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L’avventura di Chiara: da Cesano Maderno a Marrakech per beneficienza con una vecchia Peugeot

15 gennaio 2024 | 09:07
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L’avventura di Chiara: da Cesano Maderno a Marrakech per beneficienza con una vecchia Peugeot
Chiara Mazzucato e sua cugina pronte per l'avventura

Chiara Mazzucato partirà da Cesano Maderno e affronterà un lungo viaggio in compagnia di sua cugina per offrire aiuti e sostegni in Marocco: venite a scoprire la Nomad Raid

Attraversare il deserto del Sahara a bordo di una Peugeot 205 per beneficenza dopo aver percorso ben 4 mila chilometri vi sembra una cosa senza senso? Eppure c’è chi è pronto a partire!

Chiara Mazzucato, classe 1974, agente di viaggio e clown per un’associazione di volontariato non se lo è fatto ripetere due volte: da Cesano Maderno a Marrakech in uno schiocco di dita. Chiara parteciperà alla Nomad Raid, un viaggio di oltre quattro mila chilometri e della durata di dodici giorni, che porta alla scoperta del Marocco oltre che aiuti solidali alle popolazioni locali. È un progetto che va avanti da quattro anni, la prima edizione risale al 2019, e una delle prerogative per partecipare è possedere o noleggiare una Peugeot 205 per affrontare le dune del deserto. La Nomad Raid è aperta a chiunque voglia mettersi in gioco e desideri portare sostegno a chi è meno fortunato. Non ci sono limiti di età né di nazionalità, gli equipaggi arrivano da tutto il mondo.

Ad accompagnare Chiara in questa follia ci sarà Patricia, sua cugina di Berna, e insieme arriveranno a Hondarriba, nel nord della Spagna, per ritrovarsi con tutti gli altri equipaggi che parteciperanno all’edizione di quest’anno.

IL VIAGGIO

Come bisogna prepararsi per un’esperienza simile? Come di consueto, ci sono delle regole da rispettare. Prima di partire, è necessario che ogni equipaggio abbia con sé 20 kg di materiale, tra vestiti, scarpe e oggettistica scolastica e 2 biciclette che siano adatte a bambini fino 10/11 anni. Tutti gli equipaggi devono essere composti da 2 o 3 persone che insieme affronteranno le difficoltà di un percorso cento per cento deserto.

La partenza è prevista per il 18 febbraio 2024 da Hondarriba, punto di incontro di tutte le Peugeot 205 che attraverseranno la Spagna per poi essere imbarcate per il Marocco. Lì inizierà la vera avventura che terminerà il 29 febbraio.

L’INTERVISTA A CHIARA MAZZUCATO

Una persona intraprendente e con tanta voglia di fare: questa è Chiara Mazzuccato che piena di speranze e aspettative non vede l’ora di portare sorrisi ai bambini di Marrakech. Incuriositi da questa sua scelta le abbiamo posto alcune domande.

Chiara, vorremmo sapere, da dove è partita l’idea di partecipare alla Nomad Raid? Cosa ti ha spinta?

Due cose mi hanno spinto a fare questa scelta. In primis lo devo a una persona del mio nucleo famigliare, che ha partecipato l’anno scorso e ha comprato la macchina Peugeot 205, come da richiesta della Nomad Raid. Ha detto “assolutamente devi farlo anche tu” e così mi ha convinta a buttarmi in quest’avventura. Secondo, ciò che mi ha motivato è legato al fatto che sono un agente di viaggio e una volontaria da sempre. Quando per la prima volta ho sentito parlare della NomadRaid e ho scoperto che combinava l’aspetto culturale con azioni solidali e benefiche in Marocco mi sono subito detta: questo è il MIO viaggio, quello che ho sempre voluto fare e non ci ho pensato due volte prima di accettare.

Ripensando al materiale obbligatorio per tutti gli equipaggi, come lo hai reperito? Da sola o sei stata aiutata? 

Il materiale da portare in viaggio è molto e soprattutto reperirlo da sola non sarebbe stato così semplice. Io sono membro e informatrice di un’associazione di volontariato da ben 11 anni. L’associazione si chiama “sorridimi” e si occupa di clownterapia a Milano e anche in Brianza. Grazie al supporto di tutti i miei compagni siamo riusciti a raccogliere il necessario per il viaggio, perciò li ringrazio molto per l’impegno dimostrato nel sostenere questa causa.

Invece siamo curiosi di sapere come hai organizzato la macchina per affrontare un viaggio di questo calibro. È una macchina adatta al deserto? Se c’è qualche problema, gli aiuti saranno tempestivi o bisogna cavarsela da soli? 

La macchina che useremo è una Peugeot del 1991 a cui sono state aggiunte le barre di sicurezza richieste dalla compagnia. In dotazione riceveremo il GPS per poterci spostare nel deserto dove assolutamente non ci sono strade e perdersi è molto facile. Sappiamo solo che il punto di partenza è dove dormiamo la notte, per il resto ci affideremo al GPS. Non è una macchina con particolare potenza, non è esattamente adatta al deserto ma siamo fiduciose. Per qualsiasi evenienza, durante tutto l’itinerario sarà presente un’equipe di meccanici che seguiranno il gruppo in coda e interverranno se necessario. Da sottolineare però che le conoscenze basiche della macchina sono a carico nostro: controllare l’acqua, l’olio ma soprattutto la pressione delle gomme. Difatti nel deserto a causa del terreno instabile e sempre diverso da parte a parte è necessario gonfiare o sgonfiare le ruote a seconda di dove si passa.

Ci hai raccontato che nel corso del viaggio non sarai sola ma in compagnia di sua cugina. Guiderai tu per tutto il viaggio? Come vi siete organizzate? 

Esatto, non sarò da sola ma in macchina con me ci sarà mia cugina. Io partirò da Cesano Maderno e arriverò a Berna per ricongiungermi con lei e partire insieme verso la Spagna. Non guiderò solo io per questioni di sicurezza, visto che sono molte ore di macchina considerato l’intero viaggio, ma ci alterneremo ogni 2/3 ore dato che siamo le uniche persone del nostro equipaggio.

Come detto prima, la Nomad Raid è un’opportunità aperta a tutti, Chiara sarai l’unica italiana? 

Da quel che mi risulta sono davvero l’unica che parte dall’Italia. Ho ricevuto la lista degli equipaggi che parteciperanno e so da dove partono ma non conosco la loro cittadinanza; quindi, posso assumere di essere l’unica italiana. Le iscrizioni sono già state chiuse e nessuna macchina è stata registrata in partenza dall’Italia.

Ci piacerebbe sapere come affronterai questo viaggio, hai già provato a fare esperienze del genere? 

Non ha mai provato prima d’ora a lanciarmi in un’esperienza del genere. Nel corso del mio lavoro mi sono sempre occupata di viaggi in giro per il mondo ma non avevo mai sentito nulla di simile alla NomadRaid. In Italia non è molto sponsorizzato questo tipo di experience come invece accade in Francia, dove è molto conosciuto tra le persone. Ci tengo a sottolineare che quello a cui sto prendendo parte non è assolutamente una gara o un rally: abbiamo tappe da raggiungere nel corso della giornata e non importa chi arriva prima ma è fondamentale aiutare e portare sorrisi ai bambini dei villaggi del deserto. Oltre alla beneficenza, è anche un viaggio culturale che ho pagato. Ci sono diversi costi da sostenere nella quota di partecipazione: il viaggio per arrivare in Marocco lo paghiamo noi, così anche come l’organizzazione una volta arrivate lì che va dal gruppo di meccanici assunti per aiutarci ai pranzi ogni giorno. Bisogna anche contare la benzina, le autostrade e il recuperare la macchina richiesta per partecipare (comprarla o noleggiarla) che sono a carico nostro.

Chiara come credi di poter lasciare un segno, una volta arrivata lì? 

Tra le attività della Nomad Raid sicurò ci si occuperà di portare le bici ai bambini e di sistemarle con loro, colorandole anche con le bombolette. Queste biciclette sono molto importanti perché le usano per andare a scuola e quindi li aiutiamo a realizzarle come preferiscono. La cosa che però ritengo necessario fare è aiutare anche chi non viene compreso nel programma: io e mia cugina abbiamo deciso di rinunciare a qualcuna della attività proposte per portare materiale ai villaggi più remoti che magari non vengono raggiunti nell’itinerario. Nella maggior parte dei casi, infatti, la compagnia prende accordi con villaggi un po’ più grandi dove c’è più organizzazione. Per fare del bene basta poco: si incontrano anche per strada famiglie e bambini che desiderano solo che qualcuno si accorga di loro, un piccolo gesto nei loro confronti può fare molto.