Via Foscolo, il “Bosco verticale” ancora non piace ai comitati: richiesta la valutazione VAS

Mai convinti dal progetto “Bosco verticale made in Brianza”, ora i comitati chiedono che la proposta di modifica al PII vigente in viale Foscolo – Pascoli – Pellico, in variante al PII vigente (2015), venga assoggettata a una Valutazione Ambientale Strategica (VAS) completa.
Monza. Il coordinamento dei comitati cittadini torna a chiedere che il progetto edilizio di via Foscolo venga assoggettato a una Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Il Programma integrato di intervento (PII) non convince il coordinamento,e questa non è una novità: già nel 2020 tra comitati e comune (la giunta di allora era quella Allevi, ndr) proprio sulla procedura VAS la tensione era stata molto alta (qui i precedenti). Nel mirino delle associazioni monzesi le altezze degli edifici principali – il cosiddetto “Bosco verticale” made in Brianza – e le ricadute che l’intero PII potrebbe avere sul quartiere e sulla mobilità di quella porzione di città.
L’antefatto e le ultime novità
Il Programma Integrato di Intervento (P.I.I.) nell’area dismessa tra viale Foscolo – Pascoli – Pellico, che prevede su progetto dell’architetto Stefano Boeri anche la realizzazione del Bosco Verticale sui circa 15mila metri quadrati dell’area dismessa ex Monzacar (clicca qui), tiene da anni acceso un botta e risposta tra cittadini, comitati e amministrazioni. Del progetto se ne parla da circa 10 anni (fu approvato nel 2015), la novità più recente risale a novembre 2023 quando l’assessore al governo del territorio Marco Lamperti ha annunciato un abbassamento degli edifici principali da 50 a 42 metri. Nel corso del 2024 il futuro dell’area tornerà in consiglio comunale.

Perché il progetto non piace ai comitati: tre risposte
Mai convinti dal progetto, ora i comitati chiedono che la proposta di modifica al PII vigente in viale Foscolo – Pascoli – Pellico, in variante al PII vigente (2015), venga assoggettata a una Valutazione Ambientale Strategica (VAS) completa. Concretamente vuol dire dare il via ad una procedura che si applica ad alcuni piani e programmi che possono avere impatti significativi sull’ambiente affinché le relative scelte garantiscano un elevato livello di protezione dell’ambiente e contribuiscano alle condizioni per uno sviluppo sostenibile. “A Monza risulta necessario riqualificare le aree dismesse con destinazioni utili (produttive, terziarie, servizi, aree verdi) limitando nuovo residenziale. Far edificare di meno e solo se vi sia una reale necessità e un reale fabbisogno, evitando così di inflazionare un mercato edilizio già saturo e un’ambiente già pesantemente compromesso – commenta il coordinamento dei comitati. – Una delle caratteristiche che deve avere un PII è la previsione di una pluralità di destinazioni e di funzioni. Questo Pii non risponde quindi a questa caratteristica in quanto viene realizzata una quota di edilizia residenziale pari al 96% del totale. Pertanto si nutrono dei dubbi sua legittimità. Anche se la funzione residenziale privata risulta appetibile dal punto di vista economico, non è detto che questo fatto risulti positivo per la “rigenerazione urbana” e per il raggiungimento dell’interesse pubblico collettivo, cioè un quartiere e una città vivibile e sostenibile”.
Per i comitati il problema è triplice: da una parte il progetto in sè (“l’attuale è peggiorativo persino di quello del 2019 in quanto prevede una minore quantità di spazi pubblici”), dall’altra il rischio dell’aumento del traffico (“chi abita a Monza e passa per quella via, sa già oggi che quella strada è fortemente congestionata nelle ore di punta del mattino e della sera, ma come nei fine settimana, essendo presente anche un’attività commerciale di rilievo come il supermercato Esselunga”), infine il fatto che la costruzione non venga incontro ad una reale richiesta abitativa (a soli 100 metri di distanza è stata recentemente edificata una palazzina di 5 piani, più il sottotetto. L’offerta di alloggi in quella zona è già satura”).
“Per tutti i motivi sopra esposti, si chiede che la proposta di modifica al PII vigente in viale Foscolo – Pascoli – Pellico, in variante al PII vigente (2015), venga assoggettata a una Valutazione Ambientale Strategica (VAS) completa”, la richiesta unanime di associazioni e comitati.