Monza, il ricordo vivido della tragedia ferroviaria del 5 Gennaio 1960

Una ferita ancora aperta nella memoria collettiva
Oggi Monza ricorda con dolore il disastro ferroviario avvenuto il 5 gennaio 1960, quando il treno 341, proveniente da Sondrio e diretto a Milano, deragliò causando una delle tragedie più gravi della storia cittadina. A 64 anni di distanza, la ferita è ancora aperta, e la comunità volge un pensiero alle 17 vite perse e i 124 feriti.
Il ricordo è un viaggio nel tempo, quando mancavano pochi minuti alle 8 del mattino e il treno, immerso nella fitta nebbia, deragliò nei pressi del sottopasso allora in costruzione. La forte nebbia e l’eccessiva velocità si unirono in una combinazione letale, portando a un drammatico incidente che avrebbe segnato per sempre la storia di Monza.
Il bilancio fu pesantissimo: 17 persone persero la vita, di cui 15 sul colpo e 2 in ospedale, mentre altre 124 subirono ferite più o meno gravi. L’errore umano, la mancanza di visibilità e l’eccessiva velocità in un tratto dovuto essere percorso a passo d’uomo furono gli ingredienti di una tragedia che ha segnato profondamente la comunità monzese.
Il racconto di uno dei sopravvissuti, ancora fresco nella memoria, descrive il treno “andava come un razzo”. Il vagone di testa si impennò, schiantandosi violentemente, mentre altre carrozze deragliarono o precipitarono giù dal ponte, creando un quadro di devastazione sulla sede ferroviaria.
La tragedia del treno 341 rimane una pagina dolorosa nella storia di Monza, ma la comunità si unisce ogni anno per non dimenticare e per cercare conforto nella solidarietà di fronte a una ferita che continua a bruciare nel cuore della città.