
Lo dice il consigliere regionale leghista Alessandro Corbetta che ha presentato un progetto di legge regionale. Oltre 2 milioni di euro nel triennio.
Monza è diventata epicentro del fenomeno delle baby gang, con vandalismi e scorribande in città ma anche “inaudite violenze” in provincia, a Vimercate per esempio. Lo dice il consigliere regionale leghista Alessandro Corbetta, brianzolo, che ha presentato lunedì scorso un progetto di legge regionale che intende contrastare il fenomeno, aggredendolo da più punti di vista. Obiettivo: “Rieduchiamo i giovani violenti con lavori socialmente utili”. A presentare il pdl con Alessandro Corbetta anche i consiglieri regionali leghisti Silvia Scurati e Riccardo Pase.

“Il fenomeno delle baby gang, ovvero le bande giovanili spesso di minorenni e stranieri, dedite alla violenza, alle aggressioni, alle rapine e allo spaccio, – dichiara Corbetta – è purtroppo diffuso su tutto il territorio lombardo, ma lo è in modo più evidente nelle grandi città. Monza e la Lombardia sono diventate l’epicentro di questo fenomeno; infatti ogni settimana leggiamo notizie di cronaca sui reati commessi dalle baby gang. Ricordiamo le denunce nella zona degli Spalti, le sedie dei negozi di Monza lanciate nel Lambro, le scorribande fra le piazze Trento e Trieste. Per non parlare delle inaudite violenze scatenate a Vimercate e in altre zone della Brianza, con pestaggi e intimidazioni sia nelle città che sui mezzi pubblici, e che a volte sfociano addirittura in omicidi come nel caso del 22enne Simone Stucchi, fino ad arrivare agli arresti degli ultimi giorni a Monza”. E ancora: “Con la nostra proposta vogliamo porre un focus su quanto sta accadendo. Già il governo grazie alla spinta di Matteo Salvini nel novembre scorso ha introdotto diverse norme importanti di contrasto alla delinquenza giovanile come l’inasprimento delle pene per l’obbligo scolastico e l’allargamento del perimetro per il daspo urbano abbassando l’età a 14 anni”.
Il progetto presentato dalla Lega contro le baby gang prevede interventi di natura urbanistica, culturale, sportiva, psicologica e pedagogica, nonché la creazione di sportelli di ascolto e aiuto verso i più deboli e abbandonati. La Regione inoltre promuoverà la sottoscrizione di specifici protocolli d’intesa con le amministrazioni locali e statali competenti, anche con azioni finalizzate a diffondere e promuovere la cultura della giustizia riparativa volta alla responsabilizzazione e alla rieducazione dei minori come i lavori socialmente utili. Saranno stanziati nel triennio oltre 2 milioni di euro dal Consiglio regionale lombardo.
REGIONE LOMBARDIA SULLE BABY GANG
“Come regione siamo partiti dalla legge 1 del 2017 che introduceva il concetto di contrasto al fenomeno del bullismo e al cyberbullismo – continua Corbetta – e ora abbiamo voluto ampliare l’ambito di intervento della legge aggiungendo il fenomeno delle baby gang. Siamo la prima regione che introduce questo concetto all’interno della normativa regionale. Parliamo di rafforzamento della prevenzione sociale nei contesti urbani dove il fenomeno è molto diffuso, riqualificazione degli spazi e dei quartieri attraverso il sostegno ad iniziative culturali e sportive. Bisogna sensibilizzare i ragazzi sottolinea all’uso consapevole dei social media che spesso portano a fenomeni emulativi pericolosi. La musica trap, per esempio, spesso diffonde messaggi potenzialmente negativi nei confronti dei ragazzi che vedono i trapper come dei beniamini.”
CONTRO LE BABY GANG, LAVORI SOCIALMENTE UTILI
Corbetta conclude dicendo: “Per chi sbaglia saranno previsti interventi formativi e lavori socialmente utili, in modo da ripagare la propria città e mettersi al servizio degli altri. È tempo di ripristinare la legalità e garantire sicurezza e serenità alle nostre ragazze e ragazzi, perché per troppo tempo queste bande sono state giustificate e lasciate a spadroneggiare per le strade: è ora di mettere un freno a tutto questo”.