Meda e il “caso” del Santo senza fissa dimora: la statua di San Giovanni cerca casa (dal 1970)

La storia della statua di San Giovanni, dell’omonimo rione medese, risale a diverso tempo fa. Dal 1970, però, il santo è senza fissa dimora. Arriva la proposta del circolo culturale XX Settembre. Noi di MBNews abbiamo interpellato anche l’assessore alla cultura Fabio Mariani e, forse, qualcosa si muove
Meda.Che fine ha fatto la statua di San Giovanni? Sono tanti i medesi che se lo chiedono oramai da quattro anni: cioè dal 24 giugno del 2018, una data che aveva fatto notizia in quel di Meda perché quel giorno d’estate era stata ufficialmente riconsegnata la statua di San Giovanni al suo rione di appartenenza, San Giuann, appunto. Una cerimonia di inagurazione a tutti gli effetti con la presenza di sindaco Luca Santambrogio e assessore alla cultura Fabio Mariani (entrambi del quartiere), parroco per la benedizione e alcuni contradaioli. Oggi, però, in quel luogo di Meda che si trova tra la via Seveso e la via Milano di quella statua non c’è traccia: è ospitata nel garage di un medese che ha deciso di adottarla in attesa che gli si trovi una casa. Ma facciamo un po’ di chiarezza sulla storia del Santo senza casa.
IL SANTO SENZA CASA, LA STORIA DELLA STATUA DI SAN GIOVANNI
Bisogna fare un salto indietro nel tempo, al 1800 circa. Quando Meda era fatta di cascine e non esisteva il problema dell’urbanizzazione. Tra la via Seveso e la Via Milano, in quello che oggi dai medesi è riconosciuto come quartiere San Giuann, esisteva una bellissima cascina di proprietà di Giovanni Agrati, uomo molto ricco e facoltoso. “Un tempo si usava posizionare un’icona, di solito delle Madonnine, fuori dalle cinte delle cascine – ci spiega Rina Del Pero, del circolo culturale XX Settembre, associazione che da anni si occupa del recupero delle memorie storiche della città – quest’uomo, aveva invece scelto di farsi proteggere dal Santo che portava il suo nome, San Giovanni, e così collocò una statuetta che lo rappresentava”.
Gli anni passano e i tempi cambiano e quelle cascine, che una volta rappresentavano il cuore pulsante della vita agricola e rurale di Meda, andavano via via sparendo. Intorno al 1970, anche la cascina di Giovanni Agrati viene abbattuta per lasciare spazio ad un condominio.

“L’impresa edile che si occupò dei lavori mostrò grande sensibilità verso quella statuetta – continua Del Pero – la tennero da parte per non buttarla. Negli anni poi arrivò anche nelle mani di grandi restauratori come Osvaldo Minotti e successivamente Marco Colombo. Oggi, la statua di San Giovanni, è ospitata a casa di un cittadino medese che di buon cuore ha deciso di adottarla perché il Santo, da tempo orami, non ha una propria collocazione. E’ senza casa”.
L’INAGURAZIONE DELLA STATUA ( NON E’ ANDATA A BUON FINE) E IL SUO FUTURO: QUALCOSA, FORSE, SI MUOVE
Il 24 giugno 2018 San Giovanni è tornato a casa, nel suo rione: San Giuann. Una toccata e fuga, però, perché oggi di quella statua all’incrocio tra via Seveso e via Milano, non c’è traccia. Perché? “Pare che nessuno dei condomini residenti nello stabile che dagli anni ’70 ha preso il posto della cascina di Giovanni Agrati fosse interessato ad avere quel cimelio nel giardino comune”, ci viene detto. Così, chi da decenni lo custodisce, si è riportato a casa il Santo. Tornando ai giorni nostri, c’è chi ha tutte le buone intenzione di ridare una fissa dimora alla statua. Noi di MBNews abbiamo incontrato Rina Del Pero, del circolo culturale XX Settembre che ci ha spiegato: “vicino al condominio, sulla via Seveso, c’è un pezzettino di verde di proprietà di Enel. In via del tutto informale abbiamo chiesto se è possibile posizionare lì la statua di San Giovanni Battista – e conclude – ci è stato detto di presentare un progetto. Staremo a vedere”.
Sul “caso” della statua di San Giovanni abbiamo chiesto chiarimenti anche a Fabio Mariani, assessore alla cultura di Meda che ci ha spiegato: “ben conosco la vicenda che vede come protagonisti dei contradaioli del rione San Giuann con l’allora capitano Italo Marelli, veri promotori dell’iniziativa di recupero e restauro della statua. Volevano ed avrebbero ancora il piacere di vedere esposta la statua lignea che dava il nome alla cascina dal quale, in seguito, è nato il nome del rione giallonero, nella zona “originaria” – e aggiunge – Purtroppo non è stato possibile, ad ora, dar seguito al posizionamento della stessa per scelte di privati”.
Potrebbe essere collocata nella zona proposta dal Circolo XX Settembre? “Sull’utilizzo di uno spazio non comunale, così come ricordo era già stato chiesto dai promotori anni fa come possibile soluzione, vi era stata un’interlocuzione per risalire e riuscire a mettere in contatto le varie parti titolate alla cosa, con risultati infruttuosi. Ancor di più il rione San Giaunn si era attivato nel tempo per un’ulteriore posizione, ma loro idea è di posizionarla, anche giustamente, nell’area dell’ex cascina”.

E conclude: “Mi premurerò di riprendere i contatti e di confrontarmi con i ragazzi del rione San Giuann e associazione Palio della cosa. Intanto ricordo a tutti di seguire le contrade e le sue tradizioni tutto l’anno per seguire al meglio questa perla che abbiamo a Meda, che è di tutti e che da tutti va resa sempre più preziosa”.