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Società fantasma, maxi frode fiscale per 2 miliardi di euro: perquisizioni in Brianza

25 gennaio 2024 | 13:16
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Società fantasma, maxi frode fiscale per 2 miliardi di euro: perquisizioni in Brianza
Il denaro sequestrato

Frode fiscale di quasi 2 miliardi di euro, con il coinvolgimento di 140 società fantasma e 85 indagati. Controlli anche Roncello

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ancona hanno condotto un’importante operazione volta a smantellare un’organizzazione criminale specializzata nell’emissione di fatture false per un totale di circa 150 milioni di euro. L’indagine, inizialmente concentrata su laboratori gestiti da cittadini cinesi nella provincia di Ancona, ha portato alla luce una vasta rete di società coinvolte in attività illecite, causando un’evasione di circa 33 milioni di euro di Iva e di imposte dirette.

L’operazione, denominata “Fast & Clean,” ha ricevuto ulteriori sviluppi con la scoperta di una rete di 140 imprese, principalmente situate in Lombardia, coinvolte in attività fittizie. Queste aziende, esistenti solo sulla carta, hanno emesso fatture false per un incredibile ammontare di 1,7 miliardi di euro nel biennio 2022-2023, operando con risorse umane e materiali praticamente inesistenti.

Uno degli elementi chiave in questo intricato intreccio criminale è stata la località di Roncello (MB), che è stata oggetto di perquisizioni e investigazioni approfondite. Roncello è stata coinvolta nelle attività illecite, facendo parte del contesto geografico in cui alcune imprese operate dal criminale network avevano sede o collegamenti.

Le indagini hanno coinvolto una vasta operazione di perquisizione, con oltre 30 provvedimenti eseguiti in diverse località, tra cui Milano e la provincia, Gallarate (VA), Montirone (BS), Firenze e la provincia, Padova e Vittoria (RG). Le forze dell’ordine hanno impiegato 100 uomini per eseguire tali provvedimenti e hanno analizzato, sequestrato e bloccato l’operatività di 1569 conti bancari, un colpo significativo contro l’organizzazione criminale.

In risposta a questa vasta operazione, il G.I.P. di Ancona ha emesso provvedimenti cautelari, compreso il sequestro preventivo di beni per un valore di 350 milioni di euro. Questo comprende conti bancari, autovetture, denaro contante, beni di pregio ed unità immobiliari. Inoltre, sono stati eseguiti decreti di sequestro preventivo d’urgenza nei confronti di 34 imprese responsabili dell’evasione di almeno 22 milioni di euro di IVA.

Le indagini hanno anche rivelato l’esistenza di centri di elaborazione dati al servizio delle imprese coinvolte, contribuendo alla facilitazione dell’evasione fiscale e del riciclaggio di denaro all’estero. Il fenomeno illecito si configura come una “underground bank,” un sistema occulto che agevola il trasferimento e il riciclaggio di somme considerevoli attraverso intricate operazioni finanziarie.