Muggiò, nuovo capitolo per Villa Casati: riapre il Centro Culturale Pier Paolo Pasolini

L’inaugurazione ufficiale è fissata per sabato 13 aprile con il taglio del nastro, danze ottocentesche in costume e un concerto di musica classica.
Dopo anni di attesa, il cuore culturale di Villa Casati a Muggiò, torna a splendere in seguito a importanti lavori di restyling (leggi qua). In questi giorni è terminato il restauro Centro Culturale Pier Paolo Pasolini, sito nel piano seminterrato di Villa Casati, aprendo le porte a un nuovo capitolo di bellezza e ispirazione. L’inaugurazione ufficiale è fissata per sabato 13 aprile, alle ore 15:30 con il taglio del nastro, danze ottocentesche in costume e un concerto di musica classica.
I LAVORI DI RESTAURO
L’intervento di restauro è stato necessario a causa dei gravi problemi di umidità che affliggevano la sala espositiva, minacciando la conservazione delle opere d’arte e compromettendo l’atmosfera stessa del luogo. In accordo con la Soprintendenza, sono state eseguite indagini diagnostiche dettagliate, che hanno evidenziato la necessità di un intervento immediato e mirato. Nel corso dei lavori sono stati rimossi gli intonaci cementizi interni fino alla muratura viva, liberando le pareti e i soffitti da stratificazioni obsolete e dannose.
Il lungo periodo di sospensione dei lavori, dovuto alla pandemia, ha portato ad una situazione di inattività in cui le murature hanno potuto beneficiare di una maggiore traspirazione, preparando il terreno per il restauro vero e proprio. L’operazione di sabbiatura ha riportato alla luce la splendida tessitura muraria in mattoni pieni, una scoperta che ha ispirato la scelta di lasciare a vista tale bellezza, dopo un trattamento di consolidamento adeguato.
Per garantire le migliori condizioni espositive, sono state adottate soluzioni innovative, come l’utilizzo di pannelli areati per contrastare ulteriormente l’umidità di risalita e la pavimentazione in gres ceramico, che oltre a migliorare l’igiene dell’ambiente, contribuisce a una luminosità rinnovata. Ma non è tutto: le pareti sono state dotate di un sistema di appendiquadro, consentendo una flessibilità espositiva senza precedenti, mentre l’illuminazione a LED è stata studiata per valorizzare al meglio gli spazi espositivi, offrendo un’atmosfera unica e coinvolgente.
“Il restauro ha conferito al nostro Centro Culturale P. P. Pasolini un’aspetto estremamente affascinante ed armonioso, riportando alla luce la grazia costruttiva della tessitura muraria e la storia fatta di dettagli e materiali pregiati” – dice l’Assessore al Patrimonio Storico di Muggiò, Elisabetta Radaelli – “Sono molto soddisfatta del lavoro completato, un traguardo importante poiché restituiamo alla Cittadinanza uno spazio espositivo di grande prestigio fascino dove fare cultura ed ospitare esposizioni, dove le nostre attive Associazioni cittadine potranno tornare a collaborare e fare nuove proposte e l’Amministrazione ospitare eventi con la complicità di un ambiente completamente rinnovato e valorizzato”.
L’intero restauro, dal costo complessivo di 147.500 euro, è stato finanziato interamente da un operatore privato, tramite convenzione urbanistica, dimostrando un forte impegno nella valorizzazione del patrimonio culturale della città.
IL GIARDINO DI VILLA CASATI INTITOLATO A “PARCO TERESA CASATI”
Occhi puntati anche sul Parco all’inglese di Villa Casati. Proprio a quest’ultimo luogo, in occasione dell’inaugurazione del Centro Culturale P. P. Pasolini, sarà dedicato un momento per la sua intitolazione a “Parco Teresa Casati”: dopo la volontà formulata dalla Giunta Fiorito è infatti arrivato il nulla osta della Prefettura considerato anche il parere espresso dalla Società Storica Lombarda di Milano. “Teresa Casati è stata una bella figura del Risorgimento milanese, con un forte legame con Muggiò per il tramite del Mausoleo che per lei fu edificato dai fratelli Gabrio e Camillo Casati” – afferma l’Assessore al Patrimonio Storico, Elisabetta Radaelli – “Da tempo desideravamo questa intitolazione anche per introdurre nella toponomastica locale il recupero della memoria storica delle donne che hanno agito per il nostro progresso sociale”.