Cittadini di San Rocco sul piede di guerra per l’ampliamento svincolo Tangenziale Nord

Nella serata di ieri, giovedì 11 dicembre, i cittadini di San Rocco si sono confrontati sul progetto relativo all’ampliamento dello svincolo Monza Sant’Alessandro. Tanti i malumori e forte la richiesta alla politica: “state dalla nostra parte, non facciamo respirare ulteriore smog ai nostri figli”.
Monza. C’è chi chiede che il progetto venga rivisto e migliorato, chi proprio di quel tunnel non ne vuole sentir parlare. La posizione di massima però è chiara: i cittadini di San Rocco dicono no al progetto di ampliamento dello svincolo di Sant’Alessandro che prevede, tra le altre cose, un tunnel a cielo aperto davanti a scuole e campo di calcio del quartiere. La posizione è emersa nella serata di ieri, giovedì 11 dicembre, quando al centro civico di San Rocco oltre cento residenti si sono confrontati sull’opera di Serravalle che prevede la realizzazione dell’ampliamento dello svincolo Monza Sant’Alessandro sulla A52 Tangenziale Nord.
Progetto di ampliamento dello svincolo di Sant’Alessandro: ecco cosa è emerso nella serata organizzata dai Comitati
A Monza è un tema caldo, anzi caldissimo: carte alla mano, il comitato che riunisce i residenti delle vie Talete, Aristotele e Gentile, fa il punto sul progetto approvato con l’accordo Serravalle e sulle conseguenze urbanistiche (e non solo) che potrebbe portare a San Rocco. Il condizionale è d’obbligo: ad oggi il progetto non è ancora stato approvato ed è attualmente in fase di valutazione presso il Ministero dell’Ambiente per capirne gli impatti sui residenti e la collettività tutta. Eppure le comunicazioni degli espropri, spiega il comitato, sono già arrivate e tra i cittadini c’è forte preoccupazione. A essere leso, commenta l’avvocato Giovanni Testa, è il diritto collettivo alla salute sancito nell’articolo 32 della Costituzione.

I danni alla salute che si prospettano, effettivamente, non sono da poco: delle osservazioni rilasciate dal ministero dell’Ambiente si legge che “dall’analisi è stato possibile valutare che 125.390 persone residenti all’interno del dominio di calcolo otterranno un beneficio grazie alla realizzazione dell’opera in esame, mentre 5.600 persone saranno soggette ad un potenziale incremento del rischio inalatorio di tipo cancerogeno”. E anche il territorio ne risentirebbe, insistono i comitati, che paventano danni alle abitazioni di via Gentili. In base a ciò che mostrano i rendering del progetto infatti il tracciato dello scavo previsto sarebbe nelle immediate adiacenze delle unità abitative lungo la via Gentili dai civici 2 a 16, a circa un metro dalla recinzione dei fabbricati. Alcune voci meno critiche tra i cittadini sostengono che il progetto potrebbe essere realizzato, “se la galleria non transita nelle immediate vicinanze delle abitazioni sul lato destro di via Gentili, ma all’interno dell’area verde sul lato sinistro”. “Certo – commenta Lorenzo Villa, presidente del Comitato – scontenteremmo sicuramente qualcuno anche con questa proposta”.

Ciò che proprio i residenti non riescono a mandare giù è una porzione del tunnel di via Gentili che da progetto verrebbe realizzato a cielo aperto. “Rischiamo un aumento dell’inquinamento atmosferico in un’area che vede quotidianamente la presenza dei nostri figli, dei nostri nipoti. Che futuro gli diamo? – tuonano all’uniscono Villa e il referente di Cittadini per Aria Pulita Nuccio Nasca. – Lì ci sono le scuole: in via Omero l’asilo nido, la scuola materna, la scuola primaria e scuola secondaria di primo grado, il campo da calcio e la palestra. Dobbiamo farci sentire oppure ai piani alti decideranno sempre per noi”.
Infine c’è il nodo mobilità: il progetto (che da stime dovrebbe costare tra i 40 e i 55 milioni) ha tempi di realizzazione di oltre 400 giorni. “E noi per uscire da casa cosa dobbiamo fare, voliamo?”, grida un cittadino.
La politica in sala. E cittadini tuonano: “State dalla parte dei residenti o di Serravalle?”
Alla politica i cittadini chiedono risposte e che stia “dalla loro parte”. Il comitato ha spiegato che alla serata informativa di ieri sono stati invitati i vertici della politica locale e i dirigenti di Serravalle: solo il 26% delle mail PEC inviate ha ricevuto risposta e nella maggior parte dei casi questa è stata declinare “per impegni già in precedenza fissati” la serata al centro di via D’Annunzio.
In sala a confronto con i cittadini però c’erano le assessore alla partecipazione e all’ambiente e mobilità del comune di Monza, rispettivamente Andreina Fumagalli e Giada Turato, il referente territoriale del Movimento 5 Stelle Marco Fumagalli, il quale già nei giorni passati si era detto molto perplesso sul progetto e diversi consiglieri comunali (Racioppi per LabMonza, Piffer per Civicamente, Zonca per il PD, Arbizzoni per FdI). Aperture dall’amministrazione: “vi aspettiamo in giunta per confrontarci e capire le vostre proposte”, spiega l’assessora Fumagalli e Turato aggiunge: “ci stiamo lavorando da tempo e abbiamo già ottenuto diverse modifiche al progetto”.