“Bagliore Verde”, quel legame culturale (e non solo) tra Briosco e il Giappone

Al Quindes un viaggio multisensoriale tra Briosco e Tokyo: kimono, thè verde, samurai e storie incredibili. Ecco cosa è successo lo scorso 20 aprile
Briosco. Quanto dista Briosco da Tokyo? Sulla carta oltre 9mila chilometri. Ma in realtà il legame che c’è tra il comune brianzolo e la città della terra del Sol Levente è più vicino che mai. Basti pensare al ciliegio secolare. In Giappone la fioritura primaverile dei ciliegi viene celebrata con una vera e propria festa e, nel suo piccolo, anche Briosco oramai da qualche anno richiama un vero e proprio pellegrinaggio di curiosi e turisti quando l’albero monumentale di Vergo Zoccorino inizia ad impreziosirsi con i suoi fiori bianchi. Sabato 20 aprile, per celebrare questo ponte culturale che c’è tra Briosco e Tokyo, è andato in scena un evento unico: “Bagliore Verde”, un viaggio multisensoriale tra arte, cultura e gastronomia alla Birreria Al Quindes di Briosco.
“Abbiamo proposto ai presenti un’esperienza multisensoriale per farli viaggiare su quel ponte culturale virtuale che collega Briosco e Tokyo”, ha spiegato Antonella Casati, assessora alla cultura di Briosco.
BAGLIORE VERDE: PONTE CULTURALE TRA BRIOSCO E TOKYO
Il ciliegio secolare però non è l’unico legame che il comune brianzolo ha con il Giappone. “Non troppo lontano dal ciliegio, su di una collina vicina, si trova il Rossini Art Site, parco di scultura contemporanea, eccellenza brioschese, che tra i vari artisti esposti può vantare anche opere di Nagasawa, il cui lavoro è stato definito un ponte tra l’occidente e l’oriente – spiega ancora Casati – Per lo stesso Alberto Rossini, imprenditore e fondatore del parco, l’inserimento delle opere di Nagasawa nell’ambiente naturale tipico brianzolo è il modo migliore per portare i visitatori a riflettere su affinità e differenze nell’elaborazione artistica delle due culture”.
E per celebrare questo ponte culturale, sabato 20 aprile alla birreria Al Quindes l’amministrazione comunale ha proposto l’evento “Bagliore Verde”: “un vero è proprio viaggio, sviluppato attraverso diverse esperienze e suggestioni per condividere insieme un auspicio, quello di cogliere un insegnamento importante dalla cultura giapponese, che tanto sa valorizzare le sue bellezze naturalistiche, e imparare a celebrare anche noi il nostro bagliore verde”, conclude l’assessora.
L’evento è stato arricchito da varie performance e interventi. Valentina Baldon e Davide Faccioli di Easy Teasy hanno guidato i presenti in una degustazione di tè verde giapponese, mentre Renato Ornaghi ha interpretato alcuni Haiku brianzoli. Corrado Riva ha presentato un’opera simbolica del legame tra Brianza e Giappone: il Samurai, rifugiato dal 1944 presso la Fornace artistica, un magnifico calco in gesso opera dello scultore Goffredo Verginelli (Roma 1911/Albano Laziale 1972), che doveva celebrare l’appena nato Patto bellico tra Roma-Berlino- Tokio. L’opera non fu mai realizzata, vittima anch’essa della sconfitta nazifascista.

E poi, ancora, Laura e Stefania Gerosa hanno mostrato il processo di creazione di kimono di alta qualità proprio in Brianza. Marta Calvi ha coinvolto gli ospiti in un laboratorio di origami, mentre Paolo Pirola ha raccontato interessanti collegamenti culturali.
STORIE “BRIOSCOGIAPPONESI”: I LEGAMI TRA IL COMUNE BRIANZOLO E LA TERRA DEL SOL LEVANTE
Diverse le storie affascinanti che sono emerse durante l’evento come quella che vede protagonisti i bambini brioschesi. Nel 2017, i disegni delle Gibiane realizzati dai bambini di Briosco hanno fatto un viaggio straordinario fino al Children’s Museum di Hamada, nel distretto di Shimane. Qui, la leggenda della Gibiana, narrata come una fiaba ai bambini giapponesi, è stata accostata al teatro popolare Kàgura, creando un ponte di significato tra due culture apparentemente distanti.
Oppure, di come il “magico ciliegio” di Vergo Zoccorino sia diventato il protagonista di una mostra oltreoceano presso l’ambasciata italiana a Washington curata da Kikki Ghezzi, artista brianzola trapiantata negli USA, che ha unito così idealmente ben tre continenti.
Ma forse, quella che più di tutti colpisce, è quella che vede protagonista Yoshiyuki Okuno, un chef giapponese che nel cuore di Tokyo ha aperto il suo ristorante che sia chiama “La Brianza” ed è proprio lui che, in un certo senso, ha dato il nome all’evento proposto dall’amministrazione comunale lo scorso sabato 20 aprile: “Il mio ricordo della Brianza è quello della luce del sole che nasce a est: un bagliore verde, filtrato dalle tante colline piene di boschi che da voi si trovano. Il verde è il colore dei brianzoli, che ho ripreso nel simbolo del mio ristorante, una quercia”, ha raccontato.