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Il 14 febbraio udienza al Tar sulla Rsa (mai nata) di Arcore

8 febbraio 2024 | 18:17
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Il 14 febbraio udienza al Tar sulla Rsa (mai nata) di Arcore
Uno dei primi disegni della rsa che si svilupperebbe intorno al PalaUnimec.

Il sindaco Bono “Molto probabile che da quell’udienza si esca con una sentenza”. Che stabilirà se il progetto può decollare, sbancando il l’area verde.

L’intricata vicenda della futura rsa di Arcore potrebbe essere vicina all’epilogo. Per il 14 febbraio è fissata l’udienza al Tar Lombardia dalla quale le due parti potrebbero uscire con una sentenza in mano. Non è scontata, ma, dice Maurizio Bono, sindaco di Arcore oltre che avvocato, “è molto probabile, a meno che il Tar non chieda un’integrazione”. Tra le suddette parti in questione il Comune non c’è, sebbene l’ente pubblico sia coinvolto nell’intero capitolo in modo diretto. Il ricorso che ha portato al Tar il progetto di un privato (Borgolecco Iniziative) per una casa di riposo in via Sant’Apollinare è stato presentato invece dalla U.S.Casati Arcore che gestisce il Palazzetto dello Sport, destinato ad essere “accerchiato” e messo in ombra dalla struttura sociosanitaria, stando ai disegni protocollati in municipio. Di quei disegni, la storica società sportiva arcorese, nata solo un anno dopo la fine della Seconda Guerra mondiale e dotata oggi di oltre mille tesserati, ha contestato l’esiguità dei contenuti di interesse pubblico (per esempio le tiepide agevolazioni per gli arcoresi) e i volumi. Fattori che potrebbero anche portare a un accoglimento da parte del Tar del ricorso, se venissero effettivamente riscontrati.

IL RICORSO CONTRO LA RSA DI ARCORE

Il ricorso al Tar contro la rsa di Arcore era stato l’ultimo tentativo della società civile di bloccare un’opera della quale non è mai stata contestata l’utilità, quanto piuttosto la collocazione. Le contestazioni sollevate per anni fa  mai sopite dal comitato dei residenti, riguardavano  il sacrificio di un’area molto vissuta, circondata da scuole e servizi, ancora verde. Benchè in effetti di proprietà privata e urbanisticamente destinata a servizi. Dalle manifestazioni alla raccolta firme per il referendum, la protesta è stata intensa ma il progetto ha seguito il suo iter burocratico, per la determinazione del privato di arrivare alla conclusione dell’opera. Il piano per la nuova rsa nel prato del PalaUnimec è stato anche approvato in giunta (Colombo), è stato rimodulato per le nuove dinamiche di mercato subentrate con il trascorrere degli anni e infine si è impiantato contro un ricorso che ha scoraggiato tutte le parti, dal privato al Comune, a compiere ulteriori passi, col rischio di doverli poi ripercorrere all’indietro, plausibilmente con costi notevoli sia economici che legali.

Da qui la grande aspettativa che anima oggi l’Arcore politica ma anche quella civile. Il verdetto segnerà la via per il futuro della struttura. Se il ricorso venisse accolto, il progetto dovrebbe essere rivisto, con altre attese e altri passaggi burocratici. Se il ricorso venisse respinto, plausibilmente l’iter potrebbe ripartire. Nel frattempo da anni la Borgolecco ha recintato l’area impedendone comunque la fruizione libera che aveva concesso per decenni.