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“Chi dice che a Monza non succede mai niente dice una cosa non vera”

23 gennaio 2024 | 10:36
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“Chi dice che a Monza non succede mai niente dice una cosa non vera”

Lo ha detto l’assessora alla partecipazione del comune di Monza Andreina Fumagalli, commentando i dati sulla città raccolti da LabMonza e presentati nella giornata di ieri, domenica 21 gennaio. Per Fumagalli si potrebbe però fare di più sulla comunicazione.

Monza una città morta? Non per l’assessora alla partecipazione Andreina Fumagalli, che domenica davanti ad una platea di circa 60 persone al centro LibertHub ha raccontato quella che ha definito “la normale amministrazione di un’assessora alla partecipazione”. “E’ il terzo evento che faccio oggi – commenta – ed è solo domenica! Chi dice che a Monza non succede mai niente dice una cosa non vera“.

Fumagalli, come tanti membri della giunta tra cui il sindaco Paolo Pilotto, ha partecipato ieri domenica 21 gennaio alla serata organizzata da LabMonza per presentare i dati su quello che i cittadini pensano dei propri quartieri. 500 persone il campione analizzato dalla lista civica della sinistra monzese: alcune delle risposte potete leggerle qui. Tra i servizi il miglioramento più significativo è stato notato su eventi e manifestazioni culturali, che nel 2021 (anno dell’ultima rilevazione, ndr) erano il fanalino di coda nelle valutazioni dei monzesi. Questa volta in coda alla classifica di gradimento ci sono viabilità, circolazione e spazi per i giovani. “Io mi occupo di politiche giovanili – spiega l’assessora Fumagalli – e abbiamo sempre saputo che Monza su questo tema ha storicamente tante difficoltà. Quello che stiamo cercando di fare come assessorato è mettere intorno ad un tavolo associazioni con alta presenza di iscritti under35 per fare squadra insieme. Penso che sarà importante allinearsi con l’assessorato alla cultura e che dobbiamo fare lo sforzo, insieme. di lavorare a mente aperta sugli spazi. Ce ne sono alcuni, ad esempio, che a mio parere sono sotto utilizzati rispetto alle potenzialità, uno fra tutti lo spazio Rosmini”.

“A chi percepisce Monza come una città morta – chiosa Fumagalli – dobbiamo arrivare. Si fa così tanto in città, ma spesso si comunica poco o male. Dobbiamo parlare di più, raccontarci più spesso tutto quello che in città facciamo. E diciamocelo, non facciamo poche cose!”.