Il Movimento 5 stelle: lo svincolo di Sant’Alessandro mette a rischio l’acqua

16 marzo 2024 | 11:55
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Il Movimento 5 stelle: lo svincolo di Sant’Alessandro mette a rischio l’acqua
Marco Fumagalli.

Il pozzo di Via Gentili a Monza, collocato a circa 10 metri dallo svincolo. La questione, dice il M5S, non è stata presa in considerazione, “pericolo per ambiente e salute”.

Il Movimento 5 Stelle lombardo è intervenuto sullo svincolo di collegamento di Sant’Alessandro a Monza, tema di stretta attualità sul quale è previsto anche un consiglio comunale ad hoc con i tecnici di Milano Serravalle il 15 aprile. I pentastellati intervengono ponendo l’attenzione su un aspetto particolare.  “Nel verificare la conformità del progetto presentato da Serravalle per lo svincolo di collegamento tra la A52 – A4 e SS36 – scrive la consigliera M5S Pizzighini – è emersa la scarsa cura degli enti preposti alla tutela delle risorse idriche. Il Comune non ha segnalato al Ministero dell’Ambiente che a pochi metri dal passaggio dello svincolo è presente un pozzo di acqua potabile mentre la Regione non ha ancora adottato un Piano di Sicurezza della Acque come previsto dalla normativa vigente. Le fasce di rispetto come definite da vecchie delibere della Giunta regionale, sono superate dalla normativa comunitaria e nazionale di recente emanazione. È urgente che la Giunta intervenga in coordinamento con gli altri soggetti preposti come gli ATO o l’ARPA e le ATS, per un aggiornamento dei criteri in base ai quali proteggere i pozzi di acqua potabile nelle fasce di rispetto. Oltre ad una compiuta analisi delle relative aree come previsto dalla normativa comunitaria”.

Il referente brianzolo del M5s ed ex Consigliere regionale Marco Fumagalli sostiene: “Fino al pieno adempimento di quanto prescritto, ogni opera che sia realizzata nei pressi di un pozzo dell’acqua potabile è a rischio di comprometterne la potabilità e la salute degli utenti. Nello specifico il pozzo di Via Gentili a Monza, collocato a circa 10 metri dallo svincolo, è un esempio lampante di come la mancanza di una regolazione delle fasce di rispetto rischia di compromettere la qualità delle acque. Aggiungo inoltre che anche la Provincia di Monza, nelle osservazioni al MASE al pari del Comune, si è scordata di citare la presenza del pozzo come criticità ambientale. In assenza di precisa definizione dell’area di rispetto con opportune analisi, l’area si presume essere di 200 metri (10 metri per la tutela assoluta). Ma in assenza di un’analisi del rischio la progettazione di un intervento così vicino ad un pozzo dell’acqua potabile potrebbe essere deleterio per l’ambiente e la salute dei cittadini di San Rocco”.