Innovazione

Risonanza magnetica cardiaca, l’Università Bicocca realizza un nuovo software

L'ateneo, insieme a un team interdisciplinare, ha messo a punto THAITI, un modello che, grazie all'intelligenza artificiale, permette di ottimizzare la qualità delle immagini in relazione al singolo paziente.

Università Bicocca

Monza. “L’essenziale è invisibile agli occhi” è forse la farse più celebre del libro “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry. Parole che vogliono esaltare l’importanza di quel che percepiamo, dei sentimenti e del cuore. Quest’ultimo, però, quando è un organo fisicamente malato o bisognoso di controlli, necessita proprio di essere visto nel miglior modo possibile.

Un’innovazione, in questa direzione, arriva dall’Università degli studi di Milano-Bicocca, che ha il suo Polo di Medicina e Chirurgia a Monza. L’ateneo, insieme all’Università Ca’ Foscari di Venezia e all’Istituto Auxologico Italiano di Milano, ha creato e brevettato un software in grado di ottimizzare la qualità delle immagini della risonanza magnetica cardiaca, un esame fondamentale per la valutazione della cardiopatia ischemica e delle cardiomiopatie e per studiare cardiopatie congenite, malattie del pericardio e dell’aorta e l’apparato valvolare cardiaco.

In particolare “THAITI”, questo il nome del software, grazie all’intelligenza artificiale, migliora e rende ancora più precisa la visualizzazione di aree cicatriziali nel cuore. L’innovazione, che ora punta a trovare investimenti, ha ricevuto il primo premio della Shark Tank Competition nel corso la conferenza globale sulla risonanza magnetica cardiovascolare (CMR 2024) perché giudicato “innovativo, di impatto clinico, con valore traslazionale e pronto per la commercializzazione”.

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I DETTAGLI

L’elemento distintivo di “THAITI” è la capacità di calcolare il valore ottimale del cosiddetto “tempo di inversione”, un parametro necessario per l’acquisizione di immagini mirate a identificare l’eventuale presenza di tessuto cicatriziale nel cuore a seguito di somministrazione di un mezzo di contrasto.

Essendo strettamente correlato alla quantità di mezzo di contrasto presente nel cuore, il tempo di inversione è diverso per ogni paziente e il suo valore ottimale varia ripetutamente nel corso di uno stesso esame. Normalmente l’operatore di radiologia seleziona e modifica il tempo di inversione in base alla propria esperienza, all’aspetto dell’immagine precedente e alle caratteristiche del paziente.

Il software creato dall’Università Bicocca, mettendo insieme informazioni fisiologiche e antropometriche del paziente e dati tecnici sull’esame, riesce a determinare il tempo di inversione ottimale, personalizzato e dinamico. Tutto questo permette di ottenere una serie di immagini di alta qualità del tessuto cardiaco durante l’intera esecuzione dell’esame di risonanza magnetica.

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LE PROSPETTIVE

“THAITI è uno strumento per applicare un approccio di medicina di precisione perché il tempo di inversione viene calcolato sfruttando caratteristiche specifiche di ciascun paziente” spiega Daniele M. Papetti, assegnista di ricerca presso l’Università di Milano-Bicocca e componente del team interdisciplinare che ha messo a punto e brevettato il software insieme a Daniela Besozzi, professoressa di Informatica della Bicocca, Marco S. Nobile dell’Università Ca’ Foscari Venezia e Camilla Torlasco dell’IRCCS Istituto Auxologico Italiano di Milano.

“Inoltre THAITI – continua Papetti – assicura la possibilità di acquisire coerentemente immagini di qualità standardizzata, che facilitano la riproducibilità degli esami e dei loro risultati”. Il prototipo è in una fase avanzata di sviluppo e il software non richiede investimenti in strumentazione per essere utilizzato perché è sufficiente la licenza d’uso.

“Questo aspetto rende THAITI una soluzione di particolare impatto sia per i paesi a reddito basso o medio-basso, dove la diffusione della risonanza magnetica cardiaca è limitata anche dalla difficoltà di fornire una formazione adeguata agli operatori di radiologia, sia per i centri di risonanza magnetica cardiaca a basso volume o aperti di recente” sostiene Daniela Besozzi.

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