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Nuovi comuni frontalieri, il Comune di Lazzate svela la “beffa della doppia imposizione”

30 gennaio 2024 | 17:55
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Nuovi comuni frontalieri, il Comune di Lazzate svela la “beffa della doppia imposizione”
Andrea Monti, sindaco di Lazzate

Monti chiede di vedere applicate ai cittadini di Lazzate (e di tutti gli altri Comuni di Monza e Brianza inseriti nel nuovo elenco) le stesse condizioni riconosciute a tutti i frontalieri.

“A pochi giorni dalla soddisfazione per l’inserimento per la prima volta di un gruppo di Comuni di Monza e Brianza nell’elenco dei “frontalieri” con la Svizzera, arriva una amara scoperta col sapore della beffa” a spiegare la situazione è il sindaco del Comune di Lazzate Andrea Monti.

Solo qualche giorno fa il presidente della Provincia Luca Santambrogio aveva spiegato come 9 comuni della provincia MB (Briosco, Giussano, Veduggio con Colzano, Cogliate, Barlassina, Lazzate, Lentate sul Seveso, Meda e Misinto) sono rientrati fra i comuni frontalieri (leggi qua). Così si pensava che i lavoratori di queste amministrazioni avrebbero pagheranno meno tasse e anche i Comuni di residenza avrebbero otterranno più rimborsi. E invece  “questi comuni, non avranno lo stesso trattamento fiscale di quelli residenti nei comuni del vecchio elenco, ma saranno sostanzialmente soggetti alla “doppia imposizione”, quella della Svizzera e quella dell’Italia. Lo si legge in un documento diffuso dal Dipartimento delle finanze e dell’economia, Divisione delle contribuzioni del Canton Ticino” spiega Monti.

“Ho volutamente atteso qualche giorno prima di fare proclami entusiastici, proprio perché vi era la necessità di approfondire contenuti e risvolti dell’accordo”  aggiunge il primo cittadino – Grazie a una segnalazione giunta da Lentate e consultando i documenti della Confederazione Elvetica, abbiamo appreso della posizione assunta rispetto al trattamento fiscale dei nostri concittadini. Noi continuiamo a rivendicare la nostra posizione -prosegue il sindaco Monti- forti anche dei contenuti del nuovo accordo Italia-Svizzera, che protegge i vecchi lavoratori con un periodo transitorio (art. 9 comma 1) e scrive chiaramente che sono tutti quelli ricompresi nella fascia di 20 chilometri (Art. 2 comma b). Lazzate lo era prima e lo è adesso, non sono mai cambiati i nostri confini e mi risulta che la crosta terrestre non abbia subito spostamenti così importanti”.

LA RICHIESTA

Monti non è rimasto fermo e si è rivolto a in Regione e a Roma. “Abbiamo avuto modo di confrontarci sia con il Governo che con alcuni Parlamentari, ora lavoreremo per fare definitiva chiarezza sul punto, anche grazie a Regione Lombardia”.

L’obiettivo è quello di vedere applicate anche ai cittadini di Lazzate (e di tutti gli altri Comuni di Monza e Brianza inseriti nel nuovo elenco) le stesse condizioni riconosciute a tutti i frontalieri residenti in comuni già presenti nel precedente elenco. Se così non fosse -rimarca Monti- per i nostri concittadini, quello che sembrava finalmente il riconoscimento di un diritto che li equipara ai tanti altri frontalieri italiani, dopo anni di inspiegabile dimenticanza, si è trasformato in una vera e propria beffa, perché l’inserimento nel nuovo elenco dei Comuni frontalieri, in cui compaiono per la prima volta anche comuni della provincia di Monza Brianza, comporterebbe automaticamente l’applicazione di un trattamento diverso, più penalizzante sotto il profilo fiscale”.

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