ASDK Oreno, il viaggio della maestra di karate Nadia Ferluga in India tra tradizione e arti marziali

Nadia Ferluga porta il karate nelle scuole indiane, promuovendo l’istruzione e la crescita personale tra le ragazze indigenti, affrontando sfide numeriche e culturali con dedizione e passione.
L’India è ricca di sorprese, tra le più inaspettate. Un giorno, Nadia Ferluga, allenatrice della società brianzola ASDK Oreno si trovava a attraversare una strada accidentata in una foresta delle remote isole Andamane, su uno scooter noleggiato. Mentre si chiedeva se avrebbe mai incontrato qualche essere umano in quella foresta, ha sentito improvvisamente l’eco del familiare grido “kiai!”, segno inequivocabile della presenza di praticanti di karate.
Avvicinandosi, ha scoperto una capanna nascosta dalla vegetazione, all’interno della quale un gruppo di entusiasti si stava allenando sotto la guida di un Maestro che giungeva appositamente da Calcutta una volta al mese. Nadia si è presentata e il Maestro le ha chiesto di unirsi alla lezione, segnando così l’inizio della sua avventura nel karate in India.
Oggi, Nadia considera il karate un impegno irrinunciabile, convinta che questa disciplina marziale offra un valore formativo significativo per i giovani. Questa convinzione è condivisa ampiamente in India, soprattutto nello stato del Kerala, dove il karate è addirittura una materia di studio obbligatoria per le ragazze dai dieci ai 17 anni. Questo per rinforzare il carattere e contrastare la timidezza e l’insicurezza che spesso affliggono le giovani indiane.

Il Kerala, uno degli stati più avanzati, si impegna a risolvere questo problema, incoraggiando le ragazze a proseguire gli studi dopo le elementari, e il karate diventa parte integrante di questo percorso. Le storie di ragazze che affrontano bulli grazie al karate vengono diffuse nelle scuole e in televisione, sottolineando l’importanza di questa disciplina.
Gli insegnamenti di Nadia sono accolti con entusiasmo in un paese dove i numeri sono elevati, superando persino la Cina in popolazione. Tuttavia, garantire l’istruzione a tutti questi ragazzi rappresenta una sfida, soprattutto considerando che Nadia opera principalmente in scuole per ragazze indigenti o orfanotrofi, spesso a carico dello stato o di organizzazioni religiose.
Tra le scuole dove ha insegnato, la dr. AMBEKAR MEMORIAL è un luogo regolare per Nadia, che ha organizzato raccolte di kimono di karate per le ragazze meno fortunate. La generosità di molte palestre italiane ha contribuito a fornire uniformi a chi non poteva permettersele. Altre lezioni sono state tenute presso il dojo del Maestro Issac Rajan, gemellato con l’ASDK Oreno.
La novità di quest’anno è stata un corso tenuto presso un orfanotrofio femminile cattolico, organizzato da un convento di suore a Puthenthope, dove sorprendentemente tutte le ragazze avevano già il karategi. L’entusiasmo, la dedizione e la passione di queste ragazze sono commoventi. In cambio delle lezioni di Nadia, le ragazze hanno creato fiori di carta e l’hanno invitata al refettorio per pranzare insieme, creando un legame speciale tra la maestra e le sue allieve.