Smog in Lombardia. Fontana: “nessuna emergenza climatica”. I grillini in aula con le maschere antigas

Botta e risposta tra il centrodestra e i pentastellati durante il consiglio regionale straordinario sul clima del 27 settembre.
Quello dell’inquinamento in Lombardia è un tema caldo che ha tenuto banco nelle notizie di cronaca per diversi giorni. Per questo ieri, martedì 27 febbraio, si è svolta la seduta straordinaria sul clima voluta dal Movimento 5 stelle. Un consiglio regionale delicato e che ha diviso il centrodestra, che non vuole parlare di emergenza, e i pentastellati che invece in aula hanno manifestato la loro preoccupazione indossando delle maschere antigas.
CONSIGLIO REGIONALE STRAORDINARIO SUL CLIMA. FONTANA: “ASSURDO CHIEDERE LO STATO DI CALAMITÀ”
“La Lombardia si è distinta per una serie di interventi senza precedenti volti a contrastare l’inquinamento atmosferico”. È questo quanto dichiarato dall’assessore all’Ambiente e Clima, Giorgio Maione: ” la regione ha investito ben 19 miliardi di euro in cinque anni per infrastrutture, innovazione e agricoltura, contribuendo significativamente alla riduzione delle emissioni nocive”. Maione ha sottolineato anche che la media annuale di PM10 negli ultimi anni non ha mai superato i limiti normativi in nessuna stazione della Lombardia, con ulteriori miglioramenti evidenziati nel 2023 anche per il PM2.5.
L’assessore ha quindi evidenziato i dati provinciali relativi ai giorni di superamento della soglia di Pm10 nel 2023 rispetto al dato del 2003 nei capoluoghi della regione. Milano: da 163 giorni a 49 giorni; Monza: da 145 giorni (dato 2006) a 40 giorni; Como: da 102 giorni a 15 giorni; Bergamo: da 112 giorni a 21 giorni; Brescia: da 118 giorni a 40 giorni; Lodi: da 137 giorni a 43 giorni; Mantova: da 188 giorni a 62 giorni; Sondrio: da 97 giorni a 6 giorni; Lecco: da 97 giorni a 6 giorni; Varese: da 19 giorni (dato 2004) a 4 giorni; Cremona: da 136 giorni a 46 giorni; Pavia: da 122 giorni (dato 2004) a 33 giorni.
INQUINAMENTO IN LOMBARDIA? PER IL CENTRODESTRA TREND IN MIGLIORAMENTO
“Una proposta che non ha senso”. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha replicato così, a margine della seduta di Consiglio, a chi chiede lo stato di calamità per la Lombardia. “I dati – ha aggiunto il governatore – dimostrano che il trend è in netto miglioramento in tutti i territori della nostra regione”.
Un pensiero condiviso dall’assessore Maione che chiude: ” “Non esistono elementi normativi per chiedere lo stato di emergenza. Strumentalizzare la questione ambientale per fini politici contro la Regione Lombardia significa screditare un sistema di imprese, enti locali, agricoltori, operatori turistici che ha investito sulla sostenibilità ambientale ottenendo risultati che sono dimostrati dai dati. Nel periodo invernale – aggiunge – sono frequenti condizioni di inversione termica che trasformano la Pianura Padana in una sorta di recipiente chiuso, in cui gli inquinanti vengono schiacciati al suolo. Questo spiega perché nella pianura padana le concentrazioni della maggior parte degli inquinanti mostrano uno spiccato ciclo stagionale, con valori invernali di molto superiori a quelli estivi. Ovviamente vogliamo continuare a investire sulla riduzione della circolazione dei veicoli più inquinanti, su misure di efficientamento energetico, sul corretto utilizzo domestico della biomassa legnosa e sul miglioramento della gestione dei reflui zootecnici”.

NICOLA DI MARCO (M5S): “LE PAROLE DI MAIONE SONO IMBARAZZANTI”
La visione ottimista di Fontana e Maione non è stata condivisa da Nicola di Marco, capogruppo del Movimento 5 Stelle Lombardia che, invece, ha sollevato il tema della crisi climatica. Di Marco ha criticato il centrodestra per il suo supposto negazionismo riguardo alla crisi climatica, affermando che questa mancanza di riconoscimento mette a rischio la salute dei cittadini lombardi, condannandoli a un futuro di inquinamento e necessità di protezione con maschere antigas.
“I partiti che governano Regione Lombardia si rifiutano di riconoscere l’evidenza di una situazione di crisi climatica e, vittime del loro negazionismo, condannano i lombardi ad un futuro con la maschera antigas. Il documento presentato dalla maggioranza non cita i morti, circa ottanta mila l’anno in Italia, a causa dell’inquinamento – commenta attraverso una nota stampa – Le parole dell’Assessore Maione sono imbarazzanti. Ci chiediamo se per fermare l’emergenza l’Assessore pensi seriamente di poter abbattere le Alpi, oppure se per tutelare la nostra salute ritenga sia sufficiente la tessera a punti alla quale sta pensando l’Assessore Bertolaso? Il fatto che la Pianura Padana sia geograficamente svantaggiata deve rappresentare uno stimolo per prendere decisioni più coraggiose, non una scusa per adagiarsi sugli scarsi risultati fin qui ottenuti”.
LE PROPOSTE DEL M5S CONTRO L’INQUINAMENTO IN LOMBARDIA
“Noi pensiamo che qualcosa si possa fare subito. A cominciare dagli incentivi al trasporto pubblico, favorendo lo smart-working e il co-working, dalla promozione di campagne informative per l’utilizzo del riscaldamento domestico. Poi si deve lavorare nel medio lungo periodo e qui serve coraggio e visione: serve una moratoria per nuovi allevamenti intensivi, controlli maggiori sugli spandimenti di fanghi, serve portare avanti la decisione presa dieci anni fa da questo Consiglio regionale di dismettere progressivamente gli impianti di incenerimento a cominciare da quelli non più efficienti e performanti, servono misure per sostenere efficientamento energetico a dispetto di un governo che smantellato ogni forma di ecobonus, servono incentivi per le Comunità energetiche e l’approvazione della nostra proposta di legge sul “Reddito energetico regionale – conclude Di Marco – I singoli limiti non servono, tutto è collegato all’emergenza climatica che stiamo vivendo, per questo chiediamo al centrodestra di uscire dalla propria inerzia, aprire gli occhi e confrontarsi con la realtà, altrimenti oggi chiudiamo con l’inquinamento per cominciare a parlare di allagamenti e così via di emergenza in emergenza.