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Stazione Carnate tra degrado, spaccio e prospettive

16 marzo 2024 | 12:46
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Stazione Carnate tra degrado, spaccio e prospettive
La stazione di Carnate.

I residenti scrivono al sindaco Rosella Maggiolini esasperati da parcheggi selvaggi, bivacchi di senza dimora, sporcizia. In arrivo anche la Polizia Provinciale.

Torna in primo piano il problema del degrado in stazione a Carnate che con cadenza ciclica solleva le lamentele dei cittadini e richiama l’attenzione delle istituzioni. Parcheggi selvaggi tra via Parini e dintorni, spaccio in stazione, sporcizia fuori dai minimarket etnici e bivacchi di soggetti senza tetto che trascorrono la notte nell’ex scatolificio Bestetti poco distante, dismesso ma facilmente accessibile. Un problema, questo, che sfocia nell’ambito dell’ordine pubblico e che, pur migliorato rispetto allo scorso anno, continua a persistere in attesa che si concretizzino le prospettive di un recupero urbanistico ancora fermo al palo.

L’ESAPERAZIONE DEI RESIDENTI

In questo quadro generale si inseriscono le recenti lamentele presentate in Comune da un residente che sostiene di riferire un sentito comune tra gli abitanti del quartiere, soprattutto quelli storici. Il cittadino, che invia al giornale una lettera firmata, parte dal problema più ordinario, quello della sicurezza viabilistica di via Parini e cita una “grossa pericolosità alla circolazione stradale dovuta alla sosta selvaggia di furgoni e auto.  Desidero anche sottoporre alla vostra attenzione che questa via ha un restringimento di corsia a forma di imbuto pertanto risulta un grosso impedimento ma un pericolo estremo, questo si verifica soprattutto nell’orario serale di maggior intensità veicolare (Orario 18 – 19,30)”. Nella zona il cantiere per la riqualificazione di via Della Libertà, dal punto di vista viabilistico, complica ulteriormente le cose.  Dalla lettera del carnatese emerge l’esasperazione di chi non sempre trova come risposta l’intervento di una pattuglia della Polizia locale alle sue ripetute segnalazioni. Su questo fronte il sindacoRosella Maggiolini spiega: “comprendiamo la questione, ma non possiamo fare diversamente da quello che facciamo, ovvero disporre sistematici passaggi dela polizia locale e dare multe periodicamente alle auto in sosta vietata. Non dipende da noi se alcuni cittadini sono incivili“.

carnate stazione

IL DEGRADO IN STAZIONE

Più rilevante è l’altro tema segnalato nella lettera del residente e già discusso in presenza con il sindaco, quello del degrado ambientale che viene così riassunto:  “soggetti che urinano contro il muro al passare di donne anche con bambini, bottiglie di vetro lasciate per strada, ubriachi serali che suonano pure i campanelli”. Parte di questi soggetti graviterebbero intorno agli esercizi commerciali etnici del quartiere stazione, stazionando ubriachi e violando, quando le forze dell’ordine non sono presenti, le ordinanze mirate del sindaco che vietano l’uso del vetro”. Residenti delusi e sfiduciati, dunque, per la lunghezza dei tempi di soluzione di un problema che impatta sulla loro vita quotidiana. E che, va detto, non si presenta così semplice da debellare.

SPACCIO E CONTROLLI IN STAZIONE: PARLA IL SINDACO

Rosella Maggiolini sindaco di Carnate

Il sindaco Rosella Maggiolini, sulla questione del degrado della stazione di Carnate, è intervenuta spiegando che: “la situazione negli ultimi mesi è migliorata, non è più quella drammatica dello scorso anno. Certo, qualche problema di spaccio c’è ma riguarda l’interno della stazione sul quale il Comune non ha competenza. Per quanto riguarda i controlli, si è fatto molto, sia con la Polizia locale che con i carabinieri della stazione di Bernareggio“. I militari compiono diversi passaggi al giorno mentre sono di pattuglia anche con soste sul posto a lampeggianti accesi. Lo scorso anno sono scattati provvedimenti sanzionatori nei confronti degli esercizi commerciali etnici per una serie di violazioni e proprio in questo periodo, annuncia il sindaco, “siamo formalizzando un accordo con la Polizia provinciale di Monza e Brianza per pattugliamenti speciali”. Sul posto, una sera alla settimana, le istituzioni possono contare anche sul presidio dell’Unità di strada della Croce Rossa di Villasanta che opera su diverse aree del territorio provinciale nel monitoraggio e nel supporto alle persone senza tetto. Spesso nell’ottica di stabilire delle relazioni e intervenire, se possibile, con le istituzioni di rete, per un recupero. Le stazioni ferroviarie, Carnate, ma anche Arcore, sono tappe fondamentali dell’Unità di strada.

LA QUESTIONE SICUREZZA E LA QUESTIONE SOCIALE

carnate stazione scatolificio

La questione del degrado e della sicurezza in stazione a Carnate e, soprattutto, nell’ex scatolificio Bestetti dismesso, intreccia due filoni differenti: quello della sicurezza e quello sociale. Il primo legato a soggetti non meglio identificati e apparentemente, secondo lo sguardo delle figure esperte, prive di un bisogno economico o di assistenza. Il secondo legato invece ai senza tetto in cerca di un riparo, nella stagione invernale e in stato di bisogno. Persone che in qualche caso sono migrate ultimamente alla stazione di Arcore dove si sentirebbero più tranquille. Sul fronte sociale, la settimana scorsa, è partita una richiesta dell’Ufficio di Piano di Vimercate (che comprende oltre 20 comuni) alle associazioni che si occupano di assistenza ai senza dimora, con l’obiettivo di stilare una vera e propria mappa dei territori presidiati, con il quadro della situazione per ciascuno.

LA SOLUZIONE PUO’ ARRIVARE SOLO DAL RECUPERO URBANISTICO DELL’EX SCATOLIFICIO

carnate stazione scatolificio

La situazione della stazione ferroviaria di Carnate è da un paio d’anni legata a doppio filo alle sorti dell’ex scatolificio affacciato su via Matteotti, poche centinaia di metri più a nord della stazione. L’enorme stabilimento dismesso è pieno di varchi creati da ignoti per trovare un luogo dove trascorrere la notte. Per lo più gli occupanti abusivi si dileguano alle prime luci dell’alba e tornano la sera. Sul gruppo eterogeneo nemmeno le forze dell’ordine al momento possono fare una stima precisa in termini numerici. Una visione chiara, tra gli immensi e numerosi locali dei due stabili che formano l’ex fabbrica, sarebbe possibile solo con un blitz che richiederebbe ingenti risorse umane e che al momento non è stato programmato. Lo stabile è di proprietà di un operatore privato e l’area, dal punto di vista urbanistico, ha una destinazione mista tra industriale e commerciale. Il dialogo tra la proprietà e il Comune è in corso, ma l’iter non si è ancora sbloccato. Il sindaco Maggiolini spiega: “stiamo lavorando alla prospettiva del recupero urbanistico, l’ultimo incontro con la proprietà e i carabinieri risale a giovedì della settimana scorsa. Queste procedure non sono veloci”. E, sull’opportunità di ordinanze coatte al privato perché garantisca la sicurezza della sua proprietà, come gli compete per legge, il sindaco risponde: “non siamo a questo livello, la proprietà è stata finora collaborativa e si è anche dotata di un servizio di sicurezza privata”.