Busnago, le tante stagioni di un abito da sposa: ecco il messaggio della Sartoria Stefy

L’atelier dal 1996 è un laboratorio specializzato in un’offerta dal design unico. La titolare, Stefania Bedendo, ci racconta come riesce a dare una seconda vita ad abiti di qualità eccellente.
Busnago. Viviamo tempi complicati da diversi punti di vista. Non ultimo, per un numero crescente di persone, la difficoltà di avere un tenore di vita soddisfacente. Il rischio di dover sacrificare o, comunque, limitare anche la bellezza di un momento di grande festa come il matrimonio, insomma, potrebbe essere alto. Eppure una soluzione alternativa, ad esempio per l’abito degli sposi, esiste. Abbiamo deciso di raccontare, infatti, cosa riesce a fare a Busnago la Sartoria Stefy, che da quasi 30 anni propone abiti da sposa dal design unico e dalla qualità eccellente. Ma sempre con un occhio, e forse qualcosa in più, all’arte del riuso.
“L’acquisto di un abito su misura per il matrimonio ha un costo importante, ma può essere ammortizzato se, dopo la cerimonia, il cliente ce lo riporta e facciamo in modo di trasformarlo dandogli una seconda vita” spiega, nell’intervista ad MBNews, Stefania Bedendo, titolare dell’atelier di Busnago e imprenditrice associata ad Apa Confartigianato Imprese Milano Monza-Brianza.

“Spesso capita anche di voler indossare l’abito da sposa della mamma o della nonna, ma c’è bisogno di riadattarlo utilizzando il tessuto originale e rimettendolo a modello – spiega Stefania – alla Sartoria Stefy da sempre facciamo anche questo perché crediamo fermamente che bisogna dire basta all’uso e getta, soprattutto quando si spendono cifre importanti per acquistare abiti di grande qualità”.
L’INTERVISTA
Stefania, prima di metterti in proprio con una tua attività, hai avuto alle spalle esperienze importanti nel settore dell’abbigliamento di alta qualità. Ce le puoi raccontare?
Ho lavorato in tanti atelier a Milano, anche nel quadrilatero della moda tra via Monte Napoleone e via della Spiga. A poco più di venti anni, ho avuto la possibilità di imparare tanto da titolari che avevano lavorato anche da Valentino. Per me è stata una scuola di grande valore che poi mi ha portato a creare il mio laboratorio specializzato in abiti da sposa su misura.
Sartoria Stefy nasce nel 1996. Dopo tanti anni a Trezzo sull’Adda, dal 2018 vi siete spostati a Busnago in uno spazio molto più grande. Come mai questo passaggio?
Negli anni il lavoro è andato bene e siamo riusciti a conquistare una clientela affezionata. Poco dopo il trasferimento a Busnago, ci è piombata addosso la pandemia del Covid-19. Non è stato facile venirne fuori, ma siamo riusciti a risollevarci. La passione e la capacità di trasmettere l’entusiasmo in quello che fai premiano perfino più della qualità e dei servizi che offri.

IL MESSAGGIO
Sartoria Stefy ha cambiato sede, ma il suo modo di lavorare e la filosofia che lo sostiene sono rimasti gli stessi. Quali?
Chi viene al mio atelier per acquistare un abito da sposa trova tutto il campionario da provare, ma sa anche che se vuole abbinare una gonna e un corpino diversi può unire le due cose e ottenere un abito assolutamente unico, personale e di alta moda. Da sempre, insomma, consigliamo e assistiamo i nostri clienti in tutto il percorso: dal momento della scelta dei tagli e delle stoffe più adatte fino agli attimi poco prima del matrimonio.
Tante volte, ad esempio, vado a vestire la sposa a casa sua in modo da intervenire per qualsiasi problema dell’ultimo momento. E poi c’è un altro aspetto fondamentale che ci caratterizza ed ha a che fare con un discorso di sostenibilità.
Di cosa si tratta?
Io credo molto nel riuso, anche degli abiti da sposa. Oggi si ha di più la necessità di utilizzare bene i soldi, soprattutto quando si deve fare una spesa importante. A maggior ragione credo si possa e si debba dire stop all’usa e getta. Ecco perché un abito, che magari era stato usato dalla nonna o dalla mamma per il loro matrimonio, con alcune modifiche e conservando il tessuto originario, può essere riadattato donandogli una seconda vita.
O ancora un abito acquistato presso il nostro atelier per il proprio matrimonio, se il cliente ce lo riporta, lo recuperiamo per farlo diventare un abito da sera. Una volta si giravano i vestiti per farli durare di più, io credo che sia giusto spendere qualcosa di più per comprare un abito bello, ma farlo durare più stagioni. Questo vale, ad esempio, anche per una camicia da uomo. Cambi il polso e il collo, che si consumano più facilmente, il resto è ancora buono.

LE PROSPETTIVE
Oggi ci si sposa sempre meno, soprattutto in Chiesa. Come influisce questo sul vostro settore?
Rispetto al passato sono sicuramente diminuiti i primi matrimoni perché oggi si preferiscono le convivenze. Il nostro mercato, quindi, è cambiato. Ora, infatti, possiamo contare sui secondi matrimoni che sono decisamente aumentati. Tra l’altro, spesso vedono protagonisti persone con un’età più vicina ai cinquant’anni e, quindi, con una maggiore capacità di spesa perché si sono già realizzati professionalmente.
Sartoria Stefy ha una storia lunga, ma vuole guardare al futuro con fiducia. Quali azioni pensa di mettere in campo?
Il mio sogno è di ritornare alle vecchie sartorie che facevano del riuso un’arte. Con questo atteggiamento, da stilista continuerò a proporre abiti su misura, per la sposa ma anche per adulti e bambini, per ogni tipo di feste ed eventi. Come tutti gli artigiani, anche io faccio fatica a trovare personale giovane a cui trasmettere la mia passione e lasciare un domani il testimone. Attraverso l’alternanza scuola-lavoro, comunque, apriamo le porte del nostro atelier agli studenti. Speriamo di seminare frutti capace di crescere nei prossimi anni.