento dei due presunti rapinatori, diramandole a tutte le altre pattuglie presenti sul territorio.

Il bottino, a quanto riferito, consisteva in due anelli d’oro sfilati alla collaboratrice cinese, oltre a circa 200 euro in banconote di vario taglio e al telefono cellulare sottratti dalla borsa della titolare. Poco dopo però uno degli agenti, fingendosi un amico della vittima, ha chiamato l’utenza della signora nel tentativo di tornare in possesso del cellulare rapinato, giustificando la richiesta con la presenza di foto e di dati personali contenuti nella memoria dell’apparecchio.

Il presunto malfattore che ha risposto alla chiamata e, allettato dalla proposta, ha acconsentito alla restituzione del telefono, chiedendo prima il pagamento di 500 euro e, subito dopo, alzando il prezzo a 1000 euro. L’appuntamento per la restituzione è stato fissato a circa mezz’ora più tardi nei pressi della stazione delle ferrovie nord di Como Borghi.

Gli agenti delle volanti, chiesto ausilio anche a personale della Squadra Mobile, hanno quindi organizzato un velocissimo servizio di appostamento nella zona interessata, scovando i due ragazzi nei pressi della stazione. I due, appena intravisti gli agenti, sono fuggiti dividendosi. Soltanto uno, il 18enne algerino, è stato immediatamente bloccato ed è stato trovato in possesso del telefono cellulare della vittima. Una volta portato in Questura avrebbe confessato il nome del suo complice, rintracciato dopo pochi istanti in Piazza San Rocco e trovato in possesso dei soldi e degli anelli rapinati.

I due, una volta identificati e riconosciuti dalle vittime a seguito di una individuazione fotografica, sono stati arrestati per rapina aggravata in concorso e tentata estorsione e, come disposto dal Pubblico Ministero di turno, associati alla casa Circondariale di Como.