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Liberata la famiglia brianzola sequestrata nel 2022 in Mali

27 febbraio 2024 | 14:17
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Liberata la famiglia brianzola sequestrata nel 2022 in Mali
Il comune di Triuggio

Nella notte scorsa, un raggio di speranza ha squarciato il lungo e angoscioso periodo di prigionia per tre cittadini brianzoli, Rocco Langone, la moglie Maria Donata Caivano e il figlio Giovanni Langone, di Triuggio.

Nella notte scorsa, un raggio di speranza ha squarciato il lungo e angoscioso periodo di prigionia per tre cittadini brianzoli, Rocco Langone, la moglie Maria Donata Caivano e il figlio Giovanni Langone, di Triuggio. Ora finalmente liberi, il loro calvario era iniziato il 19 maggio 2022, quando una fazione jihadista, riconducibile al JNIM (Gruppo di supporto per l’Islam e i musulmani), li aveva sequestrati nella loro abitazione alla periferia della città di Koutiala, situata a sud-est della capitale del Mali, Bamako.

“Voglio esprimere le mie più sentite felicitazioni per la liberazione dei nostri tre connazionali sequestrati nel 2022 in Mali: Rocco Langone, la moglie Maria Donata Caivano e il figlio Giovanni. E ringraziare per lo straordinario lavoro l’AISE che, di concerto con il Ministero degli Esteri, ha consentito questo non facile risultato” così il premier Giorgia Meloni.

“È un’area particolarmente permeata dalla presenza di miliziani jihadisti; il rapimento era avvenuto da parte di una fazione jihadista riconducibile al JNIM, Gruppo di supporto per l’Islam e i musulmani, allineata con al-Qa’ida, attiva in larga parte dell’Africa Occidentale” fanno sapere da Palazzo Chigi.

“La liberazione dei coniugi Rocco Langone e Maria Donata Caivano, e di loro figlio Giovanni, fa tirare un sospiro di sollievo a tutta la nostra comunità triuggese: non possiamo che rallegrarci per la conclusione positiva di questa tragica vicenda vissuta per quasi due anni dai nostri concittadini – ha commentato il sindaco di Triuggio Pietro Giovanni Cicardi – La notizia è arrivata improvvisa, cogliendoci positivamente di sorpresa, anche se l’altro figlio rimasto in Italia, con il quale sono stato costantemente in contatto fin da subito dopo il rapimento, mi aveva recentemente confidato che la situazione stava evolvendo in meglio e si stavano facendo passi avanti per la liberazione dei genitori e del fratello. Ho saputo che fortunatamente sono tutti in buone condizioni e spero che i coniugi Langone si mettano presto in contatto con noi per poter organizzare l’accoglienza qui a Triuggio”.