Iniziative |
Scuola
/
Sociale
/

La Pietra d’Inciampo a Giussano: una lezione di memoria per gli studenti

3 gennaio 2024 | 11:33
Share0
La Pietra d’Inciampo a Giussano: una lezione di memoria per gli studenti
Le pietre d'inciampo

L’assessorato alla Cultura del Comune di Giussano ha avviato un’iniziativa educativa coinvolgente, portando la Pietra d’Inciampo in memoria di Aurelio Bellotti nelle scuole primarie e secondarie di primo grado.

L’assessorato alla Cultura del Comune di Giussano ha avviato un’iniziativa educativa coinvolgente, portando la Pietra d’Inciampo in memoria di Aurelio Bellotti nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. In collaborazione con gli Istituti Comprensivi “Don Rinaldo Beretta” e “Gabrio Piola”, circa 500 alunni parteciperanno a otto incontri in orario scolastico per comprendere il significato di queste pietre commemorative.

Le Pietre d’Inciampo, ideate dall’artista tedesco Gunter Deming, sono il simbolo di una memoria collettiva, e il Comune di Giussano ha voluto coinvolgere attivamente gli studenti nella spiegazione del loro significato. Sara Citterio, assessore alla Cultura, afferma che l’obiettivo è chiarire ai giovani il valore di queste pietre e illustrare la storia delle persone commemorare.

Durante gli incontri, oltre a spiegare il significato delle Pietre d’Inciampo, verrà mostrata la pietra dedicata al giussanese Aurelio Bellotti. Quest’ultimo sarà ricordato durante il Giorno della Memoria 2024, con una pietra d’inciampo che verrà posata in sua memoria.

L’iniziativa mira a sensibilizzare gli studenti sulla storia locale legata alla Seconda Guerra Mondiale, evidenziando come anche la città di Giussano sia stata tragicamente coinvolta, con dodici giussanesi tra gli Internati Militari Italiani (IMI) che persero la vita nei Campi di concentramento dopo l’8 settembre 1943.

Il Comune ha pianificato la creazione di un “Viale della Memoria” di fronte al Municipio, dove verranno posizionate tutte le Pietre d’Inciampo, creando uno spazio aperto per la riflessione sugli orrori della guerra. Sara Citterio ha sottolineato l’importanza di coinvolgere le giovani generazioni nella riscoperta della storia locale e di promuovere un approccio centrato sulla cura del paziente e sulla memoria collettiva.