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Santa Caterina, patrona di Besana, “appare” alla casa di riposo G. Scola

29 gennaio 2024 | 10:36
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Santa Caterina, patrona di Besana, “appare” alla casa di riposo G. Scola
La restauratrice Marta Alberti al lavoro nella pulizia dell'affresco ritrovato

MBNews è stata in visita alla casa di riposto di via Cavour a Besana per vedere in anteprima l’affresco ritrovato, datato 1400 circa, grazie ad un restauro. Ed è stupendo

Besana. Santa Caterina, patrona di Besana Brianza, è apparsa nella cappella della casa di riposo di via Cavour, la Fondazione G. Scola. E’ apparsa fisicamente, ma sotto forma di affresco. L’incredibile scoperta qualche mese fa: la fondazione, infatti, grazie ad un bando regionale ha potuto avviare i lavori di ristrutturazione all’interno della cappella, per ripristinare il soffitto in legno a cassettoni e l’affresco dietro l’altarino che ritrae la Crocifissione (anche questo scoperto nel 2011). Iniziati i lavori, però, la sorpresa: ” nel 2011 abbiamo deciso, dopo un episodio di cedimento della stessa, di rimuovere la controsoffittatura che ha portato ad una duplice scoperta – ci spiega Luisa Villa, presidente della fondazione – sopra la Crocifissione è emersa una fascia decorativa, una sorta di greca. Abbiamo pensato di ripulirla, soprattutto dal cemento, ma appena si è iniziato a grattare il muro abbiamo visto sotto del colore e lì abbiamo capito che qualcosa di prezioso era nascosto”.

Santa Caterina affresco ritrovato Luisa Villa, presidente

SANTA CATERINA NELL’AFFRESCO RITROVATO ALLA FONDAZIONE G.SCOLA

Dallo scorso ottobre la restauratrice Marta Alberti, di Veduggio, è al lavoro per riportare in vita l’affresco nascosto, e prezioso, come sottolinea ancora la presidente Villa: “la vera notizia è proprio questa – sottolinea – non un affresco qualunque, ma un affresco che ritrae la patrona di Besana, Santa Caterina”. Un affresco che noi di MBNews abbiamo potuto vedere in anteprima: il plauso va sicuramente ad Alberti che con un lavoro davvero minuzioso sta ripulendo la parte interessata, ma è incredibile vedere come, proprio lei, la Santa di Besana, sia in condizioni quasi perfette. Come se non fosse stata nascosta  lì sotto per così tanto tempo.

Santa Caterina affresco ritrovato

“Questa fascia decorativa era completamente ricoperta di scialbo con appezzi cementizi di varia natura – ci spiega la restauratrice – toglierlo è davvero un lavoro complicato che richiede la massima attenzione perché il cemento è talmente spesso che, toglierlo bruscamente, significherebbe creare troppe vibrazioni che andrebbero a rovinare l’affresco. Quindi bisturi alla mano si fa un pochino alla volta”.

Subito, vedendo tanta bellezza emergere a poco a poco, vien da chiedersi: come mai un affresco del genere è stato coperto? “Difficile saperlo – conclude Alberti – i motivi possono essere tanti e diversi, partendo banalmente da un cambio di gusto estetico”. Ma c’è un altro motivo, decisamente più curioso, che si legherebbe bene al periodo storico che potrebbe dare una risposta: la peste della prima metà del 1600. Come ci spiega la restauratrice, infatti, dopo un’epidemia, in passato si era soliti, con il cemento, sanificare tutto. E dato che l’affresco ritrovato si fa risalire tra il 1400 e il 1500, i conti potrebbero tornare.

AFFRESCHI RITROVATI. LE SORPRESE STORICHE NON SONO FINITE … MA I FONDI SI’

“Dobbiamo sicuramente ringraziare il consigliere regionale Alessandro Corbetta ci tiene a sottolineare la presidente Luisa Villa – è lui che ci ha girato il bando “Architettura rurale” di Regione Lombardia del valore di circa 39mila euro. Ovviamente, all’epoca, non pensavamo di scoprire affreschi nascosti anche se sappiamo bene che la Fondazione G.Scola è una struttura storica di Besana. Allo stato dei fatti – conclude – siamo certi di non riuscire a coprire tutti i lavori con i soldi del bando, ne servirebbero alle 15, 20mila di euro. Perché, oltre a riportare in vita l’affresco del 1400 che ritrae Santa Caterina dobbiamo già pensare alla manutenzione di cui l’opera d’arte avrà bisogno periodicamente”.

Da qui, l’appello: ” chiunque voglia sostenere la nostra Fondazione è ben accetto, cerchiamo benefattori che, come noi, hanno a cuore la storia di Besana. Ma voglio precisare una cosa importante: se non dovessimo trovare aiuti esterni noi ci impegneremo comunque a portare a termine i lavori, seppur facendo dei sacrifici. In un certo senso, questa, è la nostra mission. Come casa di riposo noi siamo custodi di una duplice storia: quella dei nostri ospiti e quella della struttura”, conclude Luisa Villa.

“E’ meraviglioso vedere quanto il nostro territorio sia ricco di bellezze, storia e cultura”, aggiunge Corbetta. Ma le sorprese potrebbero non essere finite come spiega ancora la presidente della Fondazione.

“Quando il sovrintendente è venuto a farci visita ci ha parlato chiaro: sicuramente nella cappella di Brugora, che una volta era adibito a refettorio, c’è nascosto un altro importante affresco”, chiude Luisa Villa.  Probabilmente, ci fanno sapere, ma si tratta per ora solo di un’ipotesi, dato che sulla parete dietro l’altare (quindi sotto il recente ritrovamento di Santa Caterina, ndr) è raffigurata la Crocifissioni, dalla parte opposta potrebbe esserci “L’ultima cena”, perché solitamente vengono rappresentate insieme.