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Lissone, nel Giorno della Memoria nuova pietra d’inciampo dedicata ad Ambrogio Avvoi

La cerimonia ufficiale per la posa della pietra d'inciampo dedicata ad Ambrogio Avvoi si terrà venerdì 26 gennaio alle ore 12.00 in via Oslavia 13, il luogo in cui Avvoi ha vissuto fino al 1940. In questa occasione, sarà anche posata una targa in suo ricordo.

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Lissone. In occasione del Giorno della Memoria, Lissone si prepara a onorare le vittime dell’Olocausto con la posa di una nuova pietra d’inciampo dedicata ad Ambrogio Avvoi, deportato politico nel lager di Flossenbürg durante la Seconda guerra mondiale. L’amministrazione comunale si unisce alle commemorazioni nazionali per ricordare le tragiche vicende vissute nei campi di concentramento nazisti.

La nuova pietra d’inciampo, parte di un progetto monumentale dell’artista tedesco Gunter Demnig, si aggiunge alle altre cinque già presenti in città, creando un luogo simbolico di riflessione per la comunità. L’obiettivo è mantenere viva la memoria delle vittime dell’Olocausto e sensibilizzare le generazioni future sulla gravità di tali eventi.

Comune di Lissone

NUOVA PIETRA D’INCIAMPO PER ONORARE LA MEMORIA DI AMBROGIO AVVOI

La cerimonia ufficiale per la posa della pietra d’inciampo dedicata ad Ambrogio Avvoi si terrà venerdì 26 gennaio alle ore 12.00 in via Oslavia 13, il luogo in cui Avvoi ha vissuto fino al 1940. In questa occasione, sarà anche posata una targa in suo ricordo. L’evento vedrà la partecipazione di autorità politiche, civili e religiose, insieme ai rappresentanti del Comitato per le Pietre d’Inciampo di Monza e Brianza e a una delegazione di studenti delle scuole secondarie di secondo grado della città.

La città di Lissone ha già commemorato altre cinque vittime dell’Olocausto con le pietre d’inciampo dedicate ad Aldo Fumagalli (2023), Giulio Colzani (2022), Gian Franco De Capitani da Vimercate (2021), Attilio Mazzi (2020), e Mario Bettega (2019).

GLI EVENTI PER IL GIORNO DELLA MEMORIA A LISSONE

Le celebrazioni del Giorno della Memoria a Lissone includeranno anche altri eventi significativi. Sabato 20 gennaio, alle ore 16.30, presso Villa Magatti, si terrà “La Sonata di Auschwitz”, un concerto multimediale curato da ANPI Lissone in collaborazione con l’Associazione culturale Accademia Viscontea. Il concerto, con la partecipazione di Maurizio Padovan, violinista e voce narrante, sarà un’opportunità per riflettere sulla tragedia dell’Olocausto attraverso l’arte.

Inoltre, venerdì 26 gennaio alle ore 10.00, presso Palazzo Terragni, si svolgerà un incontro con Agostina Tagliabue, organizzato dal Liceo F. Enriques di Lissone e dal Liceo Parini di Seregno, nell’ambito del Progetto Memoria. Agostina Tagliabue, nipote dei coniugi Tagliabue, Giusti tra le Nazioni, condividerà la sua testimonianza con gli studenti delle scuole secondarie di I grado.

Il sindaco Laura Borella e l’assessore alla Cultura Carolina Minotti invitano tutta la comunità a partecipare alle celebrazioni in occasione del Giorno della Memoria, sottolineando l’importanza della memoria storica e dell’impegno per un futuro di pace e tolleranza. Questi eventi rappresentano un’occasione fondamentale per stimolare la riflessione nelle nuove generazioni.

Laura Borella sindaco Lissone

Infine, si informa che martedì 30 gennaio 2024 alle ore 11.00, in via Jenner angolo Via Fleming, si terrà la posa della Pietra d’Inciampo 2023 in memoria di Aldo Fumagalli. La cerimonia, dedicata al deportato Fumagalli, è stata celebrata lo scorso anno, ma ora sarà possibile posare la pietra consegnata dalla Provincia di Monza e della Brianza lo scorso novembre.

AMBROGIO AVVOI: UNA STORIA DI RESISTENZA E SACRIFICIO

Ambrogio Avvoi, nato a Lissone il 12 aprile 1894, fu un falegname ebanista residente in Via Oslavia 13. Partigiano della 150^ Brigata “Diomede” e comunista, venne arrestato a Monza nel marzo 1944 e trasferito al carcere di San Vittore a Milano.

Gli viene assegnata la matricola 1585. All’inizio di agosto 1944 è trasferito nel lager di Gries-Bolzano, gestito dalle SS. Il 18 dicembre 1944, durante il trasporto in treno da Bolzano al lager nazista di Flossenbürg, a Vipiteno riesce a fuggire insieme a dieci compagni di sventura (sette sono operai delle industrie di Sesto San Giovanni). Sfortunatamente sono ripresi a Bressanone e rinchiusi nel carcere locale, dove rimangono per qualche giorno, per poi essere nuovamente trasferiti al campo di Bolzano.

Ambrogio Avvoi, con un nuovo trasporto del 20 gennaio 1945 viene portato a Flossenbürg, lager “di frontiera”, situato nel nord-est della Baviera vicino al confine con la regione dei Sudeti, luogo di sterminio attraverso il lavoro. Con il triangolo rosso di deportato politico sulla divisa a strisce bianche e blu, è registrato con numero di matricola 43841. Per il suo tentativo di fuga elaborato con gli occupanti della cella, gli viene riservato un “trattamento particolare”. Muore l’8 marzo 1945.

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