Atto vandalico a Muggiò: distrutta la statua del presepe con la rappresentazione di Gesù

L’atto, avvenuto nella notte del 26 dicembre, ha suscitato rabbia e sconcerto nella comunità locale.
Il Parroco di Muggiò, Don Maurizio Tremolada, ha pubblicato una toccante lettera aperta rivolta all’autore dell’atto vandalico che ha distrutto la statua del bambin Gesù all’interno del presepe situato davanti alla chiesa. L’atto, avvenuto nella notte del 26 dicembre, ha suscitato rabbia e sconcerto nella comunità locale.
La lettera del parroco è un appello al rispetto reciproco e un invito a riflettere sul significato delle azioni compiute. Don Tremolada ha cercato di instillare un senso di responsabilità nell’autore dell’atto, suggerendo che forse la mancanza di educazione e la ricerca di divertimento a scapito del patrimonio comune potrebbero essere alla base di tali gesti.
Il parroco rivela che l’atto è stato ripreso da tre telecamere ad alta definizione, e fa riferimento all’intervento delle forze dell’ordine per affrontare le conseguenze legali dell’azione, inclusi i reati di danneggiamento, furto e vilipendio della religione.
“Scrivo a te che l’altra notte hai preso una pecora dal presepe e l’hai distrutta, scrivo a te che stanotte hai mandato in frantumi la statua di Gesù Bambino, a te che non sai come divertirti senza devastare o devastarti, a te che magari fai uso di droghe o bevi esageratamente e non sei nel pieno delle tue facoltà, a te che vuoi vantarti sui social delle tue bravate, scrivo a te per chiederti scusa. Ti chiedo scusa se non siamo ancora riusciti a farti capire cosa sia il rispetto delle cose altrui, a farti capire che se deturpi o danneggi non solo ti privi di una cosa bella, ma non dai ad altri la possibilità di vedere quel bene, che è di tutti perché è un bene comune. Ti chiedo scusa perché non ti abbiamo educato a riconoscere nei segni religiosi l’espressione della nostra fede, e rompere la statua di Gesù Bambino fa male a me e a tutti i credenti che vedono in Lui l’amore che Dio continua a donarci e dona anche a te. Ancora tre semplici cose ho da dirti: stiamo pregando per te; sei stato ripreso da tre telecamere ad alta definizione e presto le forze dell’ordine ti aiuteranno a capire, assieme ai tuoi genitori, i reati che hai commesso con il tuo gesto (danneggiamento, furto, vilipendio della religione…); sei ancora in tempo a rimediare, anzi, hai il dovere di rimediare al male compiuto perché non si diffonda, ti aspetto”.