Cronaca

Il prezioso dipinto restituito alla città: era stato rubato nel 1974 fotogallery

La “Veduta del Colosseo” risalente al XVII secolo torna a Monza grazie al Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

Restituito dipinto rubato 50 anni fa dalla Villa Reale di Monza
Il dipinto Veduta del Colosseo

Nel cuore della città di Monza, una storia lunga quasi mezzo secolo ha finalmente trovato il suo epilogo con il ritorno di un’opera d’arte tanto preziosa quanto misteriosa. Si tratta di un dipinto risalente al XVII secolo, un affascinante quadro che ritrae il maestoso Colosseo, simbolo eterno della grandezza e della storia di Roma. L’opera, realizzata con la tecnica dell’olio su tavola, era stata rubata nel lontano 1974 dalla Pinacoteca Civica della Villa Reale di Monza, insieme ad altre dieci tele di inestimabile valore. Il furto, perpetrato durante una notte di giugno, aveva scosso la comunità locale e lasciato un vuoto artistico e culturale che ha resistito per decenni.

Restituito dipinto rubato 50 anni fa dalla Villa Reale di Monza

Tuttavia, dopo lunghi anni di silenzio e incertezza, una luce di speranza si è accesa quando, recentemente, il dipinto è riemerso inaspettatamente sul mercato dell’arte, offerto in vendita da una casa d’aste milanese per 8mila euro. È stato grazie alle attente verifiche condotte dai carabinieri del Nucleo TPC di Monza che l’opera è stata riconosciuta e identificata come quella trafugata nel 1974.

L’arte, come un vecchio amico tornato a casa dopo una lunga assenza, è stata accolta con gioia e gratitudine dai Musei Civici di Monza. L’opera, pervenuta al Comune di Monza da un lascito testamentario nel lontano 1923, verrà esposta al pubblico nella sede di via Teodolinda già nel mese di aprile, dopo un’attenta operazione di manutenzione.

dipinto trafuga Veduta del Colosseo mb

Ma il ritorno del dipinto non segna solo la fine di un lungo viaggio attraverso il tempo e lo spazio. È anche l’inizio di una nuova fase di ricerca e studio da parte del personale scientifico del museo, che si propone di approfondire la storia e l’origine dell’opera, aprendo la porta a nuove ipotesi di attribuzione e interpretazione.

IL DIPINTO

Il dipinto rappresenta una veduta del Colosseo dalla parte più diroccata, con l’edificio in stato di abbandono ricoperto in parte dalla vegetazione. Sul lato destro del quadro appare una parte di colonnato classico, anch’esso in rovina, mentre sullo sfondo, a sinistra, si nota parte di un muraglione e un piccolo edificio, simile a una porta o a una facciata di chiesa di gusto barocco, con volute e timpani triangolari. 

L’opera è pervenuta al Comune di Monza dal lascito testamentario di Eva Galbesi Segrè del 1923, senza indicazioni sull’autore. Risulta esposta in Pinacoteca, nella sede in Villa Reale, già nel 1945; successivamente gli inventari segnalano alcuni spostamenti all’interno delle sale, sino al furto denunciato il 7 giugno 1974. 

Il Caramel (1981) è il primo ad avanzare un’ipotesi attributiva nel suo catalogo delle opere dei Musei Civici, suggerendo l’ambito di François Didier de Nomé, detto Monsù Desiderio, pittore di origini francesi ma attivo in Italia e in particolare a Napoli nei primi decenni del Seicento.

La restituzione del dipinto rappresenta un importante successo per le autorità competenti e conferma il valore delle istituzioni nel proteggere e preservare il patrimonio culturale di una comunità. È un risultato che testimonia l’importanza del lavoro congiunto tra le forze dell’ordine, le istituzioni e la società civile nel tutelare e valorizzare il nostro ricco e prezioso tesoro artistico.

“La restituzione della tavola ai Musei Civici consentirà la sua esposizione temporanea al pubblico negli spazi della sede di via Teodolinda già dal mese di aprile, dopo un’accurata operazione di manutenzione. Seguirà un’attività di ricerca e studio da parte del personale scientifico del museo, finalizzata a una più precisa collocazione storico-artistica dell’opera e alla possibilità di avanzare nuove ipotesi di attribuzione”, ha spiegato l’Assessora alla Cultura Arianna Bettin.

Ringrazio il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale per il prezioso lavoro svolto: le molteplici e qualificate competenze presenti all’interno delle Istituzioni si confermano – anche in questo caso esemplare – un riferimento indispensabile per garantire risultati concreti a beneficio dell’intera comunità”, ha concluso il Sindaco Paolo Pilotto.

In attesa dell’apertura al pubblico del dipinto, i cittadini di Monza e non solo possono già pregustare l’emozione di ammirare questa straordinaria testimonianza della bellezza e della storia dell’arte italiana, che ritorna finalmente a casa dopo tanto tempo.

(in video: Ten. Col. Claudio Sanzò, Comandante Carabinieri del Nucleo TPC di Monza)

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