L'iniziativa

Nuovo Codice della strada, anche a Monza Fiab è scesa in piazza per opporsi

Domenica 10 marzo l'associazione cicloambientalista, nonostante la pioggia battente, ha spiegato ai passanti le ragioni per dire no a un provvedimento che non favorirebbe la mobilità sostenibile e dolce.

Fiab Monza

Monza. Il tempo atmosferico il 10 marzo è stato decisamente ostile con una pioggia battente per tutta la mattinata. Ma quello che conta di più, in questo caso, è il tempo a disposizione dal punto di vista cronologico. Perché il nuovo codice della strada nei prossimi giorni potrebbe arrivare alla Camera dei Deputati per il passaggio finale.

E allora Fiab Monza, aderendo alla campagna nazionale dell’associazione cicloambientalista intitolata Stop al nuovo Codice della strada strage, ha sfidato anche le intemperie per dire il proprio no alla riforma fortemente voluta dal ministro dei Trasporti e vicepremier, Matteo Salvini.

Da una sostanziale limitazione delle prerogative delle amministrazioni locali su diversi temi di mobilità quali, ad esempio, le ZTL, le corsie ciclabili e la definizione dei parcheggi a pagamento, ad una serie di disposizioni che aumentano le sanzioni e non i controlli, non migliorano la sicurezza stradale e non tutelano gli utenti della mobilità sostenibile. Queste alcune delle motivazioni principali del volantinaggio che Fiab a Monza he effettuato la mattina del 10 marzo in piazza Cambiaghi e davanti al Duomo.

IL VOLANTINAGGIO

A due passi dal centro, armati dell’indispensabile ombrello, gli attivisti dell’associazione cicloambientalista, guidati dalla presidente monzese, Saveria Fontana, hanno spiegato ai pochi passanti i provvedimenti più controversi del nuovo Codice della strada. A dar man forte c’erano anche il comitato “Cittadini per l’aria” e UBS.

Fiab Monza

Non mancava una presenza politica con Lab Monza, Marco Pietrobon, consigliere comunale del Partito Democratico incaricato della redazione del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) e l’adesione del Movimento 5 stelle. Sul banco degli imputati, per quanto riguarda la sicurezza stradale, anche i numeri più aggiornati sui morti negli incidenti che hanno insanguinato le vie del nostro Paese.

LE QUESTIONI

Nel 2022 ben 3.159 le vittime, con un aumento del 9% rispetto al 2021 e 223.475 feriti. Nella tragicità di questi dati un barlume di speranza arriva dal fatto che continua a diminuire la mortalità dei ciclisti, calata del 50% negli ultimi venti anni. Un trend positivo che, secondo Fiab, non viene favorito dal nuovo Codice della strada.

“Viene predisposto il divieto assoluto di bere alcol per i neopatentati prima di mettersi al volante e l’obbligo per i recidivi dell’alcolock (il dispositivo che blocca la vettura se il guidatore ha bevuto alcol, Ndr) – afferma Fiab – ma le modalità di introduzione e di obbligo dello strumento sono vaghe e riguarderebbero un numero ristretto di persone”.

Fiab Monza

“Viene proposta una stretta sull’introduzione delle ZTL, definite “zone a traffico limitato di buon senso” e viene lanciata una campagna contro “gli autovelox truffa” – continua l’associazione cicloambientalista – il decreto va quindi nella direzione di ridurre i controlli e le sanzioni proprio per quelle che sono le principali cause degli incidenti, ovvero l’eccesso di velocità, la distrazione e il mancato rispetto degli attraversamenti pedonali“.

LE MISURE

Se fanno discutere anche le norme che rendono più stringente l’uso di un mezzo ormai molto usato, a volte abusato, come il monopattino, la Fiab vede nel provvedimento fortemente voluto dal ministro Salvini un passo indietro rispetto a quanto stabiliva sulla mobilità sostenibile il cosiddetto “Decreto semplificazioni” del 2020.

Fiab Monza

“La corsia ciclabile può essere realizzata solo se non c’è lo spazio per una pista ciclabile – spiega Massimo Benetti, portavoce di Fiab Monzainbici, nata più di 20 anni fa ed oggi con oltre 300 soci all’attivo – viene cancellato l’obbligo per gli automobilisti di dare la precedenza alle bici se la strada è stretta”.

“La casa avanzata viene sostituita da una “zona di attestamento ciclabile” ammessa solo su carreggiate con un’unica corsia per senso di marcia e solo se c’è una pista o corsia ciclabile – continua – la strada urbana ciclabile non è più identificabile con la segnaletica orizzontale”.

fiab-zona-30

LE PROPOSTE

Secondo l’associazione ciclomabientalista per aumentare davvero la sicurezza stradale “è necessario promuovere fortemente l’uso della bicicletta e ridurre la velocità dei veicoli motorizzati“. Ecco perché, anche a Monza, l’azione di Fiab è improntata a promuovere la diffusione nelle città più delle zone 30  che delle zone ciclistiche, come previsto dal nuovo Codice della strada, che “vanno nel senso di confinare le biciclette in riserve protette”.

“Abbiamo bisogno di andare avanti sulla mobilità dolce e sostenibile – conclude Benetti – nei prossimi giorni torneremo nelle piazze e nei mercati per spiegare che per fermare la strage sulle strade non bastano pene più severe ma ci vogliono controlli mirati e riduzione della velocità”.

 

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