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Ragazzi bendati a Villasanta: esperimento d’inclusione

28 febbraio 2024 | 19:15
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Ragazzi bendati a Villasanta: esperimento d’inclusione
I ragazzi dell'Istituto Comprensivo Villasanta

Per le vie del centro, in municipio e al bar: tutto al buio. E’ una tappa del progetto su disabilità e inclusione “Spazio allo Spazio” dell’Istituto Comprensivo.

Ragazzi bendati a Villasanta, in giro per le vie cittadine, come in una ordinaria giornata di una persona non vendente. E’ accaduto oggi, 28 febbraio, sotto gli occhi incuriositi dei passanti. E, per chi si è chiesto la ragione di una simile stranezza, il motivo è presto detto. Si tratta di una delle iniziative del progetto su disabilità e inclusione “Spazio allo Spazio”, fiore all’occhiello da anni dell’Istituto Comprensivo Villasanta. Con l’aiuto del responsabile del progetto, professor Luca Montani, e dell’esperta Elena Zorzit, alcuni studenti della secondaria Fermi hanno fatto un esercizio pratico di mobilità e orientamento che li ha portati a spasso per il centro in una mattinata “al buio”. Usciti dall’istituto, hanno raggiunto la piazza del Municipio, facendo tappa in Comune per un saluto al sindaco Luca Ornago. Presso il palazzo comunale si sono cimentati nell’impresa di salire la scalinata d’ingresso, a coppie: quelli con gli occhi coperti, aggrappati al braccio dei compagni non bendati.

Spazio allo spazio disabilità villasanta

E poi tutti in marcia verso il bar a fare colazione, a piccoli passi, sperimentando le sensazioni di chi, nella vita, è costretto a fare a meno di uno dei cinque sensi. A fornire le indicazioni pratiche nell’impresa fuori dall’ordinario di mobilità e orientamento, è stata Elena Zorzit, tiflologa dell’Associazione Nazionale Istruttori di Orientamento Mobilità e Autonomia Personale. I piccoli gesti insegnati dalla consulente sono diventati un linguaggio d’orientamento vero e proprio, come quella pausa nella camminata dell’accompagnatore che indicava al ragazzo bendato un gradino o un ostacolo sul percorso. E, al tavolino del caffè, l’impresa di pronunciare la comanda, afferrare una brioches, ritrovare l’uscita è stata superata. In un misto di entusiasmo e smarrimento che probabilmente “parla” molto più di una lezione in aula.