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Festa in oratorio per la fine del Ramadan è polemica. Ecco la replica di Brianza Rete Comune

27 marzo 2024 | 15:20
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Festa in oratorio per la fine del Ramadan è polemica. Ecco la replica di Brianza Rete Comune
Vincenzo di Paolo

A poche ore dalle dichiarazioni del consigliere regionale della Lega, Alessandro Corbetta arriva la replica del consigliere provinciale, Vincenzo di Paolo, capogruppo della lista Brianza Rete Comune.

Monta la polemica sull’iniziativa de L’Associazione ‘La Pace’ di Renate, ha organizzato per 5 aprile una serata “aperta per tutta la cittadinanza”, per condividere il momento della rottura del digiuno del Ramadan presso l’oratorio del paese. A poche ore dalle dichiarazioni del consigliere regionale della Lega, Alessandro Corbetta, che ha bollato “inopportuna”, la scelta dell’oratorio in quanto “luogo simbolo di aggregazione cristiana” arriva la replica del consigliere provinciale,Vincenzo di Paolo, capogruppo della lista Brianza Rete Comune.

LA DICHIARAZIONE

“Inopportune sono le dichiarazioni del capogruppo leghista in Consiglio Regionale. Una polemica davvero senza senso, fuori dal mondo. Un esponente politico che pretende di insegnare a un parroco come si gestiscono gli spazi, l’opportunità di riti e celebrazioni, quale atteggiamento tenere nei confronti di esponenti di altre fedi religiose. Ma che ne sa Corbetta di che cosa rappresenta veramente un oratorio. Che non è solo “luogo di aggregazione cristiana” ma luogo di incontro, apertura, educazione religiosa e civica. Siamo tutti figli di Abramo. Fratelli nella fede. Cristiani e musulmani. È l’insegnamento profondo della dottrina cattolica che Corbetta vorrebbe difendere e che forse non conosce. Penso che la scelta dell’oratorio di Renate di ospitare una festa per la fine del Ramadan sia una scelta bella, saggia. Che paura abbiamo ad aprirci al confronto con altre fedi o altre esperienze spirituali? Questi incontri arricchiscono. E rafforzano la convinzione del dialogo interreligioso come via principale per la pace di cui oggi c’è indispensabile bisogno. Siamo donne e uomini in ricerca della verità. Nessuno può credere di esserne detentore assoluto. Alzare muri, alimentare paure, non serve a nulla. Serve solo a chi ancora oggi porta avanti una difesa strumentale di simboli e tradizioni religiose per propaganda politica.