L'intervista

Paolo Grimoldi, leghista vero: “Io non mollo, il partito va salvato”

Il monzese Paolo Grimoldi, leghista dal 1991, intervistato da MBNews riflette sugli ultimi anni della Lega e chiede al suo partito un cambio di passo. E cita Bersani: "Attenzione, così si fa morire la ditta".

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Paolo Grimoldi

La politica, come la vita, è fatta di alti e bassi. La Lega, partito che oggi siede in maggioranza e prima dell’ascesa di Fratelli d’Italia sembrava essere il nuovo faro per il centro-destra italiano con il suo carismatico leader, oggi vive un periodo non semplice. Almeno a livello nazionale. Le ultime elezioni – le regionali in Sardegna e quelle più recenti dell’Abruzzo – consegnano al Carroccio una matassa non semplice da sciogliere: dal voto in Abruzzo perde 120 mila voti rispetto al 2019 (registrando il 7,6% dei consensi) e in Sardegna non arriva al 4%. E se è vero che a livello locale la Lega ha dimostrato di saper giocare bene le sue carte (si vedano le ultime elezioni provinciali in Brianza), per gli addetti ai lavori una riflessione sull’andamento del partito è d’obbligo.

Lo sostiene da tempo anche Paolo Grimoldi, nome noto della politica brianzola. Già deputato, Grimoldi è un leghista della prima ora: la prima tessera l’ha presa nel 1991, a 16 anni, e da allora quella casa, quel “sogno” come lo chiama lui, non lo hai mai lasciato. Nè vuole farlo. Anche se da anni chiede un radicale cambio di rotta, tanto da inaugurare sui suoi social uno spazio che chiama “uno al giorno” per raccontare storie di colleghi di partito che da quella Lega Salvini Premier in cui non si ritrovano più hanno deciso di uscire.

L’INTERVISTA MBNEWS

Grimoldi, ma cosa sta succedendo? Partiamo dal voto in Abruzzo…

Parto da qui: è uscito il dato sulle preferenze, in termini quantitativi. La Lega storicamente è l’ultimo o uno degli ultimi partiti che prende i voti con espressione di preferenza. In Abruzzo siamo primi classificati in voto di preferenza: questo vuol dire che il voto di opinione è basso, ancora di più di quello che abbiamo conseguito. Quando dico che dobbiamo ridarci un progetto politico, ricostruire il sogno intendo questa cosa qui: dobbiamo ricostruire il voto di opinione. Ed è importante essere coerenti: non è possibile che il mattino diciamo una cosa e la sera un’altra.

Generico marzo 2024
La Lega è il primo partito in Abruzzo per preferenze espresse ai propri candidati

A che cosa si riferisce? 

Qualche esempio: sulla Fornero, sulle accise, sul canone Rai. E continuo: i caselli autostradali li abbiamo aumentati, invece che abbassare le tasse mettiamo 14 miliardi sullo stretto di Messina. Mettiamoli sulla sanità quei soldi, oppure finiamo la Pedemontana Lombarda e facciamola gratis.

Le sue posizioni nei confronti della Lega di Salvini sono molto critiche soprattutto ultimamente. Perchè? 

Salvini è stato bravissimo, va ringraziato e va applaudito per i risultati che ha ottenuto, per la forza che ci mette, per l’aggregazione che è riuscito a fare. Dopo di che la politica è questa cosa qua: quando la gente percepisce che non hai una visione, non sei coerente, non sei affidabile, un partito deve interrogarsi sugli errori fatti. E allora in modo sereno ma anche cinico deve trovare delle soluzioni. Se no, come direbbe Bersani, “si fa morire la ditta”. E io questo non lo voglio.

Matteo Salvini e Laura Borella
Un passaggio del leader della Lega, Matteo Salvini, in Brianza

E come si fa a salvare la ditta, Grimoldi?

Una cosa urgentissima secondo me adesso è agire sul simbolo. Togliamo la scritta Salvini Premier da logo: è diventato anacronistico, soprattutto quando prendi il 3%. E poi il “premier” non è un progetto politico. La politica è altro. Oggi il progetto politico è inesistente e sulle battaglie mi sembra che siamo la copia molto sbiadita di Fratelli d’Italia, con la differenza che loro non vanno in contraddizione. Aggiungo che non ci sono più stati congressi e dobbiamo farli. Una forza politica che si definisce autonomista e federalista invece che far votare i propri tesserati, non può imporre commissari scelti a Roma. Dovrebbero esserci dei momenti di confronto per decidere strategia, programma, progetto e come presentarsi agli elettori.

E’ preoccupato per le elezioni europee?

Sono preoccupatissimo. La Lega denuncia delle cose importantissime a livello europeo, però stiamo nel campo del centro-destra non andiamo con Alternative für Deutschland (il partito di estrema destra tedesco, ndr). Allora mi chiedo, ma perchè un elettore italiano di centro-destra per vedere risolvere i problemi non dovrebbe votare Forza Italia, che è storico componente del PPE, forza che probabilmente tonerà ad essere maggioranza? Noi ci siamo collocati per restare sempre all’opposizione e non toccare palla.

Però nonostante le difficoltà lei Grimoldi la Lega non l’ha mai lasciata. A quel sogno ci crede ancora quindi?

Ma io la Lega voglio salvarla, rivoglio la mia Lega. Sono orgogliosamente della Lega da oltre 30 anni. Da qualche anno è subentrata la follia, abbiamo deciso di suicidarci ma io sono qui per porre questioni e vedere se e come si può portare un cambiamento. Lo faccio, ripeto, per il mio partito, la mia casa. Io parlo perchè penso sia giusto porre le questioni.
Le strappo una battuta su un nome. Qual è la figura che vede bene oggi per guidare la Lega?

Guardi di gente valida in casa Lega ce n’è tanta. E questa è una buona notizia. L’importante è che ci sia un cambio di passo…e un nuovo nome.

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