LA CAVA DELLA 'NDRANGHETA |
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Desio, al via il monitoraggio delle acque sotterranee alla cava di via Molinara

3 gennaio 2024 | 16:54
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Desio, al via il monitoraggio delle acque sotterranee alla cava di via Molinara
Vecchi pneumatici escono dal terreno nella cava di via Molinara, dove la vegetazione è diventata selvaggia

Scoperta nel 2008, la cava di rifiuti illeciti è ancora in attesa della bonifica. Nel frattempo la vegetazione è cresciuta selvaggia. Ora il comune ha affidato ad una ditta il servizio di monitoraggio delle acque sotterranee.

Sono passati quasi 16 anni dalla scoperta della cava di via Molinara a Desio, tristemente conosciuta come la “cava della ‘ndrangheta”, dove, secondo le indagini, sono state sotterrate tonnellate di rifiuti illeciti, anche tossici. La bonifica non è ancora stata effettuata.  Il costo dell’operazione, secondo la stima dei tecnici, si aggira sui 5 milioni di euro: una spesa che sarà a carico dell’ente pubblico, dato che i responsabili e l’allora proprietario dell’area si sono dichiarati nullatenenti.  L’intervento preliminare alla bonifica, in vista di una richiesta di finanziamento, è quello  della “caratterizzazione”, ovvero l’analisi dei terreni attraverso la posa di piezometri, iniziata nel 2022,  in base al piano predisposto dal geologo Gianni del Pero, approvato durante la conferenza dei servizi nel 2018. Nel frattempo l’area, che costeggia la superstrada 36, col passare degli anni si è trasformata in un bosco selvaggio. 

cava via molinara desio ingresso

Affidato il servizio di monitoraggio delle acque

Un piccolo passo avanti in questa lunga e complessa vicenda,  è stato fatto nei giorni scorsi. L’amministrazione comunale ha definito il monitoraggio delle acque della falda, affidando l’intervento ad una ditta esterna, attraverso una determina dirigenziale. L’operazione prevede la  “preparazione piste di accesso ai 4 piezometri per raggiungere i punti di prelievo – si legge nella determina  – il  campionamento delle acque con idonea attrezzatura da eseguirsi in contraddittorio con Arpa, l’ assistenza al prelievo delle acque con furgone munito di cisterna per lo  stoccaggio; l’ analisi di laboratorio sulle acque di parametri concordati con ARPA Lombardia,  da eseguirsi presso un laboratorio accreditato; lo stoccaggio temporaneo delle acque in un luogo adeguato”.
La spesa per il servizio sarà di poco più di 11 mila euroL’obiettivo è quello di individuare eventuali inquinanti nella falda acquifera che passa sotto la cava di rifiuti illeciti.
La spesa per l’intera caratterizzazione, invece, è di 158 mila euro.  Un intervento atteso da molti anni. Il progetto è stato avviato  nel 2021 dalla precedente amministrazione comunale e  l’attuale amministrazione ha approvato il completamento nel 2022.  

cava di via molinara desio

Il costo della bonifica è di circa 5 milioni di euro

Una volta concluse  l’analisi delle acque e la caratterizzazione, sarà più chiaro il quadro della situazione e si potrà così valutare l’effettivo costo della bonifica dell’intera area, anche se una prima stima c’è e si aggira  sui 5 milioni di euro. Una cifra  che sarà a carico dell’ente pubblico. Proprio sulla spesa da sostenere e sulle procedure burocratiche da seguire per ottenere i finanziamenti, negli anni passati c’è stato un acceso scontro tra la vecchia amministrazione comunale e Regione Lombardia.

Gli esperti: “Le sostanze nocive possono arrivare alla falda acquifera”

Scoperta nel 2008, la cava di via Molinara oggi è difficilmente raggiungibile: per arrivarci, occorre farsi strada tra i rovi, a piedi, percorrendo una via sterrata in mezzo alla vegetazione selvaggia.   Dal terreno, spuntano qua e là pneumatici e altri resti di rifiuti.  Secondo le indagini che hanno portato all’arresto dei responsabili dello scempio nell’ambito dell’operazione della polizia provinciale denominata “Star Wars”, sono stati asportati 100 mila metri cubi di ghiaia e sono state  sotterrate almeno 180 mila tonnellate di rifiuti, alcuni anche tossici. “Bisogna fare presto” era il consiglio degli esperti, anni fa, avvertendo che le sostanze nocive interrate possono arrivare  fino alla falda acquifera.