Addio a Silvio Marchesi, il ferramenta creativo di Arcore

19 febbraio 2024 | 16:39
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Addio a Silvio Marchesi, il ferramenta creativo di Arcore
Silvio Marchesi e la nipotina davanti a uno dei suoi presepi.

Si è spento a 80 anni, dopo decenni nei negozi di famiglia. Resta di lui il ricordo di un retrobottega dove non mancavano mai pane e salame e quattro chiacchiere.

La morte dello storico ferramenta di Arcore, Silvio Marchesi, apre una finestra sul passato della città: quello operoso e semplice in cui le cose rotte si aggiustavano. Spesso, proprio grazie al negoziante che sapeva sfoderare due o tre soluzioni per ogni problema il cliente presentasse. Nel retro bottega della ferramenta Mariani di via Umberto I, c’era un tinello con la cucina e non mancavano mai pane e salame e una bottiglia di vino. Ci trovavi sempre qualche operaio, qualche cliente e la nonna che cucinava per la sera, perché sul retro degli scaffali di viti e bulloni, cenava tutta la famiglia, prima di tornare a casa a dormire. Lo ricorda Michela Marchesi, figlia 50enne dell’80enne Silvio Marchesi che, per un paio di giorni, non è riuscito a spegnere le 81 candeline. I funerali sono stati celebrati in città nella mattina di oggi, 19 febbraio.

IL RICORDO DELLA FIGLIA MICHELA

“Tornavo all’ora di pranzo dalle scuole superiori – racconta la donna che lavora per la Cisl – e pranzavo nel retrobottega dove c’era sempre qualcuno che si fermava a chiacchierare con mio papà. Non era un uomo estroverso ma era una compagnia piacevole, in molti amavano fermarsi per quattro chiacchiere con lui e lui apprezzava molto le persone con cui si potesse dialogare”. I ricordi di Michela e della sorella Valentina, 43 anni, oggi titolare della ferramenta Maya di via Monte Bianco, si concentrano sulla creatività del papà, ferramenta, sì, ma in qualche modo anche inventore e mago, si direbbe oggi, del problem solving. Nell’animo gioviale del commerciante c’era la vena dell’artista che ha messo a frutto per decenni con creazioni pluripremiate nei concorsi di presepi. “Per lui non era un’attività natalizia – racconta la figlia – ma una costante per tutto l’anno. Ha fatto cose bellissime e piene di cura come quelle pagnotte nella bottega del fornaio realizzate con la pasta di pane e ricoperte di lacca”.

silvio marchesi ferramenta arcore morto

E poi la scaletta a pioli: un dettaglio di 4 centimetri ma tutta realizzata senza colla, con gli incastri dei pioli nelle sponde forate del legno. O la zucca che si era svuotata all’interno “e che lui, anziché buttare via, ha trasformato in un edificio del presepe”.

silvio marchesi ferramenta arcore morto

LE VETRINE DA CONCORSO DI SILVIO MARCHESI

La creatività permeava anche le vetrine dei negozi che la famiglia di Silvio Marchesi e della moglie Rosangela Mariani hanno gestito in centro, come i due di casalinghi. Una volta il ferramenta realizzò pezzo per pezzo un villaggio rurale che occupava la vetrina ma anche parte del negozio, “e all’interno, tra una teiera e una tazzina, ci aveva messo pulcini veri di cui si prendeva cura”, ricorda Michela.

L’ironia e la positività non hanno mai abbandonato Silvio Marchesi, neanche nei lunghi anni della malattia quando, terminata la chemio, si precipitava nel negozio, trasferito da tempo in via Monte Bianco. E la famiglia racconta che, malgrado tutto, non ha mai fatto pesare il suo stato di salute nè alle figlie nè alla moglie Rosangela Mariani. Con lui se ne va un pezzo di storia cittadina, quella del tessuto commerciale consolidato, affidabile, quasi familiare, sopravvissuto anche all’era dell’e commerce, dei centri commerciali e di un cacciavite comprato su Amazon e consegnato da un corriere.

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