Monza, in 300 per il corteo del Foa Boccaccio
30 marzo 2024 | 18:19

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Un momento del corteo
Si sono dati appuntamento in piazza Castello. Erano circa 300, 4 carri, musica e qualche fumogeno. I ragazzi del collettivo Foa Boccaccio hanno sfilato per le vie di Monza per far sentire la loro voce.
Si sono dati appuntamento in piazza Castello. Erano circa 300, 4 carri, musica e qualche fumogeno. I ragazzi del collettivo Foa Boccaccio hanno sfilato per le vie di Monza per far sentire la loro voce. Inquinamento, cementificazione, spazi per i giovani: questi gli argomenti che hanno dato vita all’“Uragano Street Parade”. I ragazzi del centro sociale hanno attraversato Largo Mazzini, via Manzoni, via Appiani, Viale Regina Margherita, via Boccaccio, via Cantore, viale Libertà, via Bosisio, con arrivo nel parcheggio di via Sacconaghi dove la musica suonerà fino a questa sera.

Una manifestazione autorganizzata dove ognuno ha contribuito con le proprie azioni alla buona riuscita dell’iniziativa.
“Monza non è una città inclusiva. Partendo dal primario diritto di un tetto sopra la testa, ci rendiamo conto di quanto il mercato immobiliare di Monza sia ritagliato su misura per le classi benestanti. Nonostante un grande patrimonio di unità abitative sfitte, il mercato dell’affitto è ridottissimo, mettendo in crisi tutte le persone che, magari con un lavoro precario e intermittente, non possono permettersi di acquistare una casa o di accedere a un mutuo. E certamente il nuovo residenziale “green” che tanto va di moda oggi non è accessibile per chi fatica ad arrivare a fine mese. Per non parlare della situazione di chi non trova casa per via di discriminazioni di natura razzista. L’incrociarsi di questi fattori taglia fuori una fetta di popolazione dall’accesso al diritto all’abitare, spostandola nei comuni limitrofi. Anche le periferie della città, un tempo luogo di tradizione ed estrazione popolari, vedono i prezzi salire vertiginosamente, complici gli interventi di fantomatica “rigenerazione urbana”, come è avvenuto a San Rocco nel progetto Arborea Living. Inutile ribadire che non si registra alcun intervento significativo in tema di edilizia residenziale pubblica, quelle case popolari che stanno gradualmente scomparendo dalla geografia della città e dalla pianificazione politica” questo il pensiero dei ragazzi.