Il progetto che divide

Tre cose da sapere per capire il progetto dello svincolo di Monza Sant’Alessandro

Il tema è caldissimo, i tasselli sono tanti. Un'analisi per provare a capire il progetto dello svincolo di Monza Sant’Alessandro e perchè ai residenti di San Rocco non convince.

monza san rocco tunnel

Monza. Se per molti è un’opportunità per una viabilità più serena e scorrevole, per altri (in particolare i residenti) rischia di essere un’opera che fa più male che bene. Stiamo parlando dello svincolo di Monza Sant’Alessandro e del progetto ad esso collegato che mira ad ampliarlo. Sul piede di guerra è soprattutto il quartiere San Rocco e i comitati cittadini nati in seno ad esso: a rischio, secondo loro, è il diritto alla salute sancito dall’articolo 32. Il tema è caldissimo: in questo articolo proviamo a capirne la ratio e perchè un tratto di tunnel a cielo aperto ha messo in allerta decine di monzesi.

Le basi: di che cosa parliamo quando parliamo del progetto di ampliamento dello svincolo di Monza Sant’Alessandro?

Lo svincolo di Monza Sant’Alessandro sulla A52, Tangenziale Nord di Milano, è uno dei più trafficati di Monza. Per alleggerire il traffico e diminuire i tempi di percorrenza per l’itinerario tra l’interconnessione A4-A52 e la SS36 è stato finanziato con una cifra (probabilmente da integrare, ndr) di 40 milioni di euro un progetto di ampio respiro. La cifra stanziata è stata resa nota dall’assessora di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi nel novembre del 2023. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche ha approvato quindi lo schema di Convenzione con Milano Serravalle-Milano Tangenziali S.p.A per la regolazione dei rapporti relativi al contributo per la realizzazione dell’intervento. Il finanziamento rientra nell’ambito del Piano Lombardia ed è un’ampliamento che segue la ratio di una mobilità più snella per agevolare gli spostamenti durante le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.
“L’intervento – ha aggiunto Terzi – prevede la realizzazione di un nuovo tratto in galleria di collegamento tra la barriera della A4 e la A52, che attraverserà la porzione meridionale del comune di Monza e parte del comune di Cinisello Balsamo, per una lunghezza complessiva di circa 1,2 chilometri”.

Claudia Maria Terzi
L'assessora regionale Claudia Maria Terzi

Perché ai comitati cittadini il progetto di ampliamento non piace?

Le ragioni sono diverse ma si possono riassumere in due grandi cluster: c’è un tema di salute e uno di urbanistica. Più serio è quello di salute: secondo i cittadini di San Rocco, che da mesi hanno fatto gruppo per studiare il progetto e ipotizzare alternative più digeribili, il rischio riguarderebbe non solo chi vive nelle palazzine più prossime (vie Gentile, Talete e Aristotele) ma anche i bambini e i cittadini che frequentano le scuole, il campo sportivo e la palestra proprio vicino al passaggio della grande arteria stradale e di un tunnel (e qui arriva il tasto dolente) che per un tratto inferiore ai 100 metri dovrebbe essere a cielo aperto. Questo, secondo le ricostruzioni del comitato cittadino di via Gentile e limitrofe, sarebbe un danno molto grave in termini di smog, inquinamento, polveri sottili. Ed effettivamente i problemi non sono campati in aria: “nel documento delle osservazioni rilasciate dal ministero dell’Ambiente – spiega una lettera inviata dal Comitato nel dicembre 2023 – si evidenzia che “… dall’analisi è stato possibile valutare che 125.390 persone residenti all’interno del dominio di calcolo otterranno un beneficio grazie alla realizzazione dell’opera in esame, mentre 5.600 persone saranno soggette ad un potenziale incremento del rischio inalatorio di tipo cancerogeno…”.
Generico gennaio 2024
Una slide durante la serata informativa al centro civico di via D'Annunzio. Sala gremita per ascoltare il futuro del progetto
Ma la grande preoccupazione riguarda anche la fase di lavoro e di cantiere che durerebbe (stime) circa 415 giorni lavorativi. Questo vuol dire potenziali disagi, difficoltà di movimento in quartiere e tutti i rischi di un ampio cantiere, tra cui quello che i giorni effettivi siano molti di più.

Ma a che punto è il progetto, davvero?

A chiarirlo è stata l’assessora alla mobilità e all’ambiente del comune di Monza Giada Turato che è intervenuta alla serata organizzata l’11 gennaio 2024 al centro civico di via D’Annunzio, a San Rocco. Il suo è l’assessorato che in questa partita fa la parte del leone. “Da quando mi sono insediata sono vigile su questo progetto, lo conosco bene e più volte ne ho discusso con il sindaco, la giunta, la provincia di Monza e Brianza e con i vertici di Serravalle – ricostruisce l’assessora Turato. – Mi sono impegnata con i cittadini e Serravalle per una assemblea pubblica. Da Serravalle è arrivato un primo ok, ma serve avere il parere del Ministero dell’Ambiente che ci chiarirà se e come il progetto potrà essere realizzato. Il parere è arrivato ed è quello di sottoporre il procedimento a VAS (la valutazione ambientale strategica), seguirà poi una conferenza dei servizi per definire il progetto. Tale procedimento si è arrestato e Serravalle mi ha comunicato che non è ancora nemmeno stato avviato. Da assessora ho valutato quindi che convocare i tecnici di Serravalle adesso sarebbe stato inutile: se vogliamo ottenere modifiche al progetto”. Quindi: il progetto è in fase di valutazione a Roma e solo l’esito potrà sciogliere i nodi su quando e come si farà. E solo allora ci sarà spazio ad eventuali modifiche. Se alcuni residenti pensano che si possano trovare dei correttivi per accettare la maxi opera (con sostanziali modifiche), altri ne chiedono la stralcio totale. La vicenda è quindi ancora lunga, anche se – come testimoniato da una buona fetta di cittadini – le lettere per gli espropri sono già state inviate: la prima in primavera e poi a novembre 2023. 
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