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Brugherio: quando sono i social a sventare la truffa spoofing

12 aprile 2024 | 17:08
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Brugherio: quando sono i social a sventare la truffa spoofing

Il post di un pubblico ufficiale è stato utile per un membro del gruppo Facebook Brugherio Info: contattato da un truffatore ha riconosciuto lo schema e l’ha sventato.

Un membro del gruppo Facebook Brugherio Info ha ringraziato personalmente l’autore di un post che nei giorni scorsi è stato determinante per scongiurare un caso di truffa dello spoofing. Il gruppo è Brugherio Info, 15mila membri circa, e al suo interno l’amministratrice ha condiviso il post che un pubblico ufficiale di Brugherio aveva postato sul suo profilo personale. Il post raccontava dettagliatamente la dinamica di una truffa che sta mietendo vittime ovunque: casi che partono da un sms apparentemente inviato alla vittima dalla sua stessa banca e che si evolvono in telefonate con fantomatici funzionari che poi riescono a raggirarti facendoti compiere bonifici in diretta su conti che poi vengono svuotati. Questi fatti finiscono quasi quotidianamente nelle statistiche delle forze dell’ordine.

Non è il caso di una brugherese che ha commentato il post nel gruppo Brugherio Info raccontando il tentativo subito ma sventato “grazie a questo messaggio che ho trovato e ricondiviso in un gruppo Facebook che seguo”. La donna ha raccontato: “arriva telefonata a mio marito dal numero verde (vero) della mia banca, presentandosi con un nome (vero) dell’ufficio antifrode, chiedendo se dovevano acconsentire ad un addebito sul conto (a lui intestato), predisposto da dispositivo collegato da Lugano”.

COME FUNZIONA LA TRUFFA DELLO SPOOFING

Così parte questo tipo di truffa fondata su un meccanismo che si chiama “spoofing”, ovvero l’invio di chiamate o messaggi che hanno come mittente l’esatto numero della banca. Quasi sempre il finto funzionario di banca segnala pagamenti sospetti (inesistenti) partiti dal conto corrente della vittima designata, consigliando di aprire la pagina linkata per risolvere il problema. Questo mette in allarme il destinatario che crede di essere stato derubato e nell’ansia di recuperare il maltolto segue le indicazioni telefoniche del sedicente bancario entrando nell’home banking. Peccato che quelle indicazioni non servano a ricevere dei bonifici ma ad effettuarli. I soldi finiscono su conti che vengono rapidamente svuotati con prelievi al bancomat.

DIFENDERSI DALLO SPOOFING

La brugherese il cui marito aveva ricevuto la chiamata non ha abboccato, anche grazie al post del pubblico ufficiale che aveva letto pochi giorni prima in Facebook. Ha riconosciuto la dinamica e ha detto allo sconosciuto che avrebbe chiamato la propria filiale. L’invito è questo: interrompere la chiamata e contattare la propria banca chiedendo spiegazioni.

Cascarci è molto più semplice di quanto sembri e il numero di denunce presso le caserme locali sta crescendo a pieno ritmo con più di un caso alla settimana, qualcuno di grande portata: oltre 10mila euro.

Ecco in foto lo schema descritto dal pubblico ufficiale.

truffa spoofing