GIOVANI PROMESSE |
Sport
/

Da Desio alle vette del triathlon, ecco la storia di Federico Murero

15 febbraio 2024 | 09:04
Share0
Da Desio alle vette del triathlon, ecco la storia di Federico Murero

Il giovane brianzolo, che nel 2023 ha anche vinto lo storico Triathlon Internazionale di Bardolino sulla distanza olimpica, ci racconta la sua vita da atleta e svela i suoi sogni per il prossimo futuro. Su tutti il professionismo.

Desio. Non ha ancora 23 anni, che compirà il prossimo 28 settembre, ma di strada ne ha fatta già tanta. Correndo sulle sue gambe, a bordo di una bici. Ma anche nuotando in acqua per chilometri. Perché Federico Murero, tesserato per il Triathlon Team Brianza di Lissone, è un atleta che può vantare un curriculum già ottimo.

Uno sportivo che, forte della sua età e di un’invidiabile costanza negli allenamenti, punta a migliorarsi ancora dopo aver vinto nel 2023 il Triathlon Internazionale di Bardolino nella distanza olimpica e ben otto gare in quella Sprint.

Nonostante tutto questo, la strada verso il successo nel triathlon, una disciplina sportiva dura e poco remunerativa, è ancora decisamente in salita. Ma Federico, che sta per laurearsi in Scienze Motorie all’Università Statale di Milano, non si scoraggia.

Anzi, educato sin dalla tenera età all’amore per lo sport e convinto che fare attività fisica migliora la vita perché “l’essere umano è progettato per muoversi”, ci confessa di avere una gran fame di arrivare in alto. E, per farlo, non è spaventato dal dover lavorare tanto.

Federico Murero

IL PERSONAGGIO

“Ho appena partecipato al mio primo Raduno con la Nazionale a Fuerteventura – spiega nell’intervista ad MBNews – quest’anno punto a fare bene ai Campionati italiani di Triathlon e nelle altre competizioni a cui parteciperò. Il mio sogno è disputare i Mondiali e le Olimpiadi e diventare un atleta professionista, magari entrando a far parte di un gruppo militare sportivo”.

“Intanto mi alleno sette giorni su sette, spesso anche con 3 o 4 sedute al giorno – aggiunge – ringrazio lo staff che mi segue, in primis il mio allenatore Massimiliano Caprotti, il Triathlon Team Brianza, la mia famiglia e alcuni sponsor.  Senza il loro sostegno non potrei dedicarmi come faccio alla mia passione più grande”.

L’INTERVISTA

Federico, la vittoria nel 2023 al Triathlon Internazionale di Bardolino ti ha dato una ribalta nazionale. Ma come inizia la tua storia sportiva?

Mia madre, giocatrice di pallamano da giovane, è la persona che mi ha spinto sin da piccolo a fare sport. Questo è stato un fattore molto importante. Dagli 8 ai 16 anni ho praticato soprattutto calcio, ma contemporaneamente mi sono dedicato anche al nuoto, alla bicicletta, all’atletica e alla vela.

Federico Murero

Quando è nato l’amore per il triathlon?

Cinque anni e mezzo fa, anche sulla scorta di una buona base fisica costruita negli anni, ho cominciato a fare triathlon. Cercavo un modo per sfidare me stesso e gli altri. Mi sono rivolto al Triathlon Team Brianza di Lissone, dove ho trovato le persone giuste che ancora mi seguono e mi aiutano a prepararmi al meglio.

Da quando hai scelto il triathlon, non l’hai più lasciato. Quali sono le tue caratteristiche principali come atleta?

La bici è sicuramente la disciplina in cui partivo da prestazioni migliori, ma anche nella corsa avevo sin dall’inizio buoni fondamentali. Il nuoto, invece, era il mio tallone d’Achille. Negli anni, però, anche grazie al mio allenatore, a Valter Mariani, presidente del Triathlon Team Brianza di Lissone, al mio osteopata, Andrea Motta e al nutrizionista, Marcello Vendramin, sono migliorato molto anche nel nuoto, che oggi è uno dei miei punti di forza.

Nel complesso penso di poter rendere al meglio sia nel triathlon olimpico (1,5 km di nuoto, 40 di bici e 10 di corsa) sia nello Sprint (distanze dimezzate rispetto all’olimpico).

VITA DA ATLETA

Il triathlon è uno sport che, tra bici, corsa e nuoto, richiede capacità diverse e un grande impegno. Come si svolge la tua settimana di allenamento?

Mi alleno 7 giorni su 7, dalle due alle quattro volte al giorno. Solitamente abbino due attività quotidiane, ad esempio nuoto e corsa, ma può anche capitare di dedicarsi soltanto ad una disciplina sportiva per lavori di particolare intensità. Dopo le tre settimane di Raduno con la Nazionale a Fuerteventura, stiamo cambiando alcuni aspetti del mio allenamento, ma le basi restano le stesse degli ultimi anni.

Federico Murero

Federico, prima di essere un atleta emergente, sei un ragazzo di quasi 23 anni. Quanto il triathlon ti condiziona negli svaghi tipici della tua età?

Indubbiamente la vita da sportivo comporta un certo rigore. Per me, però, questo non è un problema. Quando stacco dagli allenamenti, mi dedico anche ad uscite con gli amici e a qualche passatempo. Ma sono consapevole che fare triathlon richiede molto tempo, anche per recuperare dagli sforzi fisici a cui sottopongo il mio corpo.

GLI OBIETTIVI

Veniamo alla tua vittoria al Triathlon Internazionale di Bardolino, che hai raccontato anche sul tuo canale Youtube. Che emozione è stata arrivare, dopo 1,5 km di nuoto, 40 di bici e 10 di corsa, davanti anche a quotati atleti provenienti da tutto il mondo?

Bardolino è una gara storica, giunta alla 38esima edizione, uno dei primi triathlon in Italia. Sinceramente vincerlo è stato inaspettato. Non una completa sorpresa, però, perché avevo speso ore di allenamento e fatica per prepararmi al meglio. Il percorso, poi, era molto bello e scenografico e presentava una parte di bicicletta collinare, quindi piuttosto selettiva, che veniva incontro alle mie caratteristiche.

Federico Murero

Quali gare hai in programma quest’anno?

Probabilmente rifarò Bardolino, ma la prima competizione a cui sono iscritto è l’Africa Triathlon Cup di Sharm El Sheikh il 23 febbraio. Poi il 3 marzo parteciperò ai Campionati italiani di duathlon (corsa-bici-corsa) a Triuggio. Il 23 giugno sarò ai Campionati italiani di Triathlon Olimpico ad Alba Adriatica e l’1 ottobre a quelli di Triathlon Sprint a Cervia.

LE PROSPETTIVE

Guardando al futuro prossimo, dove vuole arrivare Federico Murero?

Il mio sogno principale è diventare un atleta professionista perché altrimenti non è possibile sostenersi facendo il  triathleta. Per arrivare a questo obiettivo, magari entrando in un gruppo militare sportivo, devo continuare a lavorare tanto e a fare buoni risultati.

Punto a partecipare ai Mondiali e alle Olimpiadi con la speranza che il triathlon possa prendere piede anche in Italia, dove ci sono ottimi atleti che, però, non riescono ad ottenere grandi successi a livello internazionale.

Federico Murero

La tua crescita sportiva procede insieme a quella umana. Da quest’ultimo punto di vista quale uso fai dei social?

Fino a tre anni fa non usavo i social, ma poi ho capito che possono essere uno strumento formidabile per affezionare le persone allo sport. Uno dei miei obiettivi è, attraverso la mia esperienza diretta di atleta, diffondere il messaggio che fare sport migliora la qualità della vita, è piacevole e ci rende felici.

Il triathlon in particolare, poi, ti permette di crescere molto a livello mentale e di superare i propri limiti. Io per primo non sono un talento né un fenomeno, ma mi ritengo un grande lavoratore desideroso di raggiungere traguardi ambiziosi.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.