Critiche

Smog in Brianza. Legambiente contro Regione Lombardia: “totalmente inadeguata a gestire la gravità della situazione”

Le parole della presidente Barbara Meggetto: "Non ci sono più scuse per una Regione che pare disinteressarsi alla salute dei suoi dieci milioni di abitanti"

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- Foto d'Archivio

Brianza. Il primo mese del 2024 si è rivelato un periodo di allerta per la qualità dell’aria in Lombardia, segnato dal trionfo dell’inversione termica e da un aumento significativo delle polveri sottili. La situazione più critica è stata riscontrata nelle città di Milano e Monza, dove la soglia critica per le polveri sottili è stata superata per ben 17 giorni su 31. Tuttavia, nonostante lo smog a livelli preoccupanti, la ‘bassa’ lombarda ha visto la ripresa degli spandimenti di liquami nei campi coltivati.

I dati provenienti dalle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria dipingono un quadro allarmante, specialmente nelle grandi aree urbane come Monza e Milano. Le polveri sottili, con una concentrazione di 50 microgrammi/mc, hanno superato la soglia critica per l’esposizione acuta all’inquinamento. Anche altre città della Pianura Padana, come Cremona e i capoluoghi provinciali, hanno registrato livelli elevati di polveri sottili secondarie, legate agli ossidi d’azoto del traffico e all’ammoniaca emessa dagli allevamenti intensivi.

Smog in Brianza
fonte

LEGAMBIENTE CONTRO REGIONE LOMBARDIA SULLA GRAVE SITUAZIONE DI SMOG IN BRIANZA

Legambiente ha sollevato un’accusa grave nei confronti della Regione Lombardia, definendola “totalmente inadeguata alla gravità della situazione ambientale e sanitaria”. Questa critica arriva poco dopo i festeggiamenti per il miglioramento della qualità dell’aria nel 2023. La Regione è stata accusata di reagire in modo tardivo all’emergenza, con misure di limitazione attivate solo dopo sette giorni di accumulo inesorabile di inquinanti.

In contrasto con le regioni vicine, come l’Emilia-Romagna, dove le misure di emergenza sono state adottate tempestivamente grazie a un protocollo basato sui modelli di previsione meteo, la Lombardia ha mostrato un’inefficacia evidente. In alcune province lombarde, come Brescia, non sono state ancora previste limitazioni, generando preoccupazioni in quanto gli spandimenti di liquami nei campi coltivati sono ripresi senza restrizioni. Queste attività impattano notevolmente sulla qualità dell’aria, e le concentrazioni di polveri sottili stanno nuovamente peggiorando.

Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, ha dichiarato: ““Ormai sappiamo tutto sul come e da quali fonti inquinanti si genera l’inquinamento atmosferico in Pianura Padana. In particolare, sappiamo che le prime cause sono legate al traffico veicolare e alle emissioni degli allevamenti. Non ci sono più scuse per una Regione che pare disinteressarsi alla salute dei suoi dieci milioni di abitanti, e che non solo non interviene con misure incisive sulle cause strutturali della cattiva qualità dell’aria, ma non è nemmeno in grado di governare le situazioni di emergenza sanitaria, quali sono quelle di questi giorni, attraverso tempestive ed efficaci misure di limitazione del danno e quindi delle attività più inquinanti: chi governa la nostra regione è colpevolmente inadeguato ad affrontare la crisi ambientale”

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