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Desio, infiltrazioni d’acqua nella nuova sede della Posteria sociale, il Pd: “Così non va”

21 marzo 2024 | 14:35
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Desio, infiltrazioni d’acqua nella nuova sede della Posteria sociale, il Pd: “Così non va”

Il Pd, che quando era in maggioranza aveva avviato il progetto di sostegno alle famiglie bisognose, elenca una serie di criticità sul cambio di sede del market della solidarietà. “Il progetto è stato snaturato” dice l’ex assessore Buonvicino. Replica punto per punto l’assessore Sclapari: “Non è stato snaturato nulla, abbiamo migliorato il progetto”.

Alcuni secchi sistemati tra gli scaffali per raccogliere le infiltrazioni d’acqua dal soffitto. Succede alla Posteria Sociale di Desio, il “market della solidarietà” che da qualche mese per decisione dell’amministrazione comunale si è trasferita dalla centrale via Grandi alla periferica via Marx, in un locale comunale situato dietro ad un supermercato. Sul cambio di sede nei mesi scorsi c’era già stata polemica. E ora il centrosinistra torna ad attaccare la giunta Gargiulo. “Problemi di infiltrazioni d’acqua, numero di famiglie assistite diminuito, fornitura scarsa di prodotti e timori per la sicurezza delle volontarie, una sede che ha grosse pecche e snatura l’idea progettuale del negozio” sottolinea il Pd in un comunicato. Replica l’assessore ai servizi sociali Fabio Sclapari (Fdi): “Non abbiamo snaturato il progetto, al contrario, lo stiamo migliorando. La Posteria sociale sta diventando un progetto sostenibile, funzionale, di coesione sociale. Sono preoccupato per queste critiche esagerate e questo allarmismo che ha solo finalità politiche”. 

Il servizio della Posteria: come funziona

Il servizio comunale è gestito dalConsorzio Comunità Brianza,vincitore di un bando comunale,  che coordina i volontari. Le famiglie bisognose segnalate dai servizi sociali o dalla Caritas possono fare la spesa gratuitamente, una volta alla settimana, con un sistema a punti. I prodotti vengono raccolti attraverso i “carrelli sospesi”  situati nei supermercati cittadini e con giornate straordinarie di raccolta.  Da qualche mese, le parrocchie hanno avviato anche una raccolta mensile fuori dalle chiese. I volontari tengono aperta la sede, si occupano dell’accoglienza delle persone, sistemano i prodotti sugli scaffali e registrano le spese di ciascuna famiglia.  La Posteria Sociale è stata una delle ultime iniziative della giunta precedente di centrosinistra ed è  nata dopo l’esperienza di sostegno alle famiglie in difficoltà durante il covid, a cui venivano distribuiti pacchi alimentari in collaborazione con le associazioni.   Il Pd, ora partito di minoranza, solleva una serie di questioni relative al progetto. L’assessore Sclapari risponde ad ogni critica.

La vecchia sede in centro 

“La Posteria doveva essere un’evoluzione del sistema assistenziale, un negozio, quasi come tutti gli altri presenti sul territorio, collocato in bella vista e di passaggio in una delle vie cittadine dove, attraverso un sistema a tessera, le famiglie individuate dal comune e dalla rete delle associazioni potessero fare la spesa acquisendo man mano consapevolezza e autonomia” spiega il Pd. “Proprio la sua collocazione in bella vista – afferma Paola Buonvicino, ex assessore alle politiche sociali – doveva anche funzionare come richiamo per quei cittadini che, essendo più fortunati, desiderassero collaboraredonando generi alimentari e di altro tipo”. “Non è proprio così – risponde l’assessore Sclapari – Non c’è un nesso tra la sede e le donazioni dei cittadini. I prodotti arrivano dai carrelli sospesi, che io ho cercato di valorizzare.  Oppure dalle raccolte straordinarie,  a cui hanno partecipato anche i consiglieri comunali di tutti gli schieramenti politici”

desio posteria social e mb

 La nuova sede

“A distanza di tre anni cosa rimane di quel progetto?” chiede Buonvicino. La nuova sede, sottolinea il Pd, ha una serie di criticità:  si trova in un angolo nascosto di un quartiere periferico,  più grande ma con continui problemi di infiltrazioni di acqua dal soffitto che rendono impraticabili alcuni spazi e rischiano di rovinare le scorte alimentari. “Difficile da raggiungere, isolata soprattutto la sera. Si lamentano i volontari che sono, in molti casi, donne e  si ritrovano da sole a gestire la struttura” sottolinea Buonvicino, che continua: “Però, con questa scelta, dicono dal Comune,  sono stati risparmiati i soldi per l’affitto della struttura, così da poter utilizzare le risorse pubbliche per l’acquisto di generi che non venissero donati, ma, a quanto risulta, così non è stato e, attualmente, la Posteria si regge solo sulle donazioni  e sulle raccolte alimentari, in particolare da parte di Caritas”.
“Non è mai stato detto che i soldi risparmiati sarebbero serviti ad acquistare dei beni – puntualizza l’assessore –  Questo  andrebbe in contrasto con l’idea della Posteria. È un’ipotesi residuale.  Abbiamo deciso di trovare soluzioni innovative di rifornimento con le raccolte,  ma anche di contrasto allo spreco alimentare. Riguardo alle infiltrazioni dal soffitto stiamo intervenendo per risolvere il problema, che si è verificato dopo l’apertura della Posteria e non prima. Non c’è nessun rischio per i prodotti esposti”. Sclapari risponde anche sul tema della sicurezza: “Abbiamo risolto anticipando gli orari di apertura della Posteria”.

posteria sociale desio mb

Diminuzione del numero di famiglie utenti

Altra questione: la diminuzione del numero delle famiglie beneficiarie.  “Le famiglie individuate sono passate da 40 di inizio anno (anche 50 durante l’emergenza Ucraina) alle attuali 32” afferma il Pd . “Il numero è sceso non perché sia diminuita la richiesta – commenta  Alessandra Palma, vicesegretaria del Pd  – ma perché irifornimenti della Posteria non riescono a soddisfare le necessità delle famiglie bisognose, pertanto, per evitare di far trovare poco o niente, soprattutto per i generi di prima necessità, è stato fissato un numero oltre il quale le richieste, che sono parecchie, non vengono accolte. Le richieste da parte di molte famiglie ci sono, ma non possono essere accolte proprio per penuria di generi di prima necessità”.  “Non è vero che non accogliamo le richieste delle persone – replica l’assessore –Le famiglie sono passate da 42 a 32 perchè 10 di loro non avevano più i requisiti per beneficiare del servizio. Abbiamo introdotto una verifica ogni 4 mesi: Caritas e i servizi sociali fanno la valutazione in base ad una serie di criteri, per una maggiore efficienza”.

desio posteria sociale

I cartelli col numero massimo di prodotti che si possono ritirare

Nella struttura sono stati appesi cartelli che limitano la quantità dei prodotti  a disposizione di ogni famiglia che vi accede. “Date le lamentele giunte presso le associazioni da parte di quanti non riuscivano, dal 20 di ogni mese, a trovare nulla di ciò che serviva ( latte, olio, salsa, tonno, pelati) si è stati costretti a razionare alcuni prodotti di prima necessità – afferma Alessandra Palma che ha raccolto le testimonianze.
“Le indicazioni sulle  quantità dei prodotti consentiti hanno una finalità educativa – dice l’assessore – E’ un modo , per evitare che le famiglie  facciano la scorta, non lasciando niente alle altre. Per questo sono stati messi i cartelli, per una sorta di educazione finanziaria, utile per le famiglie anche quando vanno a fare la spesa al supermercato. Non si tratta di  puro assistenzialismo,  ma un aiuto alle famiglie  a raggiungere maggiore autonomia anche  con le scarse risorse che hanno”.

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Il Pd: “L’impegno del comune è minimo”

“Quello che doveva essere un servizio comunale a tutti gli effetti rischia di reggersi sull’indubbia capacità del Consorzio Comunità Brianza e sulla buona volontà degli attuali volontari impegnati su tutti i fronti, eppure non ascoltati quando propongono, ad esempio, di non spostare la sede. Ma, soprattutto sembra che sia stata snaturata la natura stessa del servizio. Attualmente, quello che appare è un impegno minimo del comune, non economico, non gestionale, non progettuale e un retropensiero che vede l’aiuto alle persone non come un diritto, ma come un atto di beneficenza” concludono Alessandra Palma e Paola Buonvicino.
“La Posteria sociale in sostanza sopravvive solo grazie alla generosità dei cittadini e non vi è nessuna politica sociale vera e propria da parte di questa amministrazione che ha letteralmente scaricato la gestione, anche della sala civica attigua, sui cittadini e sui volontari” .


L’assessore: “Il servizio è migliorato”

Critiche che l’assessore Sclapari rispedisce al mittente: “Il progetto non è stato snaturato ma al contrario è stato migliorato e questo dovrebbe fare contente le persone che ci hanno preceduto. La pubblicità negativa che si basa su cose non vere è deleteria. Stiamo cercando di coinvolgere anche i bambini e i ragazzi con iniziative che faremo prossimamente. Vogliamo che questo sia un servizio sempre più conosciuto.  Esagerare nelle critiche va in contrasto con la Posteria, a discapito degli utenti. Accetto le critiche, ma quelle costruttive”