L'evento

Giornate FAI di Primavera: lo stadio mattatore, in totale sei aperture e oltre 7mila visitatori!

Nel tradizionale appuntamento la casa del Monza calcio ha accolto quasi 3mila persone. Grande interesse, insieme ad alcuni beni più tradizionali, ha riscosso il Servizio di cani guida dei Lions di Limbiate.

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Mostrare a quante più persone possibile la bellezza e la ricchezza che, nelle sue svariate forme, è racchiusa nel territorio di Monza e in Brianza. Una missione che la Delegazione Fai di Monza e il Gruppo Fai Giovani Monza portano avanti da tempo. E che nelle Giornate Fai di Primavera del 23 e 24 marzo ha raggiunto uno dei suoi picchi più alti. Perché sono state in totale oltre 7mila, per l’esattezza 7115, le persone che hanno voluto scoprire alcune delle tante particolarità del nostro territorio.

Dall’U-Power stadium (2850 visitatori), la casa del Monza calcio a Villa Tittoni Traversi di Desio (762), dalla Cappella Reale (678) e il Teatrino di Corte (897) della Villa Reale di Monza alla Villa Antona Traversi di Meda (1086), fino al Servizio di cani guida dei Lions di Limbiate (842). Le aperture della 32esima edizione delle Giornate di Primavera, infatti, hanno fatto registrare numeri record.

“Siamo davvero molto soddisfatti che i visitatori abbiano apprezzato le nostre proposte – afferma Elena Colombo, capo delegazione FAI Monza – non si trattava solo di beni monumentali e culturali, ma anche di luoghi di impegno civico ed inclusione, che hanno storie incredibili e, spesso, poco note da raccontare”.

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UN BOOM DI VISITATORI

In tempi dove le esperienze virtuali sembrano prendere il sopravvento su quelli reali, arrivando a rendere difficilmente distinguibili il vero dal falso, il fatto che migliaia di persone, compresi molti giovani, abbiano deciso di partecipare fisicamente, tutte insieme, ad un evento capace di aprire le porte alla conoscenza di luoghi particolari e significativi è un segnale decisamente positivo.

A fare la parte del leone è stato l’U-Power Stadium dove, grazie alla disponibilità della società biancorossa, i quasi 3mila visitatori, tra i quali circa 700 bambini, oltre a conoscere l’ultra centenaria storia del Monza calcio e ad accedere a spogliatoi, tunnel d’ingresso, sala conferenze e terreno di gioco, spazi di solito vietati ai più, hanno capito meglio come e dove nasce lo sport più amato in Italia e nel mondo.

“La narrazione ha avuto una forte base culturale – afferma Colombo – siamo partiti dai vichinghi, dai persiani, dagli antichi greci e romani, che praticavano forme arcaiche di quello che sarebbe diventato il calcio, per poi passare per Cambridge, dove nel 1848 fu stabilito il primo Codice di regole del calcio ed arrivare al Monza calcio, nato nel 1912, agli stadi in città in cui ha giocato e alle diverse proprietà che hanno segnato la sua storia fino ad oggi”.

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IL VALORE DELLA SCOPERTA

Se lo stadio del Monza ha emozionato persone di ogni età, ma anche attirato appassionati perfino da Vicenza, il Servizio di cani guida dei Lions di Limbiate ha toccato le corde sensibili di chiunque si è imbattuto in una realtà moderna, la più grande di questo tipo in Italia ed un’eccellenza in Europa.

“A Limbiate, dove il Centro per l’addestramento dei cani guida dei Lions, riconosciuto come Ente morale dal Presidente della Repubblica, ha sede dal 1973, c’è una struttura composta, tra l’altro, da 38 box che possono ospitare due cani, giardinetto esterno coperto, infermeria, sala medica, 5 sale parto, una casa accoglienza per il soggiorno gratuito dei ciechi e degli accompagnatori nella fase di istruzione” spiega la capo delegazione FAI Monza.

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“I visitatori hanno potuto assistere ad alcune dimostrazioni e conoscere anche la storia di Maurizio Galimberti – continua – era un ingegnere aeronautico che, rimasto cieco a seguito di un incidente di volo, migliorò la sua autonomia grazie ad un cane guida e nel 1959 decise di fondare il Centro che, dalla sua istituzione, ha assegnato, in comodato d’uso gratuito, ad altrettanti ciechi, circa 2300 cani guida“.

LE CONFERME REALI

Al successo delle Giornate FAI di Primavera, che hanno visto impegnati 130 volontari e 71 apprendisti Ciceroni, quest’ultimi studenti dell’Istituto Leone Dehon di Monza e dell’Istituto di Istruzione Superiore “Martino Bassi” di Seregno, hanno contribuito anche aperture dalle caratteristiche più “classiche”.

Rientrano in questa categoria, che conserva comunque la capacità di rinnovarsi e adeguarsi alle novità dell’attualità, la Cappella Reale e il Teatrino di Corte della Villa Reale di Monza. “Sono due luoghi che abbiamo riproposto più volte negli ultimi anni, soprattutto da quando nel 2021 è stato completato il lungo restauro del Teatrino” sottolinea Colombo.

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“Eppure, anche questa volta, hanno attirato centinaia di visitatori, anche dalla Svizzera, dalla Liguria e da altre Province della Lombardia – continua – ad un certo punto, con dispiacere, abbiamo dovuto dire di no ad alcuni per motivi di orario”.

VILLE DI DELIZIA

Sono state le residenze estive, soprattutto della nobiltà milanese, a partire dal XVI secolo. Nel corso dei secoli, sono diventate un vero e proprio genere architettonico di cui la Brianza fu territorio d’elezione. Che, ancora oggi, conserva un po’ ovunque i segni e i fasti di quelle che un tempo furono le ville di delizie.

Villa Tittoni Traversi di Desio e Villa Antona Traversi di Meda sono due degli esempi più importanti. E nelle Giornate FAI di Primavera del 23 e 24 marzo hanno potuto rispolverare un po’ del loro antico splendore. A Desio la villa costruita nel Settecento, posta non lontano dal centro storico, ha messo in mostra i suoi diversi stili architettonici e decorativi, dal gotico al neoclassico, dal manierismo al rococò fino all’eclettismo, che furono opera di nomi celebri quali Giuseppe Piermarini, Pelagio Pelagi e Luca Beltrami.

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Fu, invece, Leopoldo Pollack ai primi dell’800 a trasformare, in forme neoclassiche, l’antico Monastero benedettino di San Vittore nella Villa Antona Traversi di Meda. Un’opera che non distrusse testimonianze di un passato secolare, in gran parte visibile ancora oggi.

“Nell’apertura di Desio e di Meda ci sono state iniziative speciali con esibizioni di danza storica – conclude la capo delegazione FAI Monza – a Villa Tittoni alcuni passi sono state eseguiti da figuranti in costume d’epoca dell’Associazione culturale Società di Danza Monza e Brianza APS, a Villa Antona Traversi il gruppo “Gentil Arte” di Monza ha presentato una selezione di country dance, il tipo di danza sociale più praticata nel mondo anglosassone tra fine Settecento e Ottocento”.

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