I Comitati di Monza: “PUMS e progetto M5 non si parlano”

“Molte delle azioni e degli obiettivi contenuti nel Rapporto preliminare sono del tutto condivisibili”, commenta il Coordinamento di comitati e associazioni a proposito del PUMS. Qualche modifica, a loro detta, però è da fare. Il 6 febbraio fissata la Conferenza di Verifica.
Monza. E’ un giudizio complessivamente positivo quello che il Coordinamento dei comitati e delle associazioni dà sul PUMS (Piano urbano della mobilità sostenibile) di Monza. Però qualche accorgimento va preso soprattutto su quelle opere ed infrastrutture che cambieranno le sorti dei Monza e della Brianza come la metropolitana M5, perchè “è concreto il rischio di realizzare un’opera incapace di perseguire adeguatamente i pur condivisibili obiettivi del PUMS”, sostengono.
PUMS Monza, a che punto siamo?
Comitati e associazioni della città continuano il lavoro attento e vigile di studio e proposte su quei progetti che hanno le potenzialità di cambiare Monza. Tra questi c’è sicuramente il PUMS, il piano urbano della mobilità sostenibile, atteso da anni (“avviato nel maggio 2019, arriva solo ora alla fase preliminare della VAS dopo ben 5 anni”, sottolineano). Il 5 dicembre scorso con delibera di giunta ha preso il via la procedura di verifica di assoggettabilità a VAS (valutazione strategica ambientale), quella procedura che ha l’obiettivo di rendere operativa l’integrazione della dimensione ambientale nei processi decisionali strategici. Un mese per studiare il rapporto preliminare (il mese è scaduto lo scorso 26 gennaio, ndr) e presentare in forma scritta osservazioni e contributi. Detto fatto: il Coordinamento ha fatto i compiti.
Le criticità
Due le criticità riscontrate e su cui si chiede di intervenire. Primo, la presenza di alcuni interventi infrastrutturali già recepiti e non elaborati dalla proposta PUMS. Tra questi, Svincolo Serravalle/tangenziale nord, la fermata ferroviaria Monza Est e la M5. “È chiaro a chiunque che non considerare nel PUMS tali interventi – un Piano strategico con una previsione e una durata di 10 anni – non risulta condivisibile. Risultano evidenti gli effetti e gli impatti che tali interventi (positivi o negativi) avranno sulla mobilità di Monza e sull’intorno – commenta il coordinamento guidato da Giorgio Majoli – Si chiede che vengano valutati anche i seguenti interventi previsti o in fase di realizzazione”.
Secondo, se si osservano i macro obiettivi (capitolo 4), si riscontra come il progetto PUMS e quello M5 stiano viaggiando su filoni paralleli che “non si parlano“. Questo perchè “si prospetta un “Hub Polo Istituzionale”, come se quest’ultimo fosse destinazione di grandi flussi e accessi quotidiani dei cittadini, al pari dell’Ospedale nonché del quartiere Cazzaniga con i relativi servizi; manca ogni riferimento ad un hub “FFS-Monza Ovest”, incentrato su una nuova fermata sulla ferrovia per Seregno, Como e Saronno; si sposa acriticamente la soluzione del progetto M5, ignorando totalmente la connessione con la ferrovia”.
“Sul piano sostanziale, quanto da noi evidenziato rimette in gioco il progetto M5 in quanto incongruente con gli obiettivi dello strumento pianificatorio in fase di adozione – prosegue il coordinamento. – Di conseguenza, questo è un elemento che deve essere portato all’attenzione della Giunta, affinché essa lo porti come elemento “forte” nella Conferenza di Servizi finalizzata al rilascio del provvedimento autorizzatorio unico regionale del progetto M5, evidenziando che tale provvedimento non può essere rilasciato in presenza di questa grave incongruenza”.
MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato